00 12/07/2010 18:17
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ARRIVO IN PIAZZA VENEZIA
Via al Gay Pride: matrimonio saffico
e striscioni contro il Vaticano
La comunità omosessuale in corteo: celebrate nozze gay e lesbo e un bacio collettivo inaugura la sfilata

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ROMA - «Siamo più di centomila!». Via al Roma Pride, il corteo dell'orgoglio gay nella Capitale che sabato 3 luglio sfila dalla Piramide Cestia e lungo le vie del centro. Colorati e festosi ma soprattutto desiderosi di dire no alla violenza, i partecipanti (piùà di centomila secondo gli organizzatori) raggiungeranno piazza Venezia passando per Piazza di Porta San Paolo, Via Piramide Cestia, Viale Aventino, Piazza di Porta Capena, Via di San Gregorio, Via Celio, Piazzale del Colosseo, Via dei Fori Imperiali.



MATRIMONIO E BACIO - Un matrimonio simbolico di una coppia gay e di una coppia lesbica accompagnato da un bacio collettivo dei manifestanti ha dato il via alla manifestazione della comunità gay e lesbica della Capitale. I carri, la musica e i colori dell'orgoglio gay accompagnano il corteo. I manifestanti sono scesi per le strade con cartelli per chiedere e rivendicare i loro diritti: «Anche una coppia gay è famiglia», «Né Stato né Dio sul corpo mio», «Vaticano Guantanamo mentale». «Abbiamo deciso -hanno spiegato gli organizzatori- di celebrare questo rito che non è solo civile ma che è anche di civiltà e che in Italia ci viene ancora negato. Presenti alla sfilata, tra gli altri, anche alcuni ragazzi con bandiere di Sinistra ecologia e libertà, Vladimir Luxurha e l'assessore provinciale alla Cultura, Cecilia D'Elia. Al corteo si è aggiunta anche la parlamentare Pd, Paola Concia arrivata alla manifestazione in ritardo perché era in Comune a celebrare un matrimonio: «Posso celebrare i matrimoni, ma non posso sposarmi con la mia compagna».
(Ansa)
(Ansa)

LA CORONA - Prologo ai festeggiamenti dell'orgoglio Lgbt, la deposizione di una corona di fiori colorati al monumento ai caduti del nazifascismo a Porta San Paolo, in memoria delle vittime dell'omofobia, della transfobia e della violenza: protagonisti del gesto i tre portavoce, Mattia Cinquegrani, Luana Ricci ed Esther Ascione.

«PRIDE È DI TUTTI» - «La nostra battaglia ha un solo obbiettivo che tutta la società cresca. Quando siamo aggrediti ci sentiamo soli. Ma non c'è peggior solitudine che la divisione. Il Pride è di tutti. Da qui al prossimo Pride dobbiamo essere uniti. Non permettiamo più la divisione del movimento». Così gli organizzatori dal palco di piazza Venezia dove ci sono stati gli interventi di chiusura dell'edizione del 2010. Lo slogan lanciato dal palco è «unità». A prendere la parola poi è stata l'attrice Violante Placido che ha detto: «A Roma negli ultimi mesi ci sono state aggressione vergognose e Roma deve dare un altro esempio come Capitale d'Italia».

(Ansa)
(Ansa)
PETARDI E STRISCIONI - La giornata è stata però funestata da due avvenimenti: i petardi lanciati ieri notte al Gay village di Roma, che hanno ferito lievemente due persone, e uno striscione di Militia Christi nei pressi del Colosseo che recita «Gay pride: diritti alla perversione». «Quello che sta accadendo a Roma in queste ore non può che sollevare la nostra preoccupazione e il nostro sdegno - commenta Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay, in prima fila al corteo - I petardi gettati nella notte al GayVillage sono conferma di un clima che è scivolato in terreni pericolosi e densi di veleni, ma la comunità lgbt è forte e di questa forza dobbiamo essere consapevoli, mostrando coraggio e determinazione». «Ancora più sconcertante - prosegue - alla luce dei fatti, lo striscione di Militia Christi apparso sulle pareti del Colosseo: segno evidente che qualcuno con nessun senso di responsabilità e con nessuna considerazione della dignità e della libertà delle persone ha scelto il terreno dello scontro anziché quello del rispetto reciproco». «I petardi al GayVillage sono un affronto a questa libertà come anche lo striscione di Militia Christi, ma siamo consapevoli - conclude - di essere dalla parte del giusto».

(Infophoto)
(Infophoto)
L'APPELLO DI LUXURIA - «Faccio un appello alle transessuali: non usate cocaina e non andate con clienti che la usano». Lo ha detto Vladimir Luxuria, che sta partecipando al Roma Pride 2010. Parlando del caso di Zaccai, consigliere provinciale di Roma del Pdl, coinvolto in un episodio di trans e coca, Luxuria ha aggiunto: «Alla fine, Morgana ha dichiarato che lei non fa uso di cocaina. Dunque, io esorto tutte le trans a non accettare clienti con polvere bianca. Questi episodi ci danno una picconata. Io non posso sempre difenderle». «Quest'ultimo caso - ha aggiunto - almeno ha fatto capire che andare a trans non è prerogativa degli uomini di sinistra».

MINISTRO CARFAGNA - «Una manifestazione gioiosa, serena e partecipata, che ha risposto nel modo migliore, cioè ignorandole, alle inaccettabili provocazioni della vigilia». Cosi il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, mentre è in corso a Roma il Gay Pride. «Le istituzioni - spiega Carfagna riferendosi ai petardi al Gay Village e allo striscione di Militia Christi - condannano fermamente ogni tentativo di aggressione o intimidazione, respingono al mittente sterili provocazioni, si battono e si batteranno sempre contro ogni forma di discriminazione o pregiudizio». «Per questa ragione - conclude in una nota il ministro - desidero esprimere solidarietà ad Imma Battaglia e a tutti gli organizzatori dei Gay Village per l’attacco subito ed ai promotori del corteo di oggi: le battaglie, siano esse politiche o culturali, certo non si conducono coprendo manifesti o con scritte ingiuriose».

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Qualche immagine dei vari gay pride 2010!
















[Modificato da Cristianalibera 12/07/2010 18:31]