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«I dogmi sono costrizioni imposte all’intelligenza da un’autorità che si è arrogata la gestione delle “verità di fede”»
André Frossard (1990)

Il potere governativo fin dalla sua remota instaurazione ha inevitabilmente dovuto rassegnarsi a concedere la licenza di mentire impunemente ai gestori della religione per potersi garantire il mantenimento del predominio sulle masse popolari.

Ciò è stato ben documentato da Turcotti (1880) come segue: «…La storia di Dio è il più alto sproposito che abbia immaginato l’uomo. I Vangeli e i libri biblici espongono verità relative umane e non divine, errori umani e non divini. La vera storia di Dio non esiste perché impossibile. Dio non ha una sua storia propria. I profeti o piuttosto i preti che la narrano, se non pazzi da catena, furono uomini politici, appassionati e quindi fallibili. Essi abusarono del nome di un Dio sempre ignoto ed inesplicabile. Ne inventarono diversi e […] crearono la volontà di Dio, applicandola ed imponendola sopra le cose umane con grave pregiudizio della vera storia.

[…]. La cosiddetta storia sacra è una confusione di idee e di fatti umani, di contraddizioni, di favole, di visioni, di sogni, una mistura inestricabile di parole e frasi poetiche, più spesso mistiche ed oscure, che hanno cambiato e cambiano significato […]secondo l’umore, il capriccio o il genio degli scrittori e dei lettori che l’interpretano quasi sempre secondo le circostanze dell’epoca, dell’anno e del giorno in cui vivono.

Insomma l’intera Bibbia è[…] una raccolta confusissima di cognizioni storiche, favolose, dubbie, improbabili, di assurdità e di sciocchezze tali, come ormai quasi tutti i moralisti saggi e gli studiosi di antichità specialmente sacre o religiose sono costretti a confessare, che lo studio profondo dei libri biblici dell’antico e del nuovo Testamento è un vero perditempo ed un fuorviare dalla storia dei fatti umani e naturali, la quale è la vera e la sola storia possibile e veramente utile alle società umane e civili di questo mondo. […].

Ogni uomo può parlare o affermare che egli parla in nome del proprio Dio. Ma ciò facendo o dicendo egli mente oppure ingannato inganna […]. L’intolleranza religiosa dei clericali i quali pretendono di imporre i loro dogmi, le loro definizioni, il Sillabo e i decreti del Concilio Vaticano non dovrebbe essere lecito farla passare nell’insegnamento pubblico […] sotto il nome di libertà.

La libertà non impone equivoci cattolici di una chiesa che non fu mai cattolica [=universale], perché una chiesa universale è impossibile, la libertà non impone per certo dogmi religiosi […]. La libertà legale vuole che tutte le chiese siano sottomesse alle leggi dello Stato,altrimenti ogni chiesa (e specialmente la più privilegiata) sarebbe uno Stato nello Stato [si pensi che la Chiesa Cattolica è l’unica che ha preteso e continua a pretendere di essere uno Stato!]. Ogni privilegio è sempre un limite alla libertà ed eguaglianza civile. […].

Affinché la forza morale e fisica della nazione rimanga integra e disponibile […] è necessario che non sia divisa e tanto meno ceduta in grandi proporzioni ad una Chiesa che affetta, se non pretende, di avere diritti superiori a quelli dello Stato. […].

(Continua)

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[Modificato da kelly70 04/10/2008 23:37]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)