l parlamento di Ankara ha approvato in via definitiva i due emendamenti costituzionali che consentiranno alle studentesse universitarie che lo desiderino, di indossare negli atenei il foulard islamico.
La simbolica riforma è passata proprio mentre quasi 100mila laici, in buona parte donne, gridavano la loro protesta in una manifestazione in una vicina piazza della capitale turca, affermando che la riforma viola la laicità della Turchia, sancita dalla Costituzione come principio immodificabile sin dalla fondazione della Repubblica turca moderna, nel 1923, per opera del padre dei turchi, Kemal Ataturk.
Hanno votato a favore 411 deputati su 550: a quelli del partito di radici islamiche Akp, al governo del 2002, si sono aggiunti quelli del partito nazionalista Mhp [NDR: i cosiddetti “Lupi grigi”], finora all’opposizione. Hanno votato contro solo 107 deputati del Partito Repubblicano del popolo, Chp, laico e di sinistra, anch’esso di opposizione, annunciando un ricorso alla Corte costituzionale.
I due emendamenti approvati precisano che l’eguaglianza dei cittadini e il loro diritto all’istruzione superiore non possono subire limitazioni che inficino la libertà d’espressione, culto e abbigliamento. Senonché la Corte di Cassazione e il Consiglio di stato si sono già pronunciate contro la riforma, minacciando implicitamente procedimenti giudiziari finalizzati ad annullarla.
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