Che cosa pensare, gentile direttore, di un signore che abitando nei dintorni di Roma, nei pressi della via Tiburtina, dicesse a coloro che abitano sempre nei dintorni della Capitale, ma nelle adiacenze della Cassia o della Nomentana, o della Prenestina, che l’unica strada per recarsi a Roma è la Tiburtina? Con tutte le approssimazioni del paragone, il Papa, che ha approvato il documento della Congregazione della Dottrina della Fede, secondo il quale la Chiesa Cattolica è l’unica Chiesa voluta da Gesù Cristo, in qualche modo è come quel signore. Che utilità ha una dichiarazione del genere? E soprattutto: a chi può giovare? Con tutto il rispetto, però ho la vaga impressione che il nostro Pontefice non sappia che cosa escogitare per uscire dall’ombra stesa inevitabilmente sui suoi successori, dalla quercia (altro paragone con limiti) Giavanni Paolo II. Io un suggerimento lo avrei: lasciar perdere i libri su Gesù (niente di veramente originale, se non le vendite), la messa in latino, ecc., e mettersi di buona lena, dopo il Papa che secondo alcuni ha cambiato la storia, per cambiare radicalmente la Chiesa. Il rischio è di morire martire; ma in fondo per il Vicario di Cristo, dovrebbe essere quasi una fortuna.
Lettera di Renato Pierri su L’Unità 13 luglio 2007 e pervenuta a ultimissime
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La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)