Rainboy, 30.09.2018 21:11:
Sento spesso credenti che domandano ad atei "se eliminassi la religione, che senso dovrei dare alla vita?".
Per come la vedo io, questa è la domanda sbagliata.
La domanda giusta, è:
"se eliminassi la religione, che senso VORREI dare alla vita?"
Certo, è vero che ci sono verità universali che abbiamo scoperto sulla nostra natura di esseri viventi, come il fatto di essere primati mammiferi fondamentalmente collegati nel corpo e nella mente ai nostri cugini e al resto della vita sul pianeta.
Ma queste sono realtà circa ciò che siamo, non realtà su cosa vogliamo fare di noi stessi. Sono constatazioni sul nostro retaggio, spiegazioni sul perché abbiamo un certo modo di essere e di pensare, non dichiarazioni morali o ideali su ciò che vogliamo.
Tu per cosa pensi che vivresti, senza la religione?
Ma vedi io non vivo per la religione o in funzione della stessa.
Ma la fede mi da un senso a questa misera vita piena di lacrime, eppure a me non va nemmeno estremamente male, vedo tantissime persone meno fortunate di me.
Ti faccio un esempio, se mi accadono cose negative che io purtroppo non posso influenzare, pensando che questo serve per la mia personale crescita per un progresso cche servirà (oltre già qua, sappiamo che solitamente ciò che non ci uccide ci rende ppiù forti) per la vita eterna, allora io me ne faccio una ragione.
Altrimenti ci sarebbe solo da mandare affanculo tutte le cose e da chiedersi ma c.... sono nata a fare?
Ho reso l'idea?
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)