Quando nel 1859 Charles Darwin scrisse «L’origine della specie» non immaginava certo che a distanza di un secolo e mezzo la sua opera avrebbe scatenato un caso politico a Verona. A sollevare il «polverone» sono i consiglieri di maggioranza di Palazzo Barbieri che non hanno apprezzato i modi con cui è stato presentato alla Società Letteraria, lo scorso 16 febbraio, il convegno dell’Unione atei agnostici razionalisti (Uaar) in occasione del «Darwin day», dedicato ai 67 docenti dell’università la Sapienza di Roma che si erano opposti alla visita del Papa.
I consiglieri di An, Forza Italia, Lega, Lista Tosi e Udc si sono risentiti per l’accusa di oscurantismo che gli organizzatori avrebbero attribuito alla città. Dichiarazione che viene ribadita in un comunicato ufficiale del circolo Uaar di Verona in cui si motiva la scelta della diffusione del pensiero darwiniano in «una città dove la teoria evoluzionista è fortemente contrastata, non tanto negli ambienti universitari quanto piuttosto in ambienti non scientifici dove ci si attarda nella posizione creazionista». Tanto è bastato per far infuriare i consiglieri di maggioranza che hanno letto nell’accusa generica di oscurantismo alla città un attacco preciso all’amministrazione comunale. «Verona non è oscurantista, semmai lo è chi cerca di impedire al Papa di andare a parlare in una università e chi dà solidarietà a costoro», spiega Ciro Maschio (An), «ciascuno a Verona è libero di dire ciò che vuole e di organizzare convegni a spese proprie dove preferisce, ma non lo faccia in una istituzione che riceve finanziamenti dall’amministrazione comunale e soprattutto non senza garantire il pluralismo».
Alberto Zelger (Forza Italia) precisa: «L’Uaar ha mostrato lo stesso disprezzo e intolleranza dei docenti di Roma nei confronti del pontefice». Da qui la richiesta di Andrea Miglioranzi (Lista Tosi) alla Società Letteraria di «dissociarsi dal comportamento dell’Uaar». Lucia Cametti (An) si dice «stupita che una istituzione che da 200 anni è immagine di pluralismo e correttezza sia stata teatro di tale discutibile convegno», mentre Lorenzo Fontana (Lega) sottolinea come la mancanza di contraddittorio, su un argomento che fa discutere l’ambiente scientifico, sia «espressione di una presa di posizione ideologica».
Dal sito dell’Arena
www.larena.it/ultima/oggi/cronaca/Cab.htm
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