La costante crescita del numero degli increduli, rafforzata dal successo di un’iniziativa quale quella degli ateobus, ha già portato alcuni commentatori a parlare dell’ateismo in termini di “lobby”. E’ quanto ha fatto ieri Valentino Paolo, sul Corriere della Sera, con un articolo dal titolo La «lobby atea» fa breccia nell’ America. Non che in America non se ne parli, anzi: dopo la copertina di Newsweek sull’America post-cristiana, il New York Times ha pubblicato nei giorni scorsi un interessante articolo di Laurie Goodstein, dal titolo More Atheists Shout It From the Rooftops: dall’altra parte del continente, il sito del Los Angeles Times ha invece dato spazio a Johanna Neuman e al suo Are atheists becoming the hot new political force?.
Nonostante il successo, le iniziative promosse delle associazioni degli increduli non accennano a fermarsi: è ora il tempo dei campi estivi. Nel Regno Unito, l’Independent ha dedicato loro un articolo dal titolo Summertime camps boom: The ‘Godless alternative’ for non-believers. In Italia, ricordiamo, l’UAAR ha lanciato a sua volta l’iniziativa dei campi estivi all’insegna della ragione: probabilmente una prima mondiale, per un paese di tradizione cattolica.
www.uaar.it/news/2009/04/30/atei-nuova-lobby/La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)