00 24/06/2009 11:15
FAMIGLIA CRISTIANA ATTACCA IL PREMIER


ROMA - Il "limite della decenza" è stato superato nel comportamento "indifendibile" dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e la Chiesa italiana "non può ignorare l'emergenza morale": è quanto afferma il direttore di "'Famiglia Cristiana'', don Antonio Sciortino, rispondendo alle lettere dei lettori disorientati di fronte allo scandalo delle cosidette 'escort'.

Don Sciortino sottolinea che i cattolici italiani sono disorientati dal decadimento morale. "I cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati - spiega Sciortino - da questo clima di decadimento morale dell'Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno 'disincantata'". "Non si può far finta - spiega - che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare".

Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, scrive il direttore di Famiglia Cristiana, non può "pensare di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il 'classico ' piatto di lenticchie da respingere al mittente". "La Chiesa, però, non può abdicare alla sua missione e ignorare l'emergenza morale nella vita pubblica del Paese", prosegue don Sciortino. "Nessuno - aggiunge - pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perché non intervenga e taccia".

''A tutto c'e' un limite. Quel limite di decenza e' stato superato. Qualcuno ne tragga le debite conclusioni'': cosi' il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, conclude - sul numero in uscita del settimanale - una lettera in risposta ai suoi lettori che gli chiedono un giudizio sulle vicende personali del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. ''Il problema dell'esempio personale -spiega - e' inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica. In altre nazioni - osserva don Sciortino - se i politici vengono meno alle regole (anche minime) o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perche' tanta diversita' in Italia? L'autorita' senza esemplarita' di comportamenti non ha alcuna autorevolezza e forza morale. E' pura ipocrisia o convenienza di interessi privati. Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non puo' pretendere una ''zona franca'' dall'etica''. ''Di fronte all'Italia che arranca, di fronte al polverone mediatico sulle vicende del premier, i problemi reali del Paese (famiglia, lavoro, immigrati, riforme...) sono passati in secondo ordine'', aggiunge ancora il direttore del settimanale dei Paolini. ''C'e' da augurarsi, quanto prima, che da una 'politica da camera da letto' si passi alla vera politica delle 'camere del Parlamento', restituite alla loro dignita' e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno''.


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[Modificato da Rainboy 24/06/2009 11:15]