2^ questione su cui avevo promesso di dire.
Molti si sono chiesti, curiosi, delle mie credenze, della mia fede.
La risposta l'ho data molte volte, ma forse non vi è stata prestata molta attenzione.
E' stato ipotizzato che io sia di tutto:
credente, miscredente, ateo, agnostico, creazionista, relativista, solipsista, nichilista etc...
Ultimamente, su una certa insistenza, mi sono sporto un tantino per dire che la mia posizione potrebbe avvicinarsi un tantino all'agnosticismo.
Il fatto è che non sono agnostico, così come non mi reputo aderente a nessuna delle ipotesi di cui sopra.
Che cosa sono?
Sono IO con le mie idee, i miei pensieri, le mie fantasie, le mie costruzioni mentali, le mie riflessioni, i miei sogni, i miei traguardi, le mie attese, le mie illusioni e delusioni, le mie aspirazioni, i miei interrogativi coronati da risposte e quelli che non hanno ottenuto risposta (è in questo senso che mi sento vicino ad un agnostico, che è colui che si pone interrogativi per molti dei quali ignorerà le risposte).
Gli umani si pongono numerosissimi interrogativi ma, le risposte a questi, sono spesso sommarie, indicative, presunte, teoriche, piene di dubbi etc..
Solo chi si dichiara religioso sostiene d'avere le risposte, ma sono risposte preconfezionate, spesso ereditate, risposte di terzi, chiunque sia, risposte che non gli appartengono e nelle quali deve credere senza se e senza ma, credere per partito preso, credere per fede.
Oppure a sostenere d'avere risposte è chi le confeziona e le suppone vere al punto da autoconvincersene e predicarle in qualche modo, sostenendole fino in fondo contro ogni altra verità contraria.
Quest'ultimo è colui che si convince delle proprie fantasie, attenendovisi e autoincensandosi dio.
Non è che, però, sia molto dissimile da un credente religioso.
Questo mio modo di pormi, di pensare, di interrogarmi è anche quello che mi porta a valutare le posizioni evoluzionistiche (con le debite eccezioni) come semplici tentativi di dar risposte ad eterni interrogativi. Idem per il creazionismo o per la religiosità in genere... ovviamente.
Questa mia posizione è quella che mi porta a dire che qualunque risposta non dimostrata può essere tanto vera o falsa quanto la sua contraria, perciò nulla, senza senso.
Le cose che non si conoscono non possono dirsi e spiegarsi se non con l'immaginario, all'interno del linguaggio o fuori da esso.
Spero d'aver soddisfatto la curiosità di alcuni.
Pyccolo