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Niente pasticci con questa destra

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2008 19:08
10/04/2008 09:48
 
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Spero che chiunque intenda votare Berlusconi si renda conto di cio' che fa.L'articolo di Repubblica che propongo ci mette in guardia sul futuro scenario da "piena dittatura berlusconiana".

A Ezio Mauro,l'autore dell'articolo,dico solo questo: solo ora se ne esce con questi articoli? Ma perche' cazzo non si e' preso la briga di scriverli molto prima? Non c'e' bisogno che le dica che Berlusconi NON E' MAI STATO PER LO STATO E PER GLI INTERESSI DEGLI ITALIANI visto che si permette di prendere per il culo i precari,e' sempre stato un'affarista senza scrupoli,uno schiavista,percio',e' logico che se venisse eletto la sola istituzione che potra' contrastrarne i disegni e i deliri di onnipotenza tirannica sara' NAPOLITANO,che spero che non ceda ai ricatti di questa destra che arriva ad elogiare addirittura lo stalliere della mafia Mangano.

da www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/verso-elezioni19/niente-pasticci/niente-pasti...

di EZIO MAURO

L'attacco al Quirinale era previsto, ma non così presto, non con questa violenza impolitica, nemmeno con questa improvvisazione istituzionale e costituzionale. E invece ieri Berlusconi, quasi cedendo al crescendo di frenesia che scambia per politica, ha apertamente ipotizzato che la sua vittoria alle urne possa portare addirittura all'uscita di scena del capo dello Stato Giorgio Napolitano, costretto a dimettersi per conformarsi in fretta e furia al nuovo ordine, anzi alla nuova era.

Non eravamo ancora giunti fin qui, nel punto più basso della Repubblica, dove si confondono ambizioni e istituzioni, con il demiurgo che dà gli ordini e le massime cariche dello Stato che si devono adeguare. Il Quirinale, di cui si è misurata nei fatti in questi anni travagliati la funzione di garanzia e di tutela della Costituzione, era rimasto fuori dagli appetiti di lottizzazione, inserito in un gioco istituzionale più alto, a cui si misuravano con rispetto anche le legittime ambizioni dei leader. La cosa grave, è vedere un uomo che ambisce a guidare il Paese fissare per convenienza personale e calcolo privato la scadenza anticipata del settennato della massima magistratura, dopo nemmeno due anni dal suo inizio. La cosa gravissima, è la meschinità impolitica della motivazione: la destra, ha detto il Cavaliere, potrebbe anche pensare di "dare" una Camera all'opposizione se il presidente della Repubblica "decidesse di dimettersi" per "fare un gesto nei confronti della nuova situazione italiana" che dovrebbe nascere da una vittoria del Popolo delle Libertà.

Non sono dunque bastati due cicli da Premier del Paese, la doppia conquista di Palazzo Chigi, per trasformare il Capo della destra italiana in un uomo di Stato.

A quattro giorni dal voto, Berlusconi trascina il presidente della Repubblica (salvo poi, come ormai sempre, correggersi) nella battaglia elettorale, come se l'urgenza di prendere il suo posto ascendendo al Quirinale facesse premio su prudenze politiche, doveri istituzionali, galateo costituzionale. La lotta in corso tra destra e sinistra non è per la conquista del governo, come avviene ovunque in Occidente, ma per l'ascesa al potere supremo e incontrollato. Tanto che la vittoria di Berlusconi determina da sola, nel destino della Patria redenta, uno scarto d'epoca e una nuova gerarchia delle istituzioni: che possono soltanto conformarsi alla moderna presa dello Stato. È ancora e sempre, in questo senso, una concezione tecnicamente rivoluzionaria, che fa ogni volta ricominciare la storia dall'anno zero di ogni nuovo avvento berlusconiano.

Se Berlusconi vince, dunque, non c'è un nuovo governo come ovunque in democrazia, ma "una nuova situazione italiana", perché la vittoria - la riconquista - disegna un nuovo ordine, secondo un'interpretazione schiettamente populista della lotta politica, del confronto tra i partiti, del libero gioco tra maggioranza e opposizione. Di più: il destino personale del Cavaliere scandisce il destino delle istituzioni, fissa i tempi degli organi costituzionali, rompe e riordina la continuità repubblicana. La biografia del leader offerta come moderna ideologia della destra.

Ma a questo punto, c'è ancora qualcosa da dire, e non solo a Berlusconi. Chi sosteneva che destra e sinistra in Italia sono uguali, che Pd e Pdl hanno lo stesso programma e lo stesso linguaggio, che dunque Veltrusconi è la soluzione obbligata e perfetta per risolvere i problemi italiani, oggi improvvisamente tace. È bastato che i sondaggi - unica religione riconosciuta nel paganesimo vagamente idolatra di Berlusconi - rendessero incerto l'esito della contesa, almeno al Senato, e soprattutto mostrassero l'erosione del distacco che la destra aveva accumulato qualche mese fa, per far risuonare la vera lingua del Cavaliere, il suo dizionario politico, la cultura profonda che lo domina.

In due giorni, Berlusconi ha chiesto la perizia psichiatrica per i magistrati che indagano, si è rifiutato di sottoscrivere un patto bipartisan di lealtà repubblicana, ha accusato di comunismo il suo avversario, ha denunciato brogli elettorali prossimi venturi, fino all'attacco al Quirinale e alla denuncia della "mancanza di un regime di piena democrazia nel nostro Paese" perché la sinistra "occupa" tutto. Mentre il suo amico più fidato, costruttore di Forza Italia - Dell'Utri - ha annunciato che la destra dopo la vittoria riscriverà i libri di storia per espellere la Resistenza, e ha indicato agli elettori plaudenti la fulgida figura dello stalliere mafioso Mangano, definendolo (con l'esplicito consenso del leader) un "eroe" perché "condannato in primo grado all'ergastolo" non ha fatto dichiarazioni "contro di me e Berlusconi". Poco importa che i magistrati inquirenti lavorassero in nome del popolo italiano, e al servizio della Repubblica.

Questa "destra reale" che si è infine palesata, non è una novità, ma una costante del quindicennio. La novità è che qualcuno lo dimentichi, ipotizzando le "larghe intese" tra Veltroni e Berlusconi come esito auspicabile del voto. A vantaggio di chi? Non certo del Paese e del quadro repubblicano, che vedrebbe insediato e garantito dal concorso della sinistra il populismo come progetto politico per la nazione, così come vedrebbe il conflitto d'interessi sanato per collusione ed elusione, le leggi ad personam rivalutate come strumento propedeutico alla nuova era consociativa. Proviamo a dire le cose come stanno, o come dovrebbero stare in una normale democrazia dell'alternanza.

1) Chi vince, governa. Non importa quanto grande, o minimo, sia lo scarto. Oggi siamo di fronte ad un bipartitismo che si contende la guida del governo, più altri attori politici. Se Berlusconi prevale, formerà il suo gabinetto, qualunque sia la difficoltà di costruire e reggere una maggioranza governante, e la stessa cosa dovrà fare Veltroni in caso di vittoria. Chi perde, va all'opposizione, possibilmente senza denunciare brogli (come fa il Cavaliere ogni volta che è sconfitto) e preparando la rivincita.

2) La responsabilità politica ed istituzionale davanti alla palese urgenza di alcune riforme (prima fra tutte la legge elettorale, ma anche i regolamenti delle due assemblee elettive, il bicameralismo perfetto, la riduzione del numero di deputati e senatori) va garantita a pari titolo da maggioranza e opposizione.
Ma questa responsabilità si esercita sul piano parlamentare, non su quello del governo. Come dice la lezione della Costituente, ci si confronta anche duramente per mezza giornata dai ruoli divisi e distinti di chi governa e chi si oppone, e per l'altra mezza giornata si collabora in Parlamento cercando di ridare efficienza e funzionalità alle istituzioni con le riforme necessarie.

3) In caso di pareggio, perché chi prevale in una Camera non è riuscito a prevalere nell'altra, si apre uno schema di gioco inedito. Ma in questo caso non è a Berlusconi, alla sua presunta mano tesa, all'improvvisa e necessitata sua buona volontà che il Pd dovrà rispondere. Ma ad un altro soggetto: il Capo dello Stato, che diventa arbitro di una partita senza vincitori, e dunque esplora - nella sua responsabilità non di parte - le soluzioni più utili per sbloccare con le riforme un sistema inceppato e improduttivo, in modo da portare il Paese alle urne con uno schema che consenta agli elettori di decidere davvero, e permetta la governabilità.

Sono tre punti chiari e semplici. Il Paese ha bisogno di chiarezza, di scelte nitide, di responsabilità distinguibili e precise. Ha bisogno, come ogni democrazia normale, che ci sia una destra e una sinistra. Chi punta a confonderle, ha già accettato un destino berlusconiano per l'Italia, che può ancora farne a meno.

(10 aprile 2008)
[Modificato da pcerini 10/04/2008 09:50]
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Re x PaoloC

Caro Paolo,ho letto quello che hai postato e sarebbe valido per un paese normale.
Mi spiego: quando io ho postato la vignetta:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7423954 che mi è costata anche un warning su infobunker per apologia pornografica [SM=x789053] ,in realtà ho voluto significare che chiunque venga, per noi,popolo sinistrato,non cambierà niente, perchè il tessuto sociale di questo paese è insanabilmente corrotto e marcio e questo a tutti i livelli e tanto a destra che a sinistra.Come ho già detto a Kelly in un altro 3D bisognerebbe conoscere il diametro e la lunghezza degli attributi dei contendenti e scegliere chi ce l'ha più piccolo. [SM=x789055]
Non vorrei che la Santanchè approfittasse di questo mio amletico dubbio.!!!! [SM=x789049] [SM=x789049]

Stammi bene e come dice la canzone "que serà,serà...."


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]



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Caro Paolo,ho letto quello che hai postato e sarebbe valido per un paese normale.
Mi spiego: quando io ho postato la vignetta:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7423954 che mi è costata anche un warning su infobunker per apologia pornografica



Hahahahha, Omega, "infobunker"! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789052] [SM=x789052]

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Lo scenario dipinto da Ezio è palesemente realista, ma anche cieco, in quanto da buon pduino, dimentica di tracciare la situazione se al potere salirà l'altra faccia della medaglia, ovvero il PD, con tutti i suoi teodem "al cilicio". Veramente, in un paese normale, un centro-sinistra serio, leale e solidale con il popolo, ha come primo dovere quello di risollevare le drammatiche condizioni di vita degli italiani, oppressi da un potere d'acquisto oramai ridotto al livello dei lavoratori slavi, oltre che ridimensionare il precariato. La proposta di Veltroni contro il precariato? Tagliare le tasse dell'1% sul costo del lavoro! Ma questa è politica seria? Come mai in Italia negli ultimi dieci anni i profitti sono aumentati del 90%, mentre il salario dei lavoratori è aumentato appena del 3%? Perché evidentemente gli imprenditori hanno giocato sporco, indisturbati, e i lavoratori hanno perso potere contrattuale a causa dei Governi passati e attuali che hanno fatto orecchie da mercante. Altro che diminuzione del costo del lavoro! Il vero problema in Italia è che i Governi, pur di arruffianarsi quei porci di Confindustria, hanno abbandonato i lavoratori, lasciandoli alla mercé dei ricatti di una banda di imprenditori squallidi e senza scrupoli, finanziati dai contributi pubblici per costruire le loro aziende in Cina e nei paesi slavi!
Capisco che Ezio Mauro debba difendere ad oltranza gli interessi della sua coalizione che lo alimenta economicamente e ideologicamente, ma il Direttore di "La Repubblica", se fosse persona onesta, dovrebbe dipingere scenari apocalittici a prescindere dal reale vincitore di queste elezioni. Destra e Sinistra sono concetti astrusi, e, fattualmente, la faccia della stessa medaglia consunta: una banda di ladroni ruffiani ottantenni con la mentalità ottocentesca, al soldo di Confindustria, Mafia e poteri forti, e a loro volta corruttori, che si servono dei mezzi di informazione per propagandare la la "buona novella".
Berlusconi è il peggiore di tutti, ma la vicenda della Forleo, dimostra quanto la Sinistra sia marcia.
[Modificato da Frances1 10/04/2008 17:30]



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10/04/2008 17:53
 
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Io credo che nei confronti di Berlusconi si faccia del terrorismo, in fondo ci è già stato al governo e non mi sembra che abbia fatto peggio di Prodi, anzi...

A noi commercianti il governo Prodi ha tolto quel poco che avevamo, i nostri ultimi 3 giorni di ferie risalgono a due anni fa perchè dopo è diventato impensabile, e nella mia città sono pochissimi i negozi che chiudono per ferie, per non parlare di quelli "storici" che hanno chiuso definitivamente dopo decenni di attività.

Credete davvero che Berlusconi sia malvagio come lo dipingono? Che interesse avrebbe a rovinare la Nazione dove sono le sue aziende? Lui non le ha trasferite all'estero con i soldi degli Italiani, ma ha dato e dà lavoro a tanta gente...

Lasciate perdere la storia delle battute, il vero malvagio non si fa mai vedere per quello che è.

Forse Berlusconi avrà interesse a difendere le sue imprese, ma su questo non posso che dargli ragione, in qualunque modo abbia fatto le ha fatte e prima di denigrarlo bisognerebbe guardare i pro e i contro.

Gli altri che cosa hanno fatto???




La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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10/04/2008 18:49
 
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A noi commercianti il governo Prodi ha tolto quel poco che avevamo, i nostri ultimi 3 giorni di ferie risalgono a due anni fa perchè dopo è diventato impensabile, e nella mia città sono pochissimi i negozi che chiudono per ferie, per non parlare di quelli "storici" che hanno chiuso definitivamente dopo decenni di attività.



Non pensare che Berlusconi faccia gli interessi dei piccoli commercianti che vivono del loro lavoro, perché non è così. Berlusconi fa gli interessi della grande industria. Il Centro-Sinistra, almeno a parole, invece ha una sensibilità maggiore per i piccoli commercianti. Il problema sta nell'evasione fiscale: ci sono commercianti come i tabaccai che difficilmente possono permettersi di evadere, mentre ci sono grandi affaristi e altri piccoli commercianti che evadono il fisco, ma che in compenso usufruiscono dei servizi pubblici pagati dai contribuenti, ovvero i salariati. La pressione fiscale è pesante tanto per i dipendenti quanto per i lavoratori autonomi, con la differenza che i primi non possono evadere e si vedono lo stipendio decurtato dalle tasse.
Oggi le ferie non vengono pagate nemmeno ai giovani precari. Il salariato è pagato a cottimo, come nell'Ottocento. Se i commercianti chiudono bottega, la ragione la devono ricercare nell'applicazione di prezzi ingiustificati che loro, i grossisti e i produttori, hanno contributo ad aumentare. Il salariato non partecipa al processo produttivo e di scambio. Se i negozi chiudono la colpa è degli stessi negozianti che hanno fatto i furbi, aumentando i prezzi e riducendo le famiglie sulla soglia del lastrico.


Credete davvero che Berlusconi sia malvagio come lo dipingono? Che interesse avrebbe a rovinare la Nazione dove sono le sue aziende? Lui non le ha trasferite all'estero con i soldi degli Italiani, ma ha dato e dà lavoro a tanta gente...



Devi distinguere tra l"Azienda Berlusconi" e l'"Azienda Stato", che sono due concetti diversi e sarebbe un bel guaio se qualcuno accorpasse le due cose, come del resto fa Berlusconi. Lo Stato non è formato da soli negozianti, bensì da soggetti diversi portatori di interessi diversi. Un capo di Governo che privilegia gli interessi di una categoria sociale ed economica a discapito delle altre, non è un Prmeier, bensì un terrorista. E Berlusconi ha dimostrato ampiamente di far parte di quei flagelli partoriti dai regimi assolutisti che disprezzano il popolo, specialmente il salariato che vive con 800 euro al mese al quale lui, ignobilmente, ha consigliato di sposare uno/a ricco/a per risolvere la sua situazione di precario.
Il fatto che Berlusconi sia un ottimo imprenditore non implica automaticamente che sia un buon capo di Governo, e soprattutto, che riesca a far combaciare l'interesse dei pochi con quello dei molti. Lui è il paladino degli interessi dei pochi. Ottimo imprenditore, ma dotato di scarse capacità diplomatiche, ma cosa più importante, incapace di mettersi nei panni della povera gente che sta morendo di fame.


Gli altri che cosa hanno fatto???



Hanno fatto quello che ha fatto Berlusconi, ovvero peggiorato l'economia e il tessuto sociale di questo paese. Sotto questo aspetto, tra Berlusconi e Veltroni non c'è differenza. Ma non posso non sorridere di fronte alle esternazioni dei loro rispettivi supporters che vedono in loro Santoni capaci di farci riemergere dal baratro in cui loro stessi ci hanno cacciato. Non "si può cantare il nero con la rabbia dei miliardi": il ricco, il privilegiato, l'affarista, non può e non deve essergli permesso di guidare uno Stato rovinato dalle categorie più infide e rapaci che l'Italia abbia mai avuto. La classe politica italiana è la stessa di 40 anni fa e sono loro che hanno rovinato il "Bel Paese". Queste persone, tanto più uno sboccato di 72 anni come Berlusconi, sono mummie viventi, zombies di vecchia data, che devono farsi da parte, volenti o nolenti. Ragionano come i politici ottocenteschi, pretendono di guarire la malattia essendo gli agenti patogeni della stessa. E' permesso a un chirurgo che ha sbagliato l'operazione chirurgica di intervenire una seconda volta? No, non è permesso. Lo stesso deve accadere in politica. I buffoni, i rapaci che vanno sotto la denominazione di "classe politica italiana", al secolo "La Casta" devono uscire fuori scena.
[Modificato da Frances1 10/04/2008 18:54]



10/04/2008 19:08
 
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Stavo leggendo su "infobunker" ( [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] , pure qui la triste fama di quel Forum e' arrivata) alcuni commenti sul Berlusca e il nuovo inno del Pdl,che trovo azzeccati....

Per esempio,si dice del culto della personalita' che trasparirebbe dal video,cosi' come avveniva in certe dittature del Sud America,oppure,si parlava del fatto che er Berlusca dovrebbe essere nominato come "Berlusca CHE" (con sarcastica menzione della figura del Che Guevara),oppure,del suo narcisismo che lo farebbe sentire idolatrato come una specie di "Messia",e infine,un commento che considera il fatto che questi leader,come traspare del video sul nuovo inno del Pdl,considerano gli italiani come degli imbecilli,degli stupidi,dei caproni tali da propinare loro un simile inno.

[SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]
[Modificato da pcerini 10/04/2008 19:10]
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