Non avevo commentato questo articolo perché... non ci avevo fatto caso
La cosa è una piacevole sorpresa per chiunque... ma di fatto non è che un'interessante dimostrazione delle potenzialità della vita, la cui reciproca compatibilità la rende capace degli esperimenti più incredibili. Sul piano teorico Dawkins citava procedimenti analoghi a questo già nel suo
Gene egoista del 1976: l'integrazione di un genoma parassita nell'ospite è la forma finale di evoluzione, la "singolarità" concettuale che tutte le specie parassite aspirerebbero ad ottenere. Il parassita vincente spesso è quello che riesce a collaborare con l'ospite per arricchirne le capacità di sopravvivenza, non quello che gli provoca danni. Sembra paradossale ma, per prosperare, l'unica cosa che il parassita necessita è di avere necessità semplici, tanto più simili possibile a quelle dell'ospite. Per questo molti parassiti hanno un genoma relativamente piccolo, e per questo la convergenza di interessi può, su lunga scala e con periodi di tempo sufficentemente estesi, portare a una simbiosi totale fra l'ospite e il parassita... che può assumere addirittura l'aspetto di una forma di integrazione parassitaria nel codice genetico, come questo caso dimostra.
Noi homo sapiens, siamo pieni di geni e pseudogeni virali che si sono integrati nel nostro DNA con questo trucco: alcuni virus parassitandoci in questo modo ci hanno portato in "dote" dei regali, che noi abbiamo usato per acquisire vantaggi evolutivi (proteine virali utili, prima a noi sconosciute). Altri invece, la maggior parte, non sono stati tanto educati. Alcuni hanno causato errori di duplicazione, perfino arrecato danni all'integrità strutturale del DNA; altri invece si sono imboscati silenziosamente, quasi invisibili.
I batteri tra l'altro, hanno molta più paura dei virus di quanta ne abbiamo noi, perché sono molto più esposti e vulnerabili... addirittura molti di essi "corazzano" fisicamente il proprio DNA, ricoprendolo di gruppi metilici per impedire che venga manipolato all'insaputa della cellula.
Certo un batterio che si fonde ad un organismo pluricellulare come un insetto è un caso eccezionale... ma quanto eccezionale? L'ingegneria genetica della natura non ha nulla da invidiare a quella umana; le manipolazioni a livello di genomi, di cromosomi, di geni e addirittura di unità più piccole (come gli esoni) sono procedimenti che l'evoluzione conosce bene, e che la sua mano cieca sfrutta con spietata, efficente selettività. Il caso scoperto adesso non può essere poi così irripetibile, ne è prova il regno sterminato degli eucarioti che vivono in armonia con i propri mitocondri.
Chi può sapere quale sarà il prossimo balzo? L'unica cosa certa, è che a dispetto di ciò che pensano i creazionisti, con il passare dei milioni di anni tutto -
davvero tutto - è possibile.
[Modificato da Rainboy 07/09/2007 14:22]