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Pew Forum: sulla religione, atei USA ne sanno di più dei credenti

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    kelly70
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    00 29/09/2010 17:26
    Per quelli che credono che l'ateismo sia frutto dell'ignoranza. E invece è conseguenza della corretta informazione.
    Una recente ricerca del Pew Forum on Religion and Public Life ha rilevato che negli USA i non credenti sono più ferrati in fatto di religione rispetto ai credenti. I ricercatori hanno contattato più di 3.400 statunitensi, ponendo loro 32 domande su cristianesimo e altre religioni.
    In media, circa la metà delle risposte sono risultate errate e moltissimi non hanno risposto correttamente proprio alle domande riguardanti la religione professata. Ad esempio, circa il 45% dei cattolici non sa che durante l’eucarestia il pane e il vino si tramuterebbero effettivamente nel corpo e nel sangue di Cristo e il 43% dei protestanti non sa che Martin Lutero è l’iniziatore della Riforma protestante.

    Atei e agnostici hanno ottenuto in media risultati migliori (20,9 risposte corrette su 32), tallonati da ebrei (20,5) e mormoni (20,3). A scendere, gli evangelici bianchi (17,6), i cattolici bianchi (16), i protestanti bianchi mainline (15,8), quelli genericamente spirituali (15,2), i protestanti neri (13,4) e infine i cattolici ispanici (11,6). I non credenti e gli ebrei risultano più informati sulle domande riguardanti le religioni non cristiane, mentre mormoni ed evangelici bianchi sono più ferrati sulla Bibbia e il cristianesimo.
    Risulta inoltre una certa confusione tra gli americani sulla religione in ambito scolastico: se quasi il 90% sa che non sono ammesse le preghiere in classe, meno di un quarto sa che nelle scuole pubbliche gli insegnanti possono leggere la Bibbia “come esempio di letteratura” e meno di un terzo sa che gli stessi insegnanti possono presentare alla classe le varie religioni in una prospettiva comparativa.

    Non si stupisce dei risultati Dave Silverman, presidente di American Atheists, che afferma: “Si sente dire spesso che gli atei ne sanno di più sulla religione rispetto ai credenti, visto che l’ateismo è un effetto proprio di questa conoscenza, non di una mancanza di essa. Ho dato una Bibbia a mia figlia: ecco come si diventa atei”

    UAAR



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    Cristianalibera
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    00 29/09/2010 17:48
    Re: Per quelli che credono che l'ateismo sia frutto dell'ignoranza. E invece è conseguenza della corretta informazione.
    kelly70, 29/09/2010 17.26:




    Non si stupisce dei risultati Dave Silverman, presidente di American Atheists, che afferma: “Si sente dire spesso che gli atei ne sanno di più sulla religione rispetto ai credenti, visto che l’ateismo è un effetto proprio di questa conoscenza, non di una mancanza di essa. Ho dato una Bibbia a mia figlia: ecco come si diventa atei”

    UAAR



    Ecco come si diventa atei... io invece ho dato una Bibbia a mio figlio, ecco come si diventa credenti, e poi gli ho fatto leggere certe deliranti generalizzazioni di certi atei e si convince sempre di più che l'ateismo militante non fa per lui... [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838]

    Brutta bestia le generalizzazioni... [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]

    [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048]


    [Modificato da Cristianalibera 29/09/2010 17:50]
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    Agabo
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    00 29/09/2010 19:35
    Una volta si pone la questione FEDE/ATEISMO sotto l'aspetto della sanità o dell'insanità mentale, un'altra volta la si pone sotto l'aspetto della CONOSCENZA/IGNORANZA ... che cosa si scoverà ancora?

    L'intelligenza, la conoscenza la salute mentale non sono gli ambiti naturali per discutere di questioni dei fede. Anch'io potrei porre la questione sul piano della corretta conoscenza dell'EVOLUZIONISMO, per esempio e provare che, banalmente, moltissimi che vi credono sono convinti che si tratti di una scienza e non di una teoria. Ma non lo faccio. La questione culturale è fine a sè stessa, anche in altri ambiti. Conosco molti insegnanti delle Scuole dell'obbligo che, dopo aver conseguito la laurea, non hanno più letto un libro di qualsivoglia argomento in vita loro, che non sono stati capaci di prendersi la patente auto e non sanno niente di informatica ... oltre a tante altre cose. Un laureato non è necessariamente una persona colta perchè potrebbe aver ripetuto pappagallescamente le cose apprese sui testi di studio e non averli elaborati personalmente. Ugualmente, uno che non è andato a scuola se non per frequentare le scuole dell'obbligo potrebbe aver sviluppato una grande conoscenza in molti campi, leggendo, studiando, interessandosi, provando sul campo. Certo, tra questi estremi vi sono variegate vie di mezzo. Ma l'ignoranza non è, di per sè, qualcosa che possa screditare la fede. Gesù Cristo si rivolgeva alle masse ignoranti e i la maggior parte dei suoi stessi discepoli erano considerati degli "illetterati". Eppure, essi sono i fondamenti della religione cristiana. Pensate forse che Cristo avesse un titolo di studio particolare o superiore a Nicodemo? Eppure lo stesso Nicodemo, dottore della Legge, lo chiamò con deferenza "Maestro".
    Non sto affermando che l'ignoranza sia preferibile alla conoscenza, sto piuttosto sostenendo che nemmeno il contrario sia un valido passaporto per il regno dei cieli o per l'evoluzione delle specie.



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    "MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
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    kelly70
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    Madre Badessa
    00 29/09/2010 20:17
    C'è un'altro aspetto...

    A una persona ignorante è molto più facile fare credere quello che si vuole, di solito con l'istruzione si sviluppa anche il senso critico, anche se ci sono persone che pur essendo istruite ne sono prive.

    Esempio lampante quelli che credono nell'evoluzionismo come se fosse un dato di fatto. Ci sono tante e tali lacune che bisogna chiudersi gli occhi e le orecchie per non vederli.

    Vale lostesso per la religione. La fede serve per non vedere le assurdità che saltano immediatamente all'occhio di una mente critica, che non si accontenta di spiegazioni astruse, ancora più incredibili degli stessi dogmi.

    Credere che un ateo di questo genere possa arrivare a credere sarebbe come pretendere che disimpari a leggere e a scrivere. Ma non tutti gli atei sono così. Un ateo che brucia la Bibbia non è un ateo, è un cretino.

    E ci si può logicamente aspettare che domani gli venga l'impulso contrario e ritorni a credere. Ma un ateo vero non potrà mai rinnegare la sua ragione.

    Kelly



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    Agabo
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    00 30/09/2010 09:16
    Re:
    kelly70, 29/09/2010 20.17:

    C'è un'altro aspetto...

    A una persona ignorante è molto più facile fare credere quello che si vuole, di solito con l'istruzione si sviluppa anche il senso critico, anche se ci sono persone che pur essendo istruite ne sono prive.

    Agabo: solo pazialmente vero. Conosco moltissime persone istruite che in quanto a senso critico sono deficitarie. Inoltre, la vita ti pone di fronte a molte situazioni che inducono a sviluppare il senso critico indipendentemente dalla cultura. Se poi aggiungi che cultura non significa per forza "scolarità", ma conoscenza vera in vari campi, potrai constatare che molte persone non scolarizzate hanno sviluppato il senso critico, cioè hanno messo in atto quello che, in fondo, è una potenzialità umana.
    TUTTO QUESTO, comunque, non ha senso in questa discussione perchè la cultura non crea e non distrugge la fede. Abbiamo già affrontato questo aspetto: TUTTI possiamo mostrare una lunga lista di atei che brillano per la loro cultura e credenti che brillano per la loro cultura.


    Esempio lampante quelli che credono nell'evoluzionismo come se fosse un dato di fatto. Ci sono tante e tali lacune che bisogna chiudersi gli occhi e le orecchie per non vederli.

    Agabo: già, il bello sai qual'è? Che i cervelloni che studiano l'Evoluzionismo partono da "dati di fatto" che non sono tali: hanno studiato sui libri di testo determinate cose e le hanno accettate senza verificarne personalmente la validità. Il loro comportamento è un comportamento "di fede", laica s'intende, ma fideistico, esattamente come molti credenti religiosi.

    Vale lostesso per la religione. La fede serve per non vedere le assurdità che saltano immediatamente all'occhio di una mente critica, che non si accontenta di spiegazioni astruse, ancora più incredibili degli stessi dogmi.

    Agabo: L'apostolo Paolo ha fatto un'affermazione contraria a quello che scrivi: la fede cristiana è una "fede razionale", ovvero si serve della ragione. Il cervello è un organo straordinario e il credente afferma che è opera di Dio. Ne consegue che tutte le facoltà del cervello devono essere adoperate per onorare Colui che lo ha creato. Non confondere la CREDULONERIA la quale abita in ogni ambito in buona misura, sia religioso che non, con la fede che è un rapporto vivo e vitale con una PERSONA: Gesù Cristo.

    Credere che un ateo di questo genere possa arrivare a credere sarebbe come pretendere che disimpari a leggere e a scrivere. Ma non tutti gli atei sono così. Un ateo che brucia la Bibbia non è un ateo, è un cretino.

    Agabo: Tutti abbiamo bisogno di DISIMPARARE e tornare a IMPARARE nel modo corretto, almeno nella misura in cui ci hanno inculcato nozioni errate.

    E ci si può logicamente aspettare che domani gli venga l'impulso contrario e ritorni a credere. Ma un ateo vero non potrà mai rinnegare la sua ragione.

    Agabo: nemmeno un credente, come già ho scritto, deve rinunciare alla ragione. Quello che la FEDE sia contraria alla ragione è un clichè errato.

    Kelly







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