00 18/12/2008 22:34

Potrebbe essere effettuato oggi il ricovero di Eluana Englaro, in stato vegetativo permanente da quasi 17 anni, nella casa di cura Città di Udine. Dopo il tentativo di blocco intentato dal ministro Sacconi, infatti, la struttura si dichiara ora pronta ad accogliere la donna, che verrà assistita da una ventina di volontari esterni alla clinica. Nel frattempo, la famiglia Englaro ha reso noto il contenuto dell’accordo di nove pagine sottoscritto con la casa di cura: al terzo piano, dove è stata allestita la stanza per la donna, non si potrà accedere con telefonini o macchine fotografiche, e lo stesso personale potrà essere soggetto a perquisizione.

L’alimentazione e l’idratazione forzate cominceranno a essere ridotte dal secondo giorno, per essere completamente sospese dal quarto.
Non accenna intanto a diminuire la virulenza degli attacchi di parte cattolica. Il quotidiano dei vescovi Avvenire, sulle cui pagine Marco Tarquinio si era lamentato ieri del “concitato e drammatico tentativo di precipitarla a conclusione nel tempo di Natale”, come se il ritardo nell’interruzione dei trattamenti fosse da addebitare alla famiglia Englaro, ora definisce la casa di cura Città di Udine “la clinica della morte”. La rivista Civiltà cattolica, pubblicata con l’imprimatur della segreteria di Stato vaticana, da parte sua rilancia: con la morte di Eluana cadrebbe “uno dei pilastri della nostra civiltà, non solo cristiana, ma anche umana”.

Per contro, oggi su La Stampa il costituzionalista Michele Ainis ha duramente criticato il ministro Sacconi: “ha agito sotto dettatura. Non è il primo caso, non sarà purtroppo l’ultimo. È appena successo con i fondi per le scuole private, dopo la protesta a squarciagola della Cei: 120 milioni spariti e subito riapparsi con un emendamento in Finanziaria. Succede con la pillola del giorno dopo, la cui vendita al pubblico viene rinviata di anno in anno, con gran soddisfazione del Vaticano. Diciamolo: c’è un Antistato dentro il nostro Stato”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Umberto Veronesi: dalle colonne di Repubblica, l’oncologo ha voluto ricordare come siano mesi “che dalle pagine dei giornali e dagli schermi di televisioni e computer ci ossessiona la figura di una donna nella dirompente bellezza dei suoi vent’anni: Eluana con il cappello nero, Eluana in tuta rossa fiammante sulla neve, Eluana che esce dalla doccia e ride. Eluana oggi non è quella delle foto. E’ una donna di quasi quarant’anni anni, senza sorriso, senza espressione negli occhi, senza vita di relazione, senza coscienza, senza controllo di un corpo, che è ormai un involucro in disfacimento. La sua vita meravigliosa si è spenta per sempre 16 anni fa”.

www.uaar.it/news/2008/12/18/udine-tutto-pronto-per-ricovero-eluana-...



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