La fede cristiana è stata un grande aiuto “nel periodo brutto”, che però finirà, perché “dovranno essere costretti a togliermi la squalifica e tornerò nel mondo del calcio”. Parola di Luciano Moggi, che parla del suo rapporto con la fede e delle sue certezze sulla “verità che sta venendo a galla” in un’intervista al programma sportivo di 105 Live, il canale fm della Radio Vaticana, realizzata a Lourdes durante il suo pellegrinaggio della scorsa settimana al santuario mariano.
L’essere credente, dice l’ex dg della Juventus, “mi ha aiutato a superare il periodo brutto che ho avuto e che, purtroppo, non ho ancora superato, ma che sono sicuro supererò perchè qualcuno mi aiuterà”. “Sono religioso - afferma motivando la sua partecipazione al pellegrinaggio -. Ho sempre mantenuto una vita come si conviene a chi è religioso e spesso vengo in questi posti. Sono stato, per esempio, a San Giovanni Rotondo un mese fa, adesso sono qui a Lourdes, vado dalla Madonna del Divino Amore, a Roma. Sono i posti miei”. Moggi dice si essere riuscito, nella sua carriera, “a coniugare la fede con il lavoro”. “Non riuscendo ad andare in chiesa la domenica - racconta -, i miei giorni la mattina, prima di andare in ufficio, me li passavo almeno un quarto d’ora, venti minuti, nel silenzio di una chiesa, a Torino, a Napoli o a Roma, dovunque sia stato”.
L’uomo di calciopoli si dice anche convinto “che bisogna aiutare il prossimo”. “Probabilmente questo - riconosce - si è rivelato, alla fine, per gli altri un male, per me sicuramente un bene, anche perchè io voglio aiutare chi ha bisogno e spero che un giorno, che avrò bisogno io, mi aiutino”.[…]
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