E’ stata diffusa in questi giorni la nuova enciclica di Benedetto XVI,
Caritas in veritate.
Il testo costituisce soprattutto un’ analisi del mondo del lavoro, ma tocca anche altri temi.
Il documento contiene infatti un nuovo attacco all’ ateismo: “la chiusura ideologica a Dio e l’ ateismo dell’ indifferenza, che dimenticano il Creatore e rischiano di dimenticare anche i valori umani, si presentano oggi tra i maggiori ostacoli allo sviluppo.
L’ umanesimo che esclude Dio e' un umanesimo disumano. Solo un umanesimo aperto all’ Assoluto può guidarci nella promozione e realizzazione di forme di vita sociale e civile – nell’ambito delle strutture, delle istituzioni, della cultura, dell’ ethos - salvaguardandoci dal rischio di cadere prigionieri delle mode del momento”. Secondo il papa, “lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera”. Benedetto XVI ha anche riproposto la tradizionale concezione cattolica della famiglia, chiedendo ai governi di “varare politiche che promuovano la centralità e l’ integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, prima e vitale cellula della società, facendosi carico anche dei suoi problemi economici e fiscali”.
Le affermazioni papali su ateismo e sviluppo sono in completo contrasto con i dati empirici raccolti da autorità indipendenti:
le nazioni ai primi posti dell’ Indice di sviluppo umano realizzato dall’ONU sono anche quelle con il maggior numero di atei e agnostici, mentre i paesi che si collocano agli ultimi posti sono caratterizzati da alti indici di religiosità e dalla quasi totale assenza di increduli.
www.uaar.it/news/2009/07/07/nuova-enciclica-papale-ateismo-ostacola-s...
La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)