proteste dal centrodestra
Un lungo applauso, di circa 3 minuti, ha accolto Beppino Englaro al
suo ingresso nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio, mentre momenti
di tensione si sono registrati al momento dell'uscita dall'aula dei
consiglieri del centrodestra.
E' iniziata cosi', questa mattina, la cerimonia per la consegna della
cittadinanza onoraria di Firenze a Beppino Englaro.
Al suo ingresso nel Salone de' Dugento, Englaro e' stato accolto dal
lungo applauso tributatogli dal pubblico e' dai consiglieri del
centrosinistra mentre i rappresentanti del centrodestra sono rimasti a
sedere in silenzio al loro posto.
Poi, dopo il suono delle chiarine che dava il via alla cerimonia, i
membri del centrodestra si sono alzati e hanno lasciato l'aula, dopo
aver consegnato una lettera a Englaro.
Questo gesto e' stato accolto con una veemente protesta da parte del
pubblico, e' stato scandito il coro "fuori, fuori", ed e' stato
necessario l'intervento dei vigili urbani per riportare l'ordine.
Fuori da Palazzo Vecchio, cinque esponenti leghisti hanno esposto lo
striscione con la scritta "No alla cittadinanza per Beppino Englaro"
<
ribelle come è ribelle da sempre Firenze>> ha dichiarato Englaro
ringraziando il Consiglio comunale. <
che è nel Dna dei fiorentini era anche nel Dna di Eluana e quindi lo
spirito fiorentino e quella di mia figlia sono in perfetta armonia:
entrambi irriducibili contro tutte le forme di oppressione e di
autoritarismo e soprattutto pronti a lottare per la libertà contro
tutti gli oppressori.>>
Assente dopo le polemiche da lui condotte contro questa iniziativa
l'arcivescovo di Firenze Monsignor Bettori. Bettori era stato invitato
alla cerimonia da un consigliere, con una lettera aperta nella quale
gli si domandava di mostrare un "comune spirito di ricerca di un
incontro tra visioni diverse ma entrambe protese alla costruzione di
una comunita' dell'accoglienza e dunque della comprensione", ma la
segreteria dell'Arcivescovo ha fatto sapere che trovandosi egli a Roma
non avrebbe purtroppo potuto leggere la lettera prima del suo rientro
in città :o)
Presente invece in forma ufficiale la Chiesa Valdese [1] che in un suo
comunicato aveva dichiarato quanto segue rivolgendosi a Beppino
Englaro :
<
e amore la abbracciamo con affetto, testimoniandole la nostra
partecipazione alla lunga e dolorosa vicenda personale che ha provato
lei e la sua famiglia. Lei ha avuto il coraggio di trasformare questa
vicenda in battaglia civile per i diritti di tutti e di ciascuno di
noi. Desideriamo riaffermare insieme a lei e alla sua famiglia la
liberta' di cura, che e' sempre e contestualmente liberta' di
rifiutare la cura. Desideriamo rivolgerle un affettuoso invito nel
nostro tempio in occasione del conferimento ufficiale della
cittadinanza onoraria di Firenze o in ogni altra occasione che vorra'
condividere con noi.>>
Presente anche, ma tra il pubblico e in silenzio Don Alessandro
Santoro, parroco delle Piagge e fondatore della comunità locale, che
aveva avuto parole molto dure contro l'uscita di Bettori: <
Dio possibile che io posso intravedere, eventualmente, è nel dolore
composto, nella fede laica profonda della vita, in questa battaglia
civile che Beppino Englaro ha deciso di portare avanti" aveva detto
don Santoro criticando i vertici ecclesiastici colpevoli di aver
offeso Englaro. <
fatto vedere i vertici, il mio vescovo, non mi ci riconosco più>>.
Secondo quanto non nominati sacerdoti hanno riferito alla stampa
locale, Don Santoro rischia ora severe sanzioni.
Nel frattempo Ugo Caffaz, consigliere comunale fiorentino ben radicato
nella comunità ebraica alla quale appartiene, e che si era astenuto al
momento della votazione per la cittadinanza onoraria ad Englaro, ha
presentato, contestualmente alla proposta di delibera della revoca
della cittadinanza onoraria al padre di Eluana presentata dalle destre
e respinta dal consiglio comunale, una proposta di delibera per la
revoca della cittadinanza onoraria concessa da Firenze a Benito
Mussolini durante il ventennio fascista.
Fonti: varie agenzie di stampa.
La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)
