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Cannabis, una cura contro il cancro

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2007 15:34
20/11/2007 10:34
 
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da www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/cannabis-tumore/cannabis-tumore/cannabis-tum...

Il risultato delle ricerche effettuate da un'équipe del California Pacific Medical Center
Il professor Veronesi: "Sarebbe un peccato non percorrere anche questa strada"
Studio Usa: il cannabidiolo blocca le metastasi
"Cannabis, una cura contro il cancro"


Il professor Umberto Veronesi
ROMA - Il cannabidiolo, uno degli elementi che compongono la cannabis, potrebbe essere in grado di bloccare il gene che provoca la diffusione delle metastasi del cancro al seno, ma anche di altre forme tumorali. È il risultato delle ricerche di laboratorio effettuate da un'équipe del California Pacific Medical Center Research Institute. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Therapeutics.

I ricercatori si augurano che il cannabidiolo (Cbd), contenuto nella marijuana, possa diventare una valida alternativa alla chemioterapia, senza gli effetti collaterali di quest'ultima. "Ho sempre creduto nelle proprietà contenute nei derivati della cannabis - afferma il professor Umberto Veronesi - questa è una strada mai esplorata a causa di condizionamenti psicologici. La fonte universitaria è molto seria. Voglio chiarire che l'oggetto della ricerca è un composto della cannabis e non una droga. Sarebbe un peccato non esplorare questa via per combattere il tumore al seno".

E gli autori dello studio confermano che, a differenza della cannabis, il Cbd non ha alcun effetto psicoattivo e quindi il suo utilizzo non viola alcuna legge sugli stupefacenti. Inoltre, insistono nello spiegare che non stanno invitando i loro pazienti a fumare marijuana, visto che le concentrazioni di Cbd usate nelle loro ricerche sono di molto superiori a quelle che si possono ottenere solo fumando. "Il Cbd funzionerebbe bloccando l'attività del gene Id-1 - spiega Sean McAllister, autore della ricerca - ritenuto responsabile della "metastatizzazione", la diffusione del tumore dalla sua sede iniziale".

Altre ricerche hanno già dimostrato che il Cbd potrebbe bloccare il tumore cerebrale aggressivo, e ci sarebbero evidenze di un effetto simile in laboratorio su cellule di tumore al seno.
"Attualmente abbiamo un numero limitato di opzioni nel trattamento delle forme aggressive di cancro - continua McAllister - alcune terapie, come per esempio la chemioterapia, possono essere efficaci ma anche estremamente tossiche e difficili da tollerare". Questo composto offrirebbe quindi la speranza di una terapia in grado di ottenere gli stessi risultati senza gli effetti collaterali, come la nausea e il maggior rischio di infezioni.

"La ricerca è a uno stadio iniziale - aggiunge Joanna Owens, del Cancer Research UK - i risultati dovranno essere seguiti da trial sull'uomo per valutare la sicurezza del Cbd e se si raggiungono gli stessi benefici ottenuti in laboratorio. Diversi farmaci basati sulle piante sono attualmente utilizzati nelle terapie tumorali, come la vincristina, che deriva dal fiore Pervinca del Madagascar, ed è usata nel trattamento del tumore al seno e al polmone".

Per il momento sono la chemioterapia, la radioterapia e l'intervento chirurgico a dominare il panorama delle terapie contro il tumore. Anche se una serie di farmaci biologici vengono sperimentati ed usati sempre più spesso nei centri di cura oncologici.



(20 novembre 2007)
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Adesso voglio vedere se le lobby bloccheranno anche queste ricerche...
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Cardinale
20/11/2007 15:09
 
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Mi fa molto piacere sentire questa notizia.

La cannabis contiene oltre 400 principi attivi, soprattutto terpenoidi e flavonoidi, ancora poco studiati e dalle proprietà chimiche più svariate; il suo tipico prodotto (la marijuana) sembra mostrare risultati eccellenti nella cura della cachessia tumorale, poiché induce l'appetito usando un meccanismo ancora poco chiarito che i farmaci moderni per ora non riescono a riprodurre (la cachessia, o morte per deperimento, è la causa primaria di morte in moltissime forme tumorali; la sua lotta è di primaria importanza sia per la quantità che per la qualità della vita del paziente malato di tumore).
Se assunta opportunamente la marijuana può diventare un antiemetico, un anti-infiammatorio e un broncodilatatore, ragion per cui diventa un valido presidio contro l'asma e varie patologie polmonari; inoltre il noto effetto vasodilatatorio rende i colliri a base di estratti di cannabis efficaci per abbassare la pressione di zone come gli occhi, contrastando i sintomi del glaucoma. Assunta per via sistemica ha un effetto vasodilatatore a livello di tutto il corpo.
La marijuana sembra inoltre particolarmente efficace nell'alleviare determinate tipologie di dolore, anche se i risultati in materia sono controversi. Moltissimi pazienti riportano che forme di dolore ancora oggi impossibili da sedare se non sotto i più pesanti antidolorifici a base di morfina, risultano sensibilmente attenuati dal classico "spinello".
E' comunque da notare che la metodologia di assunzione varia a seconda dell'effetto benefico che si vuole massimizzare, e che buona parte di essi può essere riprodotta con metodologie di assunzione che non prevedono l'inalazione dei fumi combusti.

La Cannabis è una vera miniera di farmaci. Per ora è stata sfruttata pochissimo e male, sforzandosi di sintetizzare industrialmente ad uso farmacologico soltanto il composto psicoattivo primario (il THC, tetraidrocannabinolo) che da solo non riproduce affatto la gamma di effetti farmacologici della marijuana nel suo complesso.
Mi auguro che le cose cambino al più presto.
[Modificato da Rainboy 20/11/2007 15:14]
20/11/2007 15:29
 
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A proposito dell'asma,tempo fa avevo letto una notizia che alcuni ricercatori di Stoccolma sono riusciti a individuare l'enzima che la provoca (mentre prima non si sapeva con certezza quale fosse),per l'asma penso che se si inibisce quell'enzima il problema si risolve,o sbaglio?
20/11/2007 15:34
 
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Non centra nulla col cancro ma conosco una persona malata di sclerosi multipla che grazie alla cannabis riesce a vivere meglio neutralizzando dolori e disagi che la malattia gli procura...l'ausl gli fornisce una dose mensile della sostanza che però non è sufficiente per cui si procura il resto da solo.
[Modificato da )lullaby( 20/11/2007 15:35]
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