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Le stimmate:misticismo e suggestione in un fenomeno paranormale

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2008 22:42
09/08/2008 20:23
 
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da www.kryplos.com/ikthys/Archivio/stimmate.htm

Felice Masi
(Estratto da La Ricerca psichica, maggio 1994)



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L’uomo conosce il mondo esterno a lui con i suoi sensi, i suoi organi, con le sue percezioni; in una parola, con il suo vedere, sentire e toccare le cose. Si rende così conto di quello che c’è fuori di lui e poi, sulla base di quello che ha percepito e secondo l’idea che si è fatto del mondo esterno, reagisce e decide la risposta (idonea e opportuna) che deve dare, il comportamento da tenere, quello che deve fare.
Insomma, la sensorialità ci serve per muoverci e per vivere nel mondo.
La mente “apprezza”, apprende e conosce il mondo esterno e determina nel corpo le conseguenti e coerenti riposte necessarie. Il corpo reagisce e obbedisce agli ordini che la mente gli da’ in base a quanto ha così percepito; cioè il corpo per vivere nel mondo obbedisce, si conforma alle idee della mente; alle idee che questa se ne è fatta. Questa risposta di adeguamento e di adattamento alla realtà materiale esterna percepita si riferisce innanzitutto al comportamento esterno da seguire, come detto, ma riguarda anche tutta la vita interiore dell’uomo e questo sia a livello fisiologico che psicologico Alcune volte queste risposte sono coscienti e volontarie ma altre volte invece esse sono inconsce, non intenzionali e automatiche, con automatismi che si formano o addirittura si scatenano sotto il livello della coscienza e indipendentemente dalla volontà cosciente. Nell’uomo vi è così anche un meccanismo di reazioni inconsce (reazioni a idee inconsce) che determina, in questi casi automaticamente, le risposte somatiche, fisiologiche e psicologiche che egli da’. Sono effetti psicosomatici.
Con questi il corpo risponde e reagisce non necessariamente a una situazione obiettiva del mondo esterno ma solo alle idee e alle suggestioni della mente e a quello che crede la mente, indipendentemente da quella che è la reale situazione esterna e dalle sue effettive necessità.
Occorre tenere anche presente che ogni situazione obiettiva che ci si propone davanti e che dobbiamo affrontare è mediata dalla mente; è la mente che apprezza la situazione esterna, la giudica ed è sempre la mente che decide la risposta da dare. Ciò pertanto, i processi psicologici automatici (gli “automatismi”) sono al servizio della mente e dipendono da essa e da quanto percepisce o crede di percepire e non dalla realtà esterno oggettiva (per quello che essa è oggettivamente). Se la mente “crede” a un qualcosa, anche se le cose effettive nel mondo e nella realtà esterne stanno in modo diverso, il corpo si conforma, nelle sue risposte, a queste credenze della mente e non alla realtà oggettiva.
Lo psicologo francese Pierre Janet (1859-1947) studiò a fondo le nevrosi e, in particolare, quelle che comportavano come conseguenza - oltre al disturbo di livello psicologico e della personalità, e anzi proprio come espressione simbolica di esso - delle manifestazioni anormale somatiche e/o fisiologiche – cioè di livello fisico e organico.
Janet scoprì e teorizzò che alla base di queste nevrosi con effetti psicosomatici c’era un’idea inconscia, che si manifestava appunto attraverso quell’effetto e quel comportamento anomalo.
Secondo questa concezione, le idee fisse (o meglio, fissatesi nell’inconscio e da lì operanti) tendono a permanere nel tempo senza modificazioni e sono accompagnate da alcuni specifici movimenti del corpo ed espressioni corporali (gesti, tic, ammiccamenti, espressioni muscolari del viso o di altre membra, mosse, agitazione ecc.) che ne sono l’espressione simbolica e che rendono evidente e rivelano, se analizzate, l’emozione, la nevrosi, l’idea fissa sottostante. Del tutto conseguentemente, Janet sostiene anche che gli “spiriti” dello spiritismo sono (non sono altro che) le Idee del medium o di uno dei presenti disgregate e resesi autonome, alle quali il corpo del medium corrisponde, parlando (medianità a incorporazione) o scrivendo (scrittura automatica) ecc., come se fosse uno spirito dell’altra dimensione, un defunto o simili.
Tornando alle idee fisse, quando per un qualunque motivo una tale idea si riattiva e diviene dinamica, l’emozione che l’accompagna riaffiora e riesplode e viene a dominare la persona; si scatena così quella reazione (psicosomatica), quell’effetto, quel “tic” e comunque quell’espressione somatica e fisiologica che ne sono il suo simbolo.
Tutto questo è molto importante per comprendere il fenomeno delle stimmate, un fenomeno che comporta molte implicazioni di estremo interesse non solo sotto l’aspetto religioso (della fenomenologia religiosa) ma innanzitutto sotto quelli psicologico e parapsicologico, che ne contengono la spiegazione.
Volendoci limitare solo a quest’ultimo campo, che è quello che ci riguarda, dobbiamo ricordare, come premessa, che la ricerca parapsicologica conosce e ha studiato molti fenomeni che comportano modificazioni corporee, fisiologiche o sensoriali abnormi e straordinarie, a prima vista incompatibili e incomprensibili alla luce della fisiologia normale. Ricordiamo, ad esempio, le guarigioni spirituali, i cambiamenti fisiognomici del medium (“trasfigurazione”), l’elongazione, i cambiamenti di temperatura e di peso, la modificazione dei normali ritmi fisiologici ecc.
In particolare, ai fini dello studio e della teoria sulla stigmatizzazione, ci interessano le piaghe o ferite provocate dalla suggestione, anche quando non vi sono cause patologiche sufficienti ed efficienti a provocarle. Ovvero, viceversa, la loro assenza, pur sussistendo tali cause.
E’ stato provato che una persona, sotto suggestione ovvero in stato di trance, toccata da uno strumento innocuo e convinta invece che tale strumento sia rovente o atto a ferire, può recepire l’idea di prodursi una scottatura o una ferita, cosicché questa ferita o la calla da scottatura si forma effettivamente nel tessuto organico di quella persona. Cioè, la mente, “convinta” che il corpo è stato ferito o si è scottato, produce nel corpo la reazione tipica di quella causa (bruciatura, ferita), pur essendo inesistente quella causa. Viceversa, è stato pure provato che, sempre sotto suggestione, la persona, colpita veramente con oggetto da taglio o toccata con un ferro rovente e convinta invece che si tratti di un qualcosa di innocuo, non ne resta ferita o scottata e non si formano sulla carne la ferita o la scottatura. E’ l’idea (fissatasi nella mente) di essere o di non essere stato scottato o ferito quella che domina la mente e informa di sé il corpo e le sue reazioni psicosomatiche.
Più in generale, le idee altamente emozionali possono provocare delle dermografie (segni e disegni grafici sulla pelle) in persone molto suggestionabili. Questo effetto si determina tanto più quanto più la persona è vicina all’inconscio e sensibile alle sue idee (come avviene nei caratteri isterici; l’isterismo non significa altro che vicinanza ed estrema recettività verso le idee inconsce).
Nel caso delle stimmate, l’idea che domina la mente della persona è quella della Passione di Gesù Cristo.
E’ questa idea e la suggestione di essa che provocano l’attivazione psicodinamica dei processi fisiologici, biologici e organici che producono le “piaghe”, le ferite corporee tipiche della Passione: alle mani, ai piedi (i chiodi della crocifissione), al costato (il colpo di lancia di Longino), alla testa (da corona di spine), al torace e alla schiena (da flagellazione).
La dimostrazione che l’agente causale sta in un’idea archetipica ci viene, tra l’altro, dal modo di essere dalle ferite alle mani, che sono sulle palme, come è nell’idea tradizionale e nell’iconografia che si ha di esse, e non ai polsi, come invece avveniva realmente nelle crocifissioni (dato che se il condannato fosse stato inchiodato per le mani, queste, sotto il peso del corpo, si sarebbero lacerate e il corpo sarebbe caduto in giù sulla croce).
Inoltre, altri fenomeni paranormali si possono produrre nello stigmatizzato e accompagnarsi con quello proprio delle stimmate: estasi, proiezione astrale, bilocazione, guarigioni spirituali, precognizione, lettura dell’anima e così via.
Tipico, al riguardo, è soprattutto il caso di Padre Pio; ma anche tanti altri, come quello di Natuzza Evolo e di altri stigmatizzati.
La potenza suggestiva dell’idea della Passione, tanto forte e “convincente” da determinare le stimmate, deriva dalla meditazione “catturante” fatta su tale idea e dalla immedesimazione, altrettanto catturante, nella figura e nella sofferenza del Cristo e nel voler soffrire come Lui insieme a Lui (per la redenzione e la salvezza dei peccatori, del mondo, per essere simili a lui, per la propria salvezza).
Le stimmate sono sempre un fenomeno paranormale e comunque mistico (di una personalità e tipo psicologico aperto più al “sentire” e “partecipare” che al razionale); alcune volte (poche o tante, non importa), cioè non sempre sono anche un fenomeno e un segno di santità.
Vi è la santità quando lo stigmatizzato nella sua meditazione e immedesimazione si connette veramente con il Sacro che è nel suo profondo e nel quale si rispecchia il divino trascendente. In questo caso, veramente la persona si congiunge con la potenza divina, che interviene e scende dall’alto su di essa e la riempie di Sé.
Allora tutta la personalità del soggetto ne viene investita e tutta la sua vita ne viene cambiata nel senso della luminosità e dell’amore cristico; ed è questo aspetto di luminosità e di pienezza, e non le stimmate di per sé sole , che denota e caratterizza la santità; e che riveste, nel fatto, carattere primario.
Altre volte, invece, si deve parlare di stigmatizzazione di natura e di livello soltanto umano e non di santità. Ricorre questo secondo caso quando non avviene nella persona tutta quella trasformazione di vita di cui si è detto sopra.
In questo secondo caso, le idee suggestive sottostanti sono soltanto umane (imitazione, acquisto di prestigio, credere di essere un “inviato di Dio”, volontà di potenza e simili), sempre sulla base predetta di una labilità psicologica e facile sopraffazione da parte delle suggestioni dell’inconscio.
Queste idee suggestive dell’inconscio hanno per la loro potenza una grande capacità operativa nelle persone misticheggianti e che abbiamo chiamato isteriche, con effetti stigmatizzanti. Ma qui le stimmate stanno solo ad indicare la presenza nell’inconscio dell’idea dominante della Passione di Cristo e la soggezione a tale idea, con effetti psicosomatici paranormali. In tal caso, sono questi effetti – le stimmate, appunto - gli aspetti che, nel fatto, rappresentano l’elemento primario e assumono carattere primario ai fini della ricerca e dello studio del fenomeno; mentre nel caso della santità l’aspetto primario non sta nelle stimmate ma nella trasformazione che interviene in tutta la persona.

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27/08/2008 22:42
 
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M'era sfuggito [SM=g27818]

Molto interessante [SM=g27811]



La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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