00 17/03/2009 21:28
Il Presidente della Provincia di Caserta lascia la politica per Lourdes

CASERTA-ADISTA. È sotto inchiesta per aver autorizzato l’apertura a Caserta di una discarica illegale, quella di Lo Uttaro (v. Adista nn. 31, 33, 37/07 e 5/08), ed è coinvolto anche nella maxi inchiesta sulla malasanità campana perché intercettato in una conversazione telefonica in cui chiedeva al suo interlocutore di ricambiargli il favore - la nomina in una Asl casertana - coprendolo “con la camorra di Casale” (v. Adista n. 19/08). Ma adesso Sandro De Franciscis, pediatra e soprattutto presidente della Provincia di Caserta in quota Partito Democratico fino allo scorso 4 marzo, giorno in cui si è dimesso, lascia la politica attiva e si trasferisce a Lourdes per giudicare i miracoli della Madonna. Il vescovo della diocesi di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier, lo ha infatti nominato “medico permanente” del Bureau Medical del santuario di Nostra Signora di Lourdes, cioè l’organismo che ha l’incarico di esaminare e vagliare le presunte guarigioni miracolose, oltre che curare gli aspetti medici dell’accoglienza dei malati in pellegrinaggio in uno dei santuari mariani più visitati al mondo.

Nato a Napoli nel 1955, l’ex presidente della Provincia di Caserta, già volontario dell’Unitalsi (che organizza i viaggi a Lourdes) nonché ufficiale medico della Marina Militare, lascia presto la professione medica – è ricercatore in aspettativa alla facoltà di Medicina dell’Università Federico II di Napoli, dove già insegnava il padre, Pietro De Franciscis, docente di Fisiologia ed ex presidente nazionale dell’Associazione italiana medici cattolici – per dedicarsi alla politica: consigliere comunale della Democrazia Cristiana a Caserta dal 1990, poi vicesegretario regionale del Partito Popolare, quindi deputato dell’Ulivo nel 2001-2006, legislatura durante la quale lascia la Margherita per passare con l’Udeur di Mastella e poi, nel 2006, con il Partito Democratico (avvicinandosi molto a Francesco Rutelli).

Quello di medico responsabile del Bureau Lourdes è di sicuro un incarico di rilievo per il pediatra campano – l’unico non francese ad assumere tale carica nella storia di Lourdes – che fino ad ora sembra essere anche il primo miracolato: dal giorno della nomina infatti la stampa locale si è improvvisamente dimenticata delle sue vicissitudini giudiziarie per esaltare qualità e meriti di De Franciscis, anche con l’aiuto di testimoni particolari, come l’ex arcivescovo di Napoli, il card. Michele Giordano, anch’egli in passato frequentatore di aule giudiziarie. Sembra che Sandro volesse diventare sacerdote: “Ha vissuto a Napoli con monsignor Bruno Forte”, ha raccontato il cardinale. “Voleva capire, accertarsi della autenticità e della forza della sua vocazione. Si affidò a me, all’epoca arcivescovo della città, per ottenere un pronunciamento. Dopo quattro anni tagliai corto. C’era bisogno di laici. Gli dissi: ‘Caro Sandro, di cattolici impegnati come te non ce ne sono molti. Ti vedo meglio impegnato in politica’. Insomma, ho colpa anch’io ad averlo incoraggiato in quella direzione. Ma lui si è rivelato un buon politico. Non ha deluso”. Ora però mi ha detto che “la politica l’ha pesantemente deluso e preferisce intraprendere un impegno ecclesiale”. (l. k.)

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