00 18/07/2008 18:26

di Maddalena Balacco (loska)

Scuse sui preti pedofili? Il Papa è stato frainteso

Sono incompatibili con il sacerdozio, ma questo non vuol dire che qualcuno debba scusarsi per i loro crimini. La piaga dei preti pedofili e l’ennesima marcia indietro di una Chiesa che proprio non ci sta a riconoscere il problema

Sui media australiani la notizia è riportata da ore. Forse perchè in Australia, in queste ore, arriverà un padre. Alla ricerca di scuse, almeno quelle, che invece pare proprio non arriveranno, nè oggi, nè domani, nè mai. Il Reverendo Federico Lombardi ha infatti dichiarato di non ricordare che il Papa si fosse detto prossimo a scusarsi per gli abusi sessuali compiuti da preti sui minori. “There is a problem understanding the meaning of apology”, un problema di comprensione sul significato delle scuse. Il Papa, secondo Lombardi, non avrebbe dichiarato l’intenzione di scusarsi per alcunchè. Evidentemente, è stato frainteso, forse dichiarare che gli abusi sono “incompatibili” con il sacerdozio, non vuol dire deprecarli o scusarsi per essi. Almeno in quanto istituzione che, in virtù del suo nome e della fiducia che la gente accorda e ha accordato a gli uomini che proprio a questa istituzione appartengono, ha permesso a dei criminali di abusare di bambini.

SCUSE? A CHI? - Un padre e una madre, dicevamo, sono in viaggio in queste ore. Sono i coniugi Foster, abitavano a Melbourne e avevano due figlie. Due ragazzine. Che ai tempi della scuola elementare furono stuprate da padre Kevin ÒDonnell, insegnante nella loro scuola. Già questo basterebbe, ma il motivo per cui i Foster hanno deciso di partire da Londra è un altro: l’arcivescovo di Sydney card. George Pell, che allora guidava la diocesi di Melbourne, è stato accusato di aver insabbiato altri casi come il suo, e loro lo accusano quindi di aver ostacolato le richieste di risarcimento della famiglia. Perciò questa famiglia distrutta chiederà di incontrare il Papa e l’arcivescovo, pretendendo da loro scuse che, peraltro, non accetteranno finchè la chiesa non darà una svolta al suo atteggiamento “nei confronti delle vittime”. Vittime, le due figlie, il cui dramma si è concluso nel peggiore dei modi: la prima, di 26 anni, si è impiccata dopo una lunga battaglia contro la tossicodipendenza, che il padre collega anche agli stupri subiti. La seconda figlia, Katherina, che beveva molto, è ora menomata dopo essere stata investita da un automobilista ubriaco nel 1999. Due vite spezzate, a cui però nessuno renderà giustizia. E che, probabilmente, nemmeno arriveranno come eco alle orecchie di un Papa troppo impegnato a festeggiare i giovani, almeno a parole.

E’ SOLO PER LE TV - Una contraddizione che urla ipocrisia. Una giornata mondiale della gioventù (GMG) che proprio in quanto tale dovrebbe e potrebbe accogliere le scuse per un comportamento criminale tenuto da alcuni esponenti della Chiesa Cattolica, il che non significherebbe in alcun modo ammettere che è il sistema ad essere marcio, ma appunto isolerebbe le sole mele. Queste scuse non arriveranno, anzi. Il coordinatore della GMG, vescovo Anthony Fisher, si è detto sicuro che la maggior parte degli australiani stesse “apprezzando” lo “spettacolo di bellezza” offerto da questi giovani. E non quello di chi, invece, era venuto solo per “riaprire vecchie ferite“. La madre delle due vittime, ha risposto che non ci sono “vecchie” ferite. Che le ferite così sono sempre attuali.

Ma su una cosa, probabilmente, il vescovo Fisher ha ragione. Qualcuno di certo starà apprezzando la bellezza di questi giovani.

oknotizie.alice.it/go.php?us=20c042d1d9849ad7





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer