00 04/03/2008 16:35


ROMA - Il corpo di Padre Pio è stato «esumato» ieri notte in vista della «ricognizione canonica» che sarà effettuata i prossimi giorni per essere poi «esposto» alla venerazione dei fedeli «per alcuni mesi» in una teca di vetro, a partire dal 24 aprile: l'apertura della tomba è avvenuta tra le 22 e le 23 perché — motivazione simbolica — a quell'ora era stata chiusa il 27 settembre del 1968, quattro giorni dopo la morte del santo cappuccino; ma anche — finalità pratica — per evitare la ressa dei curiosi e di eventuali contestatori.

L'annuncio ufficiale all'una di notte davanti a duecento fedeli. Lo ha dato Domenico D'Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia, San Giovanni Rotondo e Vieste: «Sin dall'inizio si vedeva chiaramente la barba. La parte superiore del teschio è in parte scheletrita, il mento è perfetto, il resto del corpo è conservato bene. Si vedono benissimo il ginocchio, le mani, i mezzi guanti, le unghie. Se padre Pio mi permette, è come se fosse passato un manicure. Le stimmate non si vedono». Si è chiusa così una giornata segnata anche da qualche polemica, poiché vi sono dei devoti — pochi ma rumorosi — che si oppongono all'esumazione considerandola una «profanazione».

Proprio ieri pomeriggio l'associazione torinese «Pro Padre Pio» aveva presentato alla questura di Torino una «istanza di sequestro » della cripta della vecchia chiesa di Santa Maria delle Grazie, nella quale si trova la tomba del santo, al fine di bloccare l'atto di esumazione. Gli aderenti all'associazione torinese oltre a considerare irrispettosa l'esumazione temono che essa costituisca soltanto un «primo passo» in vista del trasferimento nel nuovo santuario costruito su progetto di Renzo Piano.

L'articolo completo è raggiungibile sul sito del Corriere



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)