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Milano, ora di religione: cala la frequenza, la curia rigira la frittata

Ultimo Aggiornamento: 29/02/2008 22:22
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29/02/2008 22:22
 
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… e il provveditore, ovviamente, si mobilita immediatamente. Quando si tratta di attivare l’ora alternativa, succede esattamente il contrario.

Un richiamo all’ordine per i presidi delle scuole lombarde sull’ora di religione. L’ufficio scolastico regionale, dopo una lettera di protesta della Curia milanese, ha mandato una circolare a tutti gli istituti di ogni ordine e grado sollecitando una diversa organizzazione per chi sceglie non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. E invitandoli a non mettere quella materia alla prima o all’ultima ora, come spesso succede.

Don Michele di Tolve, il responsabile diocesano del servizio, aveva scritto all’inizio di gennaio al direttore della scuola lombarda Anna Maria Dominici protestando per le modalità con cui, secondo la Curia, gli studenti lombardi verrebbero scoraggiati non solo dal frequentare l’ora di religione, ma anche dal partecipare ad una attività di studio alternativo. La Curia è molto critica: «Alle superiori chi fa religione è penalizzato: mettere la materia alla prima o all’ultima ora equivale a un invito ad andare al bar dopo una mattina pesante, o a bigiare l’intera mattinata, se religione è all’inizio», spiega don Michele Di Tolve. E aggiunge: «Anche quando questa materia cade durante la mattinata, comunque la proposta è un’ora di nulla, quindi i ragazzi sono deresponsabilizzati, di fatto invitati a perdere tempo. Questo è diseducativo dal nostro punto di vista».

I dati confermano che la percentuale di studenti lombardi che frequenta l’ora di religione è in calo. Se alle elementari e alle medie, le statistiche sono soddisfacenti per la Curia (80-90 per cento delle frequenze), alle superiori il dato cambia drasticamente, soprattutto a Milano città. Qui, uno studente su quattro, secondo alcune stime, esce dall’aula quando entra il prof di religione. Secondo le statistiche della Curia, invece, in tutta la Diocesi alle superiori salta l’ora dedicata al vangelo «solo» il 36 per cento. Ma c’è da dire, che questa percentuale comprende anche le realtà della provincia, molto diverse dalla metropoli. […]

Testo integrale sul sito di Repubblica, ediz. di Milano
milano.repubblica.it/dettaglio/Ora-di-religione-strigliata-ai-presidi...

Se l’ora di religione, secondo il dettato delle modifiche concordatarie, da ora obbligatoria (da cui eventualmente farsi esonerare) è diventata un’ora facoltativa (di cui eventualmente avvalersi); e se la persona da tutelare è lo studente e non l’insegnante, collocarla la prima o l’ultima ora rappresenta semplicemente la soluzione migliore, perché non crea disagi né a chi si avvale né a chi non si avvale. La curia sostiene che la frequenza ne risente? Quale migliore ammissione che l’ora di religione cattolica è frequentata quasi solo esclusivamente per via del condizionamento sociale!



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


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