Prima che macchè forum chiuse i battenti un’utente del medesimo forum aveva aperto una discussione col nome:” Non ho mai capito come Giuda ha potuto tradire Gesù…”
Aprendo poi quella discussione, vidi che l’utente faceva un’analogia tra il tradimento di Giuda e il presunto tradimento di Cristiani che nella loro vita frequentano gli atei…
Cioè la domanda era come è possibile che dei Cristiani vanno dietro la massa degli atei…
ma, io mi chiedo, quanta apertura di mente deve avere una persona per fare una simile domanda?
Se è pur vero che i simili si attraggono, è anche vero che i troppo simili si repellono, e quanta noia ci sarebbe nella vita se io mi frequentassi soltanto con gente che la pensa esattamente come me?
Devo necessariamente tradire i principi cristiani soltanto perché faccio l’amicizia con un ateo?
Io dico di no, e voi?
Lo stesso Gesù stava insieme soltanto con i suoi simili?
In più atei e cristiani possono avere qualcosa in comune? Io dico di sì.
Io da cristiana ovviamente non posso mai schierarmi da parte dell’ateismo, ma sono sempre stata convinta, e l’esperienza me l’ha diverse volte anche confermato, ci sono molti atei che nella vita si comportano molto più "cristianamente" che non tanti degli stessi cristiani, i valori della vita sono radicati nelle persone a prescindere quale “ismo” essi professano, chi diventà cristiano non diventà "meglio" dell’ateo ma… può sforzandosi con l'aiuto di Dio migliorare se stesso in base dei principi cristiani.
Ecco perché io credo che la frequentazione tra i più diversi credenti e non credenti sia addirittura un'arricchimento mentale per tutte le parti.
Ciao
Veronika
[Modificato da Cristianalibera 12/07/2010 16:01]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)