Determinate mutazioni sono coerenti con i cambiamenti ai quali accenni, ma molto spesso, come gli studi sul DNA confermano, le leggi biologiche non fanno altro che assicurare la replica più o meno conforme degli orgnanismi. Si è anche visto che certe mutazioni spesso sono svantaggiose e portano all'estinzione.
La morte dei singoli e l'estinzione di una specie sono due fenomeni molto differenti. Un singolo (o anche molti singoli) possono morire a causa di mutazioni svantaggiose, ma di solito quando si guardano le cose sull'ordine di grandezza delle intere specie si nota che è l'assenza, non la presenza di variabilità genetica a determinare l'estinzione dell'animale.
Inoltre attenzione ai termini che usi: non sono delle leggi biologiche a garantire una replicazione più o meno conforme degli organismi, non esiste un "principio fisico della conservazione dell'informazione" o cose simili...
Ma tutto questo, ripeto, sono leggi biologiche non non dicono nulla su COME una proteina sia venuta all'esistenza e come, infine, l'uomo sia venuto all'esistenza.
Se quelli che vuoi conoscere sono gli esatti processi biologici che sottendono alla nascita, alla conservazione e alla degenerazione dei meccanismi e dei componenti cellulari, nonché il modo in cui l'evoluzione neodarwiniana interpreta e contestualizza tali eventi, allora il tuo desiderio è nobile ma del tutto fuori luogo qui. Hai bisogno di una preparazione specialistica che ti richiederà anni di studio (intendo quello VERO, all'università). Ti servono infatti nozioni significative di chimica inorganica, chimica organica, biochimica, biologia, genetica, citologia e varie altre cose; senza un sostegno culturale da parte di queste discipline, perfino maneggiare un termine all'apparenza innocuo come "proteina" è pericoloso perché basandoti solo su una definizione scolare del tipo "una proteina è una catena di amminoacidi", non sai realmente di cosa stai parlando e non puoi correttamente rappresentare nella tua mente i concetti che la riguardano.
La materia, esprimo un concetto filosofico, non aveva alcuna "necessità" di divenire "organismo vivente", poteva tranquillamente rimanere tale. Un orologiaio ha uno scopo ben preciso per trasformare dei pezzi di metallo e altro materiale in un precisissimo misuratore del tempo: ma c'è dietro un progetto e un progettista; c'è uno scopo o una necessità, c'è un "fruitore finale". Questo è l'Intelligent Design.
Divido la mia replica in tre punti.
Innanzi tutto, devi tenere a mente che l'abiogenesi e la teoria dell'evoluzione neodarwiniana sono due argomenti del tutto differenti. Se domani gli omini verdi scendessero da Marte e ci dicessero che il primo proto-batterio in realtà l'avevano portato qui loro da Marte, 3 miliardi e mezzo di anni fa, accadrebbe che l'abiogenesi e i 50 anni di esperimenti che l'hanno sostenuta sarebbero da prendere e buttare nel cestino; mentre l'evoluzione biologica delle forme viventi (e l'attuale teoria che ne dà spiegazione) non ne verrebbe scalfita. Questo perché mentre l'abiogenesi si regge su presupposti speculativi (seppur ormai abbastanza solidi), l'evoluzione è sorretta da una mole di prove oggettive che sono indipendenti da qualsiasi origine effettivamente la vita abbia avuto.
In secondo luogo commetti un errore se attribuisci alla teoria dell'abiogenesi lo scopo di individuare una "necessità" della vita di nascere. L'abiogenesi nnon postula che la comparsa della vita fosse un fenomeno necessario.
In terza istanza: relativamente all'evoluzione biologica delle specie (e dunque NON l'abiogenesi, vedi punto 1), ti chiedo: saresti in grado di formulare un esperimento, o almeno di fare una predizione verificabile, che ci permettesse di distinguere l'azione di questo "fruitore finale" di cui parli, dal "fruitore non finalizzato" postulato dalla teoria dell'evoluzione neodarwiniana?
Hai ragione su ciò che credeva Darwin riguardo all'occhi, ma i suoi seguaci hanno avuto molta fretta a dimenticarlo. Mi piacerebbe poter sentire oggi Darwin riguardo a tante cose che non sono state prese con la stessa prudenza che lui invece espresse.
Piacerebbe molto anche a me. Sentirlo discutere con Dawkins e Gould sarebbe una goduria. Comunque, cosa non è stato preso con prudenza?
Perchè i creazionisti non dovrebbero ricordare agli evoluzionisti darwiniani le loro cantonate quando ancora oggi si deride alla grande quelli che credono in un Dio creatore?
Aspetta, spiegami un attimo: quali cantonate dei darwinisti dovrebbero esser loro ricordate?
Ancora oggi, anche in questa sede, ci si diverte a punzecchiare i credenti col racconto biblico della creazione che nessun credente informato ha mai preso come un racconto scientifico, o come una dimostrazione storica.
Di quale epoca stiamo parlando? Guarda che fino al XIX seccolo la posizione ufficiale della chiesa cattolica e di tutte le chiese cristiane era proprio che la genesi e tutto il resto fossero un racconto scientifico e una dimostrazione storica. Quando nel famoso dibattito successivo alla pubblicazione dell'Origine delle Specie, Thomas Huxley litigò con il vescovo Wilberforce, costui era veramente convinto che l'uomo fosse una creatura creata dal nulla per volere di un dio, e come lui pure tutti i viventi, ciascuno nella sua forma attuale. Più letterale di così...
Ora, gli scontri di correnti evoluzioniste sono una realtà, una realtà che non tutto è poi così scientificamente dimostrato e replicabile, come Scienza comanda.
Di "scontri" io non ho parlato da nessuna parte, perché per fortuna non ce ne sono. Manganelli e lacrimogeni non si sono mai resi necessari per sedare un dibattito scientifico. Io ho parlato invece di confronti, e quelli ce ne sono tantissimi, perché la teoria dell'evoluzione come ogni altro prodotto scientifico si adatta continuamente per incorporare i nuovi fatti scoperti e per migliorare e aggiustare le interpretazioni dei fatti già noti. Le date esatte e i rispettivi rapporti di parentela delle varie specie sono state discusse ampiamente e a volte cambiate in modo significativo, ma nessuna delle correnti di scienziati implicate nel dibattito, neanche quelle che hanno apportato i cambiamenti più importanti, hanno il benché minimo dubbio che il meccanismo evolutivo per mutazione casuale, selezione naturale e deriva genetica sia attualmente la spiegazione migliore (e per ora l'unica) che dia ragione della biosfera che osserviamo oggi.
Chi ha proposte alternative è il benvenuto, ma solo a patto che, come abbiamo detto, giochi secondo le regole: non è che uno può arrivare, sparare due cazzate e ignorare tutta la letteratura che è già stata prodotta sull'argomento per verificarne l'attendibilità.
Non so a quali conoscenze alludi, non certo ai cattedratici che sono pagati a peso d'oro per mantenere il loro posto di prestigio nelle varie università e che sono costretti a produrre ogni anno qualcosa di nuovo, se non vogliono perdere popolarità, fama e soldi. Sai come gira il mondo vero?
"Popolarità"? "Fama"? "Soldi"?
Ehm... con tutto il rispetto, ma mi sa che in questo caso sei tu che non sai bene "come gira il mondo".
Non che questo abbia a che vedere con il nostro discorso, ma confesso che la cosa mi incuriosisce: tu conosci qualche persona che si è arricchita insegnando o ricercando la biologia? Perché io conosco parecchi poveracci che sono emigrati, qualcuno che è rimasto e fa la fame, e un po' di professori che vanno a far lezione con i maglioni sgualciti, ma onestamente (per fortuna!) non ho mai avuto un motivo per correlare il loro scarso tenore di vita alla loro cultura nell'ambito della biologia evoluzionistica.
Invece, se ho capito bene, tu conosci innumerevoli biologi ricchi e inoltre colleghi il loro tenore di vita al supporto ideologico che forniscono a un sistema di potere manovrato da una non meglio precisata cricca di teorici evoluzionisti?
La questione della selezione naturale, nei limiti da te ricordati qui, non è necessariamente una prova della correttezza delle tesi evoluzioniste. E
Questa frase compariva all'inizio del tuo post, ma l'ho messa per ultima perché mi sembra una buona occasione per tagliare la proverbiale testa al toro.
Quale prova potrebbe convincerti della veridicità* della teoria neo-darwiniana dell'evoluzione?
* intendendo qui con il termine "veridicità" soltanto l'accezione scientifica del termine, ossia "vero fino a prova contraria, in quanto migliore spiegazione attualmente disponibile per i fenomeni osservati".
[Modificato da Rainboy 20/12/2010 17:04]