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La chiesa cattolica non sta vincendo.... anzi...

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2007 13:06
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24/06/2007 20:20
 
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Autore: Gaynews

www.tamles.net/modules.php?topicid=14&op=modload&name=News&file=article&s...

20 giugno 2007

Una delle regole più antiche dell’arte della guerra è che anche quando si è vicini alla sconfitta è necessario far credere (ai propri soldati, ma soprattutto al nemico) di stare vincendo. Un aneddoto racconta di un generale assediato, al quale restavano viveri solo per pochi giorni, che fece scagliare con le catapulte sugli assedianti (anch’essi a corto di viveri) le ultime pagnotte rimaste, per far credere loro di avere ancora tanta abbondanza di cibo da poterlo sprecare, riuscendo a scoraggiare gli aggressori.



La chiesa cattolica in due millenni ne ha imparata una più del diavolo sul come combattere e liquidare i propri nemici. E la regola che ho appena enunciata la conosce fin troppo bene e la sta applicando con ostinazione, riuscendo a farci credere di essere una potenza in espansione, destinata a trionfare.

Niente di più falso. L’iperattivismo della chiesa cattolica nasce semmai dalla disperazione e dalla constatazione del fatto di stare perdendo terreno giorno dopo giorno. Attraverso il controllo diretto dei governi la chiesa cerca di compensare il fallimento del suo controllo sugli individui. E questo è un segno di debolezza, non di forza: la chiesa tratta con gli eletti solo perché sa che chiedesse qualcosa agli elettori non sarebbe ascoltata.

Questa linea d’azione è rischiosissima, perché ogni volta che la chiesa diviene luogo di gestione del potere, il potere acquisisce interesse a controllarla direttamente. Il laicismo protegge infatti lo stato dalla chiesa, ma protegge anche la chiesa dallo stato. Viceversa, il trionfo del clericalismo (= il potere politico nelle mani della chiesa) rende interessante il cesaropapismo (= la chiesa nelle mani di chi ha, o vuole, il potere politico). A qualcuno sarà forse sfuggito, ma dopo l’assassinio di un poliziotto a Catania a una partita di calcio, una esponente politica ha criticato la predica nel duomo della domenica successiva perché non lo ha commemorato. Con grande scandalo per l’”interferenza” da parte del prelato interessato. Ma perché scandalizzarsi? Se i politici fanno tanti (troppi) favori alla chiesa, si pretenderà forse che li facciano gratis, senza chiedere poi nulla in cambio? Più la chiesa, come un drogato, diventa dipendente dai soldi e dai favori dei politici, più rischia di vedersi sospendere la droga se in cambio non fa loro “favori”. È la politica, baby.

Tutto questo la chiesa, istituzione che da 1600 anni pensa principalmente a gestire il potere, lo sa meglio di me. Eppure va avanti su questa strada: questo è un sintomo della sua mancanza di alternative. Altro che trionfo. La chiesa sa d’essere ricca, potente e ininfluente: per questo alza la voce e i toni, ci bombarda di pagnotte per scoraggiarci e farci togliere l’”assedio” in cui (per sua ammissione) si sente rinchiusa.

I Pacs li avremo, o prima o poi. La chiesa lo sa, e sta solo cercando di alzare il prezzo della sua resa. Se però noi rinunceremo a combattere, convinti del fatto che (come sento dire in giro) essa sia “troppo forte”, allora avrà ottenuto più di quello che sperava.

Spulciamo qualche altro aneddoto. Negli stessi giorni in cui la chiesa riusciva a mandare a puttane i Dico in Italia, nel penultimo o terzultimo Paese europeo in cui l’aborto è proibito, il Portogallo, il referendum contro tale proibizione si concludeva con la sconfitta dei cattolici.

Una figlia di Berlusconi sta aspettando un bimbo da un uomo con cui convive al di fuori del matrimonio. Del resto pure babbo è divorziato e risposato. E se i baluardi politici della morale della chiesa, e soprattutto se i potenti italiani hanno abbandonato tanto sfacciatamente la sua morale famigliare, quanti anni si può presumere che possa durare ancora?

Il matrimonio civile (sono dati ufficiali di questo mese) ha già superato quello religioso in città che anticipano le tendenze nazionali, come Milano, e la percentuale dei matrimoni civili è in costante crescita ovunque. La convivenze crescono e le gravidanze al di fuori del matrimonio (per l’appunto) anche. Questo è forse un segno del trionfo della guerra scatenata dai clericali? A quanto pare, la chiesa sta vincendo tutte le battaglie in Parlamento ma sta perdendo la guerra nella società. Che agisce fregandosene dei suoi anatemi.

La battaglia clericale contro i Dico (e il resto) è già perduta perché, se vinta, potrebbe solo riuscire a fare vivere peggio alcuni milioni di persone, ma non a fare vivere meglio nessuno. E questa è una proposta filosofica straordinariamente stupida e poco attraente. Se la religione è, come disse Marx “il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di situazioni in cui lo spirito è assente”, sfido chiunque a trovare nei messaggi di Ruini e dei Ratzinger qualsiasi sentimento, qualsiasi spirito, qualsiasi sospiro... qualsiasi promessa di un mondo migliore.

La realtà è ormai passata al di sopra della testa della chiesa. Ratzinger vorrebbe che le donne non andassero a lavorare e che stessero a casa a curare i figli, tuttavia in un mondo in cui i salari reali (e precari) sono di 900 euro al mese, con affitti da 600 euro al mese quale giovane e cattolico marito potrebbe mantenere se stesso, una moglie e magari pure dei figli? Il doppio stipendio non è un capriccio: è una necessità per sopravvivere. E non ci sono “sgravi” o “incentivi” ministeriali che tengano quando se sei giovane sei precario, e se sei precario non hai nulla da cui “sgravare”.

Ratzinger ha già perso la sua guerra semplicemente perché la famiglia di cui parla non esiste più, da quando la globalizzazione e le (contro)”riforme” neoliberiste (e non certo il “laicismo” o “l’ateismo” o...) l’hanno uccisa. Oggi, in Italia, se sei donna e resti incinta ti licenziano. Punto. E guarda caso, il primo a farlo è il Vaticano, che non prevede il “congedo di maternità” per le sue dipendenti.

Questo dimostra che neppure la chiesa crede nel “sostegno della famiglia” per cui organizza i family days.

Dipende quindi solo da noi capirlo, e smetterla di darle credito di un potere che essa rivendica, ma che non possiede più.

www.bloggers.it/Hereticus/guerra/chiesa-cattolica-non-sta-vincendo-anzi....





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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24/06/2007 21:47
 
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re
Concordo con le deduzioni dell'articolo solo volevo aggiungere che i matrimoni sono in calo anche perchè le donne hanno scoperto che per avere tre etti di salciccia è inutile comprare tutto il porco!!!! [SM=x789051] [SM=x789051] omega [SM=x789054] [SM=x789054]



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24/06/2007 22:27
 
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Mentre sono in accordo con le premesse dell'articolo e con la sua parte centrale, io non sono altrettanto ottimista circa le conclusioni. Forse perché io considero altri punti di vista, e non do' la priorità al riconoscimento dei PACS, che pure auspico volentieri.

La Chiesa è messa male, ma economicamente e nelle sedi di potere, è ancora lungi dall'essere sconfitta. L'autore parla come se l'importante fosse "riuscire alla fine a vincere noi", mentre trascura il fatto che siamo già indietrissimo in campi che non ci aspettano, come la ricerca scientifica e l'emorragia di cervelli (13.000 laureati l'anno nella sola America!), di cui moltissimi in campo biomedico.
Sono contento che ci siano tanti matrimoni civili, sono contento che ci siano coppie di fatto... intanto le nostre coppie però vanno in Spagna per la fecondazione assistita, dove oltretutto le ricerche sono all'avanguardia... e quando mai pensate che qui da noi riusciremo a farlo passare quel referendum sulla legge 40? Fra quindici anni? E che ce ne facciamo fra quindici anni, probabilmente per quella data non si useranno neanche più ovuli fecondati ma blastocisti o cose simili, e la legge sarà da rifare daccapo!
Il problema non è vincere, ma vincere adesso.
La Chiesa alla fine perderà? Ma certo che perderà, sono il primo a pensare che fra cinquant'anni l'8x1000 sarà stato abolito. Il mondo va avanti e non aspetta nessuno; per allora però avremo perso anche noi! Avremo rinunciato a un patrimonio di risorse umane, di brevetti scientifici, di denaro statale e anche di semplice libertà intellettuale, di dimensioni incalcolabili.
Probabilmente molto più di quanto non sia valsa la battaglia...

[Modificato da Rainboy 24/06/2007 22.31]

25/06/2007 13:06
 
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"Avremo rinunciato a un patrimonio di risorse umane, di brevetti scientifici, di denaro statale e anche di semplice libertà intellettuale, di dimensioni incalcolabili.
Probabilmente molto più di quanto non sia valsa la battaglia..."

Pienamente d'accordo con questa conclusione,la nostra politica sembra che ci stia portando indietro di qualche decina di anni!

Paolo
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