Scritto da: Claudio Cava 15/04/2007 14.50
L' Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, ci propone una notizia rivoluzionaria. Da alcune ricerche scientifiche inglesi pare che le riproduzione umana possa realizzarsi anche attraverso due cellule femminili. Sparirebbe quindi l'obbligatorietà del contributo spermatico del maschio. Evidenti le implicazioni "religiose" se il fenomeno annunciato trovasse riscontri attendibili e verificabili. Un mondo senza maschi escluderebbe la necessità di inventare un dio "padre e rigidamente maschio eterosessuale" capace di ingravidate vergini umane attraverso lo spirito santo. Un crollo verticale di credibilità per chi ha affermato solennemente pochi giorni fa che "dio è maschio". Poveri preti di quasi tutte le religioni, dovranno mettersi la guepiere (a molti non dispiacerebbe) e proclamare un nuovo culto di Venere, femmina e madre.
Non so se questa premessa l'hai fatta tu, ma è una premessa "ignorante".
Dio è definito "PADRE" non perchè è "maschio" ma per la relazione che ha con il Figlio nella Trinità...e con ciascuna creatura.
E' detto PADRE perchè il padre ha un'autorità che la madre non ha.
In ogni caso Dio è anche MADRE nei confronti delle sue creature...il termine usato per indicare "misericordia", infatti, in ebraico ha la stessa radice del termine che significa "utero".
E altra espressione di ignoranza la si vede nel pensiero espresso che vede il Padre ingravidare la Vergine Maria attraverso lo Spirito Santo.
In realtà è il Figlio che si è incarnato per mezzo dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo, se proprio ci tieni a rimanere fedele alla Parola di Dio, è indicato con il termine RUAH che è "femminile".
Vuoi proporre una specie di incontro saffico fra lo Spirito Santo e Maria Vergine? Oppure riuscirai a percepire che non si sta trattando di un rapporto sessuale fra una divinità ed una donna?
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)