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Il legame fra cattolicesimo e corruzione

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2012 17:15
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08/12/2012 20:22
 
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di Barbara Befani

Posto volentieri questo articolo che trovo obiettivo e moderato che mette ancora di più in evidenza lo stato pietoso di questo paese! [SM=x1468240]

Buona lettura.

Transparency International, un’agenzia internazionale che si occupa di lotta alla corruzione, ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto annuale, che vede l’Italia scendere di tre posizioni nella classifica dei paesi meno corrotti del mondo e assestarsi al 72esimo posto, insieme alla Tunisia. Dalla mappa si vede chiaramente come l’Italia sia il paese più corrotto dell’Europa occidentale [1], insieme alla Grecia; e anche, più in generale, del mondo occidentale, se escludiamo alcuni paesi dell’America Latina. Un dato chiaro che emerge dall’analisi è che i paesi storicamente cattolici sono invariabilmente più corrotti di quelli storicamente protestanti: l’America del Sud è (molto) più corrotta dell’America del Nord; e Italia, Portogallo, Spagna, Austria, Irlanda e Francia (rispettivamente n. 72, 33, 30, 25, 25 e 22) sono più corrotte di Olanda, Norvegia, Svizzera, Svezia, Finlandia e Danimarca (rispettivamente n. 9, 7, 6, 4, 1 e 1). Se confrontiamo paesi simili, che hanno pezzi di storia in comune, notiamo che i paesi di tradizione fortemente cattolica sono sistematicamente più corrotti dei paesi a tradizione mista: l’Austria è più corrotta della Germania, il Belgio è più corrotto dell’Olanda, l’Irlanda è più corrotta del Regno Unito, la Spagna della Francia.

L’argomento sollevato da alcuni “tutto è correlato con la performance economica”, più che togliere responsabilità alla tradizione religiosa, rafforza l’importanza della corruzione nella performance economica, e conferma un legame che illustri studiosi (tra cui Max Weber e Lawrence Harrison) dimostrano da secoli: quello tra forme di cristianesimo e, appunto, performance economica. Le tesi degli studiosi legano invariabilmente il cattolicesimo a economie più deboli, e il protestantesimo a economie più forti. Ma il punto qui non è trovare l’influenza di una singola causa, sia essa corruzione o tradizione religiosa, ma osservare come tutti questi fattori vadano a braccetto, siano in qualche modo connessi e correlati. E mentre le tradizioni protestanti sono associate a bassa corruzione e alta crescita economica, le tradizioni cattoliche sono associate ad alta corruzione e bassa crescita economica.

Il legame tra forma di cristianesimo e prevalenza di corruzione non è quindi casuale e necessita di una spiegazione. La spiegazione è che questa differenza nei livelli di corruzione è legata a una delle maggiori differenze teologiche tra i due cristianesimi: i mezzi per raggiungere la salvezza, ovvero per accedere al regno dei cieli dopo la morte. Nell’attuale società secolarizzata, le differenze teologiche tra religioni, o ancor più tra forme di cristianesimo, possono sembrare di poco conto, ma non si può negare la loro importanza storica nel plasmare cultura e mentalità nelle masse. Ad esempio i paesi protestanti sono stati i primi a offrire l’istruzione primaria gratuita a tutta la popolazione, e questo per un motivo teologico: perché il contatto diretto con le sacre scritture, senza intermediari umani, era l’unico modo per il fedele di entrare in contatto con Dio. Per contro la Chiesa Cattolica, che continuava a sostenere la necessità di intermediazione del clero, si è sempre opposta alla diffusione dell’istruzione. E oggi, a differenza delle chiese protestanti europee, si oppone con forza ad altre forme di autonomia decisionale dell’individuo come eutanasia, testamento biologico, aborto e contraccezione, invitando il fedele a interpretare nascita, morte e genitorialità come “decisioni di Dio” di fronte alle quali nulla si può.

L’atteggiamento delle Chiese protestanti invece (almeno quelle europee) è completamente diverso. In certi casi i gruppi religiosi sono più moderni dello stato, ad esempio in tema di diritti civili: i quaccheri da anni fanno pressione sul governo inglese per estendere il matrimonio a tutta la popolazione, indipendentemente dall’orientamento sessuale/affettivo.Queste differenze non sono casuali e hanno fondamenta teologiche. Per quanto riguarda le differenze sulla prevalenza della corruzione, esiste un intuitivo legame con i mezzi che il fedele ha a disposizione per raggiungere la salvezza. Il Cattolico (come previsto dal dogma delle buone opere) deve passare attraverso l’intermediario clero, che di volta in volta comunicherà il tipo di servizio o penitenza necessario al fedele per accedere al regno dei cieli. Non ci sono regole prestabilite: dipende tutto dalla decisione momentanea dell’intermediario. In altre parole la salvezza del fedele dipende dalla concessione arbitraria di un essere umano in carne e ossa. Il Protestante invece, come prevede il dogma della predestinazione, non può fare nulla per cambiare il suo stato di eletto o meno, il quale è stato stabilito da Dio nella notte dei tempi e non è conoscibile da nessuna entità terrena. Nessun essere umano in carne e ossa ha il potere di sapere se si finirà all’inferno o in paradiso, e nessuno ha il potere di cambiare e controllare questa scelta divina.

Il Cattolico dunque coltiva la consapevolezza che tutto si può comprare, persino la vita eterna, se si riesce a compiacere (leggi: corrompere) persone abbastanza potenti. E se si è costretti a corrompere, si cercherà per compensazione di essere corrotti a nostra volta, perché è così che le cose funzionano, nella teologia e nella cultura cattolica. Il Protestante, invece, non deve compiacere nessuno e non ha nessuno da corrompere. L’unica cosa che può dare lui/lei sollievo è il riconoscimento oggettivo del proprio valore da parte della collettività impersonale, della società anonima, nel suo complesso: perché ciò le/gli darebbe la sensazione soggettiva (ma più oggettiva possibile) di essere un eletto, di essere destinato al regno dei cieli. Ma al fine di ottenere il riconoscimento della collettività impersonale (che può essere incarnato ad esempio dal successo sul mercato) piuttosto che di singole persone potenti, il Protestante è incentivato, piuttosto che a corrompere e a essere corrotto, al miglioramento personale, all’autonomia di pensiero e di azione; e alla coerenza morale e comportamentale (chiamata in inglese “integrity”, che è l’opposto esatto di “corrupted”).


Tutto ciò non vuol dire che è necessario essere Cattolici per essere corrotti, e infatti la corruzione prospera anche in paesi non cattolici; ma significa che essere stati esposti da generazioni a una cultura storicamente legata alla religione cattolica è un fattore di rischio. E il rischio proviene dal cuore teologico del cattolicesimo, che intrinsecamente alimenta e giustifica la corruzione richiedendo non meglio specificate “buone opere” (che saranno specificate arbitrariamente da chi in una certa situazione detiene il potere) per accedere alla salvezza ultraterrena. Non sorprende quindi che essere protestante, nel senso di essere stato esposto per generazioni a una cultura storicamente legata al protestantesimo, è un fattore che protegge dalla corruzione, visto che uno dei nodi teologici cruciali che ha determinato la rottura protestante più di 4 secoli fa è stato proprio il dogma delle buone opere, sostituito con quello della predestinazione.

[1] Si può obiettare che si tratta di “percezione della corruzione” e non di corruzione “oggettiva”; ma come molti altri fatti sociali, il fatto “oggettivo” deriva e viene costruito dalla percezione (si chiama profezia che si autoavvera – autoadempie): se esiste la percezione del fatto, indipendentemente dall’esistenza del fatto al momento della percezione, prima o poi avrà luogo e si creerà il fatto stesso. Quindi si la percezione della corruzione si può considerare una buona approssimazione dell’esistenza “oggettiva” di corruzione.

Barbara Befani

(6 dicembre 2012)



Fonte: Micromega.net by Omega





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09/12/2012 17:15
 
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Interessante analisi,

anche io mi sono sempre chiesto perchè in italia la Corruzione e il rubare è così paurosamente diffuso,
In tialia Rubano quasi tutti dal Gatto al Primo cittadino nazionale

ho girato mezzo mondo e ho toccato con mano la situazione, per cui non sono leggende metropolitane ma Gli Italiani sono peggio di quegli Alieni su Star Trek "mi sfugge il nome" che rubavano sempre per questione genetica!

per esempio ho girato molto gli USA e benchè ad """alti livelli""" non hanno nulla da invidiarci a ruberie vedi Madoff, Enron ecc. la popolazione in genere è decisamente più seria ed onesta rispetto a Noi,

Ho perso uno zainetto con 1000$ a New York in un centro commerciale, ed è stato trovato da un passante e consegnato all'ufficio informazioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

quando si và al McDonald, le bevande le paghi solo una volta, poi puoi riempirle quanto vuoi, ma devi specificare in fase di ordinazione se Coca o Acqua grande o piccola,

nessuno si azzarda a fare il furbo, In Italia tutti ordinerebbero acqua piccola poi riempirebbero con Coca,

questa onesta poi si riflette sui servizi e infrastrutture, ho fatto 10.000km in auto senza trovare una buca sulle strade,
Le strade Italiane sono peggio di quelle di Bagdad dopo il bombardamento USA.

Anche in Germani Norvegia sono estremamente Onesti

invece in Grecia mi hanno suonato, hanno tentato, come una zampogna, sono una speloca di Ladroni!!!

La cosa merita approfondimento sociologico, sicuramente la Religione incide molto, forse proprio il cattivo esempio dato dal Cattolicesimo, i Preti non scherzano ad intrallazzi, ha generato una spirale mostruosa di Illegalità.





"""Ci sono due tipi di sciocchi;
quelli che non hanno dubbi,
e quelli che dubitano di tutto"""
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