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Accanimento terapeutico e testamento biologico

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2006 00:12
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Accanimento, testamento biologico: i termini del confronto

ROMA - Accanimento terapeutico, testamento biologico, eutanasia. Il dibattito etico sui temi legati alla fine della vita, dopo il caso Welby, si riaccende, creando profonde divisioni nell'opinione pubblica ed anche una certa confusione in merito a definizioni e concetti non sempre di comprensione immediata. Ma nell'acceso confronto di questi giorni, c'é una 'bussola' che non va mai persa di vista, almeno secondo il bioeticista Sandro Spinsanti: la volontà dell'individuo, unico e vero 'spartiacque' in un terreno così spinoso.

L'appello del co-presidente dell'associazione Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, al presidente della Repubblica perché gli sia riconosciuto il diritto all'eutanasia dopo anni di sofferenza per una grave patologia degenerativa, ha scatenato un dibattito in cui, ha sottolineato Spinsanti, "i termini della questione rischiano di complicarsi, ingenerando grande confusione nell'opinione pubblica". Un dibattito etico in cui il vero rischio è quello di 'perdersi', a meno che, afferma il bioeticista e direttore dell'Istituto 'Giano' di Roma, non si decida di seguire una 'bussola' precisa: "La bussola - spiega - é il diritto dell'individuo a porre dei limiti ai possibili trattamenti medici; una base, questa, su cui penso si potrebbe raggiungere un consenso molto ampio".

Il punto, secondo il bioeticista, è che i trattamenti medici, sempre più avanzati grazie ai progressi della scienza, "non dovrebbero mai essere obbligatori e vi si dovrebbe poter rinunciare anche se comportano un prolungamento della vita". In altre parole, afferma Spinsanti, "nessuno dovrebbe essere obbligato ad accettare un trattamento se questo lo 'costringe' ad una qualità di vita per lui insostenibile". La 'chiave' sta, quindi, proprio nel diritto della persona a porre dei limiti, fermo restando che "nessuno può parlare per qualcun altro o dire quando una condizione è intollerabile, se non il soggetto stesso".

Una garanzia in tal senso, ha aggiunto l'esperto, è il testamento biologico, che "mette appunto al centro la volontà del soggetto, attuale o precedentemente raccoltà".

- EUTANASIA: ovvero la 'dolce morte', indotta in casi estremi di prognosi infauste e in caso di sofferenze ritenute intollerabili. Si distingue tra eutanasia attiva (attraverso la somministrazione da parte di soggetti terzi di determinate sostanze) ed eutanasia passiva (attraverso la sospensione del trattamento medico). In Italia l'eutanasia è un reato, ma in vari paesi europei (come Olanda, Belgio, Danimarca e Germania per particolari casi) è permessa.

- ACCANIMENTO TERAPEUTICO: Con 'accanimento terapeutico' si intende la messa in atto di procedure mediche "onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi". Una espressione che traduce il termine più accademico 'distanasia', parola di origine greca che significa 'morte difficile o travagliata'. Termini che vogliono indicare, insomma, un "prolungamento del processo del morire per mezzo di trattamenti che non hanno altro scopo che quello di prolungare la vita biologica del paziente".

- TESTAMENTO BIOLOGICO: Il Testamento biologico (o Dichiarazioni anticipate di trattamento) prevede che il soggetto, capace di intendere e volere, possa indicare le opzioni terapeutiche possibili in caso si trovi in stato di incoscienza, rifiutando ad esempio trattamenti estremi che si configurino come accanimento terapeutico. Dalle Dichiarazioni anticipate è esclusa la richiesta di eutanasia. Il Testamento non è vincolante per il medico, che può decidere di non rispettare le indicazioni date motivandone le ragioni nella cartella clinica del paziente. Si prevede anche la possibilità di indicare un "fiduciario", cioé una persona (parente, convivente, amico o anche lo stesso medico di famiglia) al quale la persona vorrà affidare la cura dell'attuazione delle volontà e dei desideri espressi nella dichiarazione. Le audizioni a Palazzo Madama per la legge sul testamento biologico cominceranno dalla settimana prossima.

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 2006-09-25 17:19

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“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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