Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Eluana Englaro, sì del giudice "Interrompere l'alimentazione"

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2009 12:13
13/07/2008 11:39
 
Quota

Re:
Rainboy, 12/07/2008 19.35:

L'amico Rain ti assicura che uno stato vegetativo di sedici anni riduce il cervello dell'individuo all'ombra di sé stesso. Il non uso delle aree superiori ne causa la totale atrofia... cosa che sappiamo ormai da molto tempo e che, se qualcuno avesse dubbi, può verificare cercando i risultati (taciuti dalla stampa naturalmente) dell'autopsia di Terry Schiavo, il cui cervello risultò pesare LA META' di quello che aveva prima dell'incidente.

All'autore/autrice di quel commento dovrei dire: non ti è venuto in mente che se tutti i medici del pianeta equiparano, dal punto di vista intellettivo (non da quello fisiologico) lo stato vegetativo permanente alla morte cerebrale, magari è per una buona ragione?




Purtroppo,c'e' anche chi afferma il contrario anche dal mondo della medicina stessa,per esempio,c'e' questo commento del neurologo Giuliano Dolce che prendo da www.piforum.it/b.aspx?i=2349625&m=2354653


Intervista al professore Giuliano Dolce, un luminare nella cura degli stati vegetativi. La giovane lecchese, spiega, morirà di fame e il dolore fisico in questi pazienti è dimostrato in maniera scientifica.
Questo, conclude, E' OMICIDIO.


«L'agonia di Eluana sarà lunga e dolorosa»
Il neurologo che ha visitato la giovane: sta bene, per spegnersi impiegherà almeno 15 giorni

E luana non morirà in fretta. Ci vorranno almeno due settimane, dal momento della sospensione dell'alimentazione con il sondino, prima che la sua vita si spenga. Il corpo della giovane è infatti in buone condizioni grazie alle cure ricevute in questi 16 anni dalle Suore Misericordine della clinica lecchese «Talamoni» . E per lei saranno giorni di sofferenza fisica.

Lo assicura Giuliano Dolce, 80 anni, direttore scientifico della clinica Sant'Anna di Crotone, scienziato di fama internazionale, uno dei luminari italiani nella cura degli stati vegetativi. Il quale precisa: «Non parlo per sentito dire. Ho visitato Eluana lo scorso gennaio, d'accordo con la famiglia e i legali. Ho visto che è stata curata bene e con molto affetto dalle suore. Per questo affermo che, quando le verrà tolto il sondino per l'alimentazione, ci vorranno almeno due settimane prima che arrivi la morte. Il suo sarà un viaggio lungo, come accadde per la povera Terry Schiavo negli Stati Uniti qualche anno fa».

Una persona in coma soffre se le viene tolta l'alimentazione?

«Si, la sofferenza fisica è scientificamente provata nei pazienti in stato vegetativo. L'incredibile sentenza del tribunale di Milano presenta comunque diversi aspetti contraddittori dal punto di vista medico».

Quali?

«A mio avviso la contraddizione scatta nel punto in cui viene comunque imposta, oltre che un'indispensabile umidificazione frequente delle mucose con l'ovatta bagnata sulle labbra, anche una somministrazione di ' sostanze idonee ad eliminare l'eventuale disagio da carenza di liquidi'. Tradotto, la paziente deve essere idratata per evitarle sofferenza. Quindi non morirà di sete, ma di fame. E voglio vedere dove troverà un posto che la ospiterà pr morire. Non è un caso di eutanasia, perché, ad esempio, in Olanda si essa viene praticata su un malato che soffre molto e negli ultimi giorni della sua esistenza e ne fa richiesta. Questo è un omicidio e dal punto di vista deon tologico per un medico è inaccettabile».

Il punto è: alimentazione e idratazione sono o no un atto terapeutico?

«No. In Francia e Germania sono un atto dovuto per legge. In Italia la legge la sta facendo il tribunale di Milano e non il Parlamento e contrasta con quanto deciso dalla Commissione nazionale di bioetica. Eluana è come un neonato: se le togli il latte muore perché non è in grado di alimentarsi da sola. Come si può dire che nutrirla è un atto di cura? Clinicamente non è malata, è un paziente guarito con difetto».

Cosa significa?

«La ragazza è in coma per una cerebropatia grave causata da un incidente stradale. Dopo un anno in medicina chi sopravvive è considerato clinicamente guarito. Quindi non viene più curato, ma sottoposto a nursing, cioè alla nutrizione, alla riabilitazione passiva quotidiana e alle cure che prevengono, ad esempio, le piaghe da decubito. Ma è guarito con difetto, nel suo caso gravissimo, perché non ha ripreso coscienza. Quindi va considerata una disabile, probabilmente sulla frontiera estrema della disabilità. La sentenza si basa sulle teorie di chi sostiene che la vita in stato vegetativo sia peggiore della morte. Invece per me, che mi occupo di questi pazienti da molto tempo, è vita vera. Al momento la donna ha una sua vita sociale, è assistita da una suora che le vuole bene e che quando la ragazza se ne andrà probabilmente soffrurà moltissimo. La famiglia e gli amici la vanno a visitare, le fanno sentire affetto, non è sola. Non ci manda segnali, ma chi sa cosa prova in silenzio davanti a questo amore?».

Possono provare emozioni i pazienti nelle sue condizioni?

«Certo. A Crotone, in 12 anni abbiamo verificato le alterazioni provocate dall'ascolto della voce della mamma. In altri casi arrossiscono. Dipende dalle loro condizioni».

Eluana Englaro è in stato vegetativo da 16 anni. C'è un limite temporale oltre il quale non ci si risveglia?

«Non si può dirlo con cognizione scientifica. All'ultimo convegno mondiale sui danni cerebrali di Lisbona, in aprile, è stato citato il caso di un paziente statunitense che si è risvegliato dopo 18 anni. In letteratura ci sono molti esempi di persone risvegliatesi dopo molto tempo. Superati i primi due anni di coma, si può sopravvivere a lungo. È superato il termine di stati vegetativi ' permanenti' usato nella sentenza milanese, la definizione corretta è ' persistenti'. Perciò per la nostra professione l'esecuzione della sentenza è pericolosa, perché potrebbe lasciare a qualcuno, medico o giudice, il potere di stabilire quando finisce la vita, varcando frontiere etiche e di civiltà».

Quanti sono i pazienti in stati vegetativo in Italia?

«Diverse migliaia, impossibile stabilirlo in mancanza di una banca dati. Nel 2005 erano 2500, un terzo bambini. L'incidenza è di 1800 nuovi casi all'anno. La Lombardia ad esempio tre mesi fa ha approvato la creazione di 500 nuovi posti letto in hospice. Oltre ai pazienti in coma per trauma, ci sono quelli il cui cervello è rimasto danneggiato per mancanza di ossigeno, chi ha avuto un ictus, chi un infarto. Gli ultimi anni di vita dei malati di Alzheimer spesso vengono trascorsi in stato vegetativo. Dopo Eluana potrebbero verificarsi molti casi».

Lei fa parte di un'associazione di bioeticisti laici e cattolici, «Vi.ve», vita vegetativa. Cosa farete?

[ Mi viene il sospetto che possa essere un commento di parte]

«Prima di tutto faremo appello al procuratore generale della repubblica di Milano perché presenti ricorso contro la sentenza. Poi utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici disponibili contro il medico che eseguirà la sentenza».

Risposta Veloce
Nick  
Titolo
Messaggio
Smiles
Copia il codice di controllo qui sotto





Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:15. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com