Da più parti – cattoliche - mi viene frequentemente chiesto del perché gli atei contrastano con particolare veemenza tutto ciò che riguarda la CCAR e non le altre religioni quali, ad esempio, quella mussulmana, ortodossa, geovista, luterana e via discorrendo.
Premesso che gli atei contrastano tutto ciò che è religioso a prescindere dal tipo di fede professata, vi è una ragione ben precisa del perché di questo atteggiamento che è ben chiaro a tutti i buoni intenditori: la chiesa cattolica incide in maniera profonda sulle nostre scelte, anzi ne determina gli indirizzi politici, violando quello che è il primo, fondamentale diritto dell’uomo, l’autodeterminazione.
Fino a quando codesta religione mi obbligherà a determinate scelte, ritaglierà cioè i miei già pochi spazi che la vita ha concesso, io sarò sempre in prima linea nel combatterla.
Non così invece avviene per le altre fedi, che nulla impongono all’ etica pubblica, limitandola nel privato ai propri singoli fedeli .
Personalmente a me interessano per nulla le diatribe teologiche sulla trinità, sulla verginità di Maria pre,in e post partum, la transustanziazione, il paradiso, l’inferno e via discorrendo: lascio queste argomentazioni ai bravi credenti, come ho lasciato ai miei figli almanaccare sulla pelosità del lupo cattivo, sulle dimensioni del gatto e dei suoi stivali , sulle misure della scarpetta di Cenerentola e via discorrendo.
Rilevo comunque che se un dio esistesse davvero avrebbe lui stesso deciso di comunicare queste cose e non abbandonarle alla fantasia di pazzi esaltati che a seconda dell’umore interpretano la parola del signore!
Non è stato forse dio, nella bibbia, a dettare a Mosè i dieci comandamenti, scrivendoli addirittura sulle tavole di pietra? Perché quindi dio non ha scritto con altrettanta precisione quelle poche cose che ancora adesso turbano la coscienza di non pochi credenti e ne sacrificano la tranquillità per dispute teologiche assurde?
Mistero!
Quindi, fintanto che le altre fedi, a differenza di quella cattolica, non interverranno a livello politico imponendomi scelte non condivise, io non interverrò minimamente nel loro privato, limitandomi, di volta in volta e quando se ne presenterà l’occasione,a confutarne le tesi da un punto di vista ateo.
Mi fa quindi specie che alcuni soggetti, con la mente obnubilata dall’acrimonia per aver capito tardi l’inconsistenza della fede in cui avevano riposto tutte le loro speranze, si trasformino in paladini di verità e cerchino di turbare manifestazioni pubbliche con interventi provocatori su presunti collegamenti teologici tra signoraggio della moneta e fine dei tempi, farneticando su codici a barre, numero della bestia ed altre simili stupidaggini anziché impiegare il proprio tempo nel cercare di ostacolare la potenza economico-politica della chiesa cattolica ben più pericolosa in Italia che quattro gatti testimoni di Geova.
Quanto è facile essere forti con i deboli!
Babila.