MILANO — «Non riconosco questa Anna». L’Anna in questione è la Tatangelo e le parole vengono da monsignor Luca Brandolini, vescovo di Sora, città natale della cantante. In un’intervista al settimanale Chi il vescovo avrebbe anche aggiunto: «Conoscevo una Anna ragazzina, che aveva vinto il suo primo Sanremo. Diedero a me, in quell’occasione, l’incombenza di offrirle un grande mazzo di rose. La seconda Anna, invece, non la conosco affatto, anche fisicamente, mi appare diversa».
La Tatangelo ha 21 anni e in tanti le rimproverano di aver messo da parte la freschezza di quell’età per apparire una donna più matura. «Io mi riconosco ancora in quella Anna, ma chi non mi conosce mi giudica solo per il mio modo di apparire », replica lei al Corriere al telefono dalla Sicilia dove è volata per lanciare il suo «Mai dire mai tour» che parte il 26 marzo da Palermo. E aggiunge: «Il mio lavoro va al di là delle critiche estetiche. Preferirei che si parlasse, magari anche con qualche giudizio negativo, del mio lavoro. Ma questo accanimento contro di me e le strumentalizzazioni dei giornali fanno parte del gioco: sono un progetto popolare, lo dimostra il risultato del televoto a Sanremo, e allora mi attaccano per vie traverse».
Nessuna rottura del legame con Sora dopo le polemiche sull’ostracismo all’amico gay ritratto dalla canzone e l’uscita del vescovo.
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www.corriere.it/spettacoli/08_marzo_12/tatangelo_laffranchi_3554e8be-f00f-11dc-a686-0003ba99c6...La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)