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Papa: farmacisti!, non potete anestetizzare le coscienze sugli effetti di molecole che hanno lo scopo di evitare l’annidamento di un embrione o di cancellare la vita di una persona. Voi, importanti intermediari tra medici e pazienti, dovete invitare ciascuno a un sussulto di umanità, perchè ogni essere sia protetto dal concepimento fino alla morte naturale.
Farmacista: fai riferimento alla RU486?
Papa: certo, ma non solo.
Farmacista: e io che rispondo quando qualcuno viene a comprare qualche molecola che ha lo scopo di evitare l’annidamento?
Papa: fai obiezione di coscienza, semplice. È un vostro diritto. Ogni volta che dovete fornire medicine con scopi chiaramente immorali, come per esempio l’aborto e l’eutanasia.
Farmacista 2: e quali sarebbere i farmaci per l’eutanasia?
Papa: io sono Papa, mica medico. Lo saprete voi.
Farmacista 2: e allora dovrei fare obiezione anche sui preservativi?
Papa: certo. Anche su quelli.
Farmacista 3: a pensarci bene, però, preferisco vendere un preservativo che essere complice di un aborto o della non protezione da malattie sessualmente trasmissibili o da una gravidanza.
Papa: l’astinenza è l’unica risposta. E si devono avere rapporti sessuali solo a fini riproduttivi. Nemmeno quegli aggeggi per la temperatura dovete vendere. Sono immorali.
Farmacista 2: ma l’obiezione è un mio diritto o un mio dovere?
Papa: non fare della filosofia spiccia.
Farmacista 2: no, è che volevo capire se è una possibilità oppure un ordine dall’Alto.
Papa: io ho fatto le mie dichiarazioni, poi fate un po’ come vi pare, basta che non lo andate a dire in giro.

Articolo di Chiara Lalli pubblicato sul blog Bioetica

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