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Nuovo Sistema Solare

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2011 12:34
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09/02/2011 22:36
 
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Bhè, tanto per cominciare mi sembra strano come mai ancora non abbiamo nessun riscontro, nonostante riusciamo a "spiare" l'universo anche a miliardi di anni luce di distanza.

Magari le altre eventuali forme di vita sono più evolute di noi e si "nascondono" con qualche schermo tecnologico.
Poi però mi chiedo: "se così fosse... perchè mai dovrebbero nascondersi?" [SM=x1468240]

Ma questa è già fantascienza. [SM=g27828]


Titti. [SM=x789061]



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09/02/2011 23:20
 
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Re:
Titti-79, 09/02/2011 22.36:

Bhè, tanto per cominciare mi sembra strano come mai ancora non abbiamo nessun riscontro, nonostante riusciamo a "spiare" l'universo anche a miliardi di anni luce di distanza.

Magari le altre eventuali forme di vita sono più evolute di noi e si "nascondono" con qualche schermo tecnologico.
Poi però mi chiedo: "se così fosse... perchè mai dovrebbero nascondersi?" [SM=x1468240]

Ma questa è già fantascienza. [SM=g27828]


Titti. [SM=x789061]




Domandina facile facile eh ? In realtà dal punto di vista cosmico, è da pochissimo che siamo in grado di ricevere eventuali segnali intelligenti e da pochissimo, abbiamo davvero iniziato da qualche anno, siamo in grado di scrutare i pianeti extrasolari e da meno di un anno (quindi nulla) abbiamo la tecnologia per analizzare la luce proveniente da pianeti extrasolari di tipo terrestre ! Se pensi infatti che la notizia di questo 3d è la prima notizia in assoluto su sistemi solari simile al nostro capirai che è come se avessimo appena aperto la porta del nostro appartamento per viaggiare ed analizzare l'intera terra !

Quindi il motivo potrebbe essere che siamo ancora gli albori della ricerca. Se esistessero forme di vita evolute dovrebbero essere anche evolute nel senso che intendiamo noi, cioè avere sviluppato tecnologie simili alle nostre per poter intercettarci e capire che siamo forme intelligenti. Ma anche qui, i ns. segnali intelligenti sufficientemente potenti da essere captati fuori dal ns. sistema solare viaggiano da non più di una cinquantina d'anni, quindi servirebbe una civiltà intelligente, evoluta, con tecnologie simili alle nostre nel raggio di 50 anni luce dalla terra e che per puro culo stia osservando li nostro pianeta o diriga le sue antenne dalla nostra parte !

Se oltre a ciò pensi che con buona probabilità molte delle civiltà evolutesi nel passato potrebbero essersi già estinte, le probabilità di contatto si abbassano notevolmente, perché dobbiamo trovare una civiltà non estinta al momento che il ns. segnale o la luce del ns. pianeta raggiunge il loro pianeta !

Insomma le variabili sono davvero tantissime e le possibili configurazioni davvero infinite. L'unica cosa che spero è che la vita in forme da noi riconoscibili sia un fenomeno largamente diffuso e che la vita intelligente non sia una eccezione rara (cosa invece assai probabile) solo in questo caso avremmo qualche possibilità di contattare altre forme di vita.




[Modificato da spirito!libero 09/02/2011 23:21]



"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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09/02/2011 23:33
 
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Sarebbero miliardi i pianeti simili alla nostra Terra nella Galassia, by NASA!

NEWS SPAZIO :- Circa una ogni quattro tra le stelle simili al nostro sole potrebbero avere pianeti delle dimensioni paragonabili alla nostra Terra. E' questa la conclusione di un nuovo studio finanziato da NASA e dall'University of California.
Si tratta del più esteso "censimento" planetario nel suo genere, cinque anni di studio nel W.M. Keck Observatory alle Hawaii, durante i quali gli astronomi hanno cercato in 166 stelle "vicine" a noi (e simili per dimensione al nostro sole) la presenza di sistemi planetari.


Le dimensioni degli esopianeti trovati vanno da 3 a 1000 volte la massa della Terra, ma i risultati mostrano che i pianeti più piccoli sono in netta maggioranza (cosa questa facilmente generalizzabile all'intera Galassia).

Le parole di Andrew Howard dell'University of California, capo autore dello studio che tra l'altro è pubblicato nel numero odierno della rivista Science: "Abbiamo studiato pianeti di molte dimensioni differenti, - un po’ come contare massi, pietre e ciottoli in un canyon - ed abbiamo trovato più rocce di massi e più ciottoli che rocce. La nostra tecnologia a terra non può vedere i granelli di sabbia (cioè i pianeti aventi massa simile a quella della Terra) però possiamo stimarne il numero".

La ricerca fornisce un indizio molto allettante che va nella direzione che i pianeti potenzialmente abitabili possano essere tutt'altro che una rarità, anzi piuttosto una cosa abbastanza comune.

Lo studio si è esteso per un raggio di 80 anni luce da noi ed ha interessato solamente i pianeti che orbitano vicino alle loro stelle entro 0,25 AU (Astronomical Unit, o Unità Astronomica, la distanza media Terra-Sole pari a 149.597.870,691 Km), in quella che viene definita "Hot Zone" di una stella.

Delle stelle osservate solamente l'1,6% hanno pianeti giganti (tipo Saturno, Giove), circa il 6,5% hanno pianeti di massa tra 10 e 30 volte la massa della Terra (tipo Nettuno ed Urano) e l'11,8% hanno pianeti definiti "Super-Terra", tra 3 e 10 volte la massa del nostro Pianeta.
Da questi dati gli astronomi hanno estrapolato che circa il 23% delle stelle simili al nostro Sole nella nostra Galassia "ospitano" pianeti più piccoli, le cui dimensioni sono simili alla nostra Terra (sempre orbitanti nella loro "hot zone").

Le parole di Geoff Marcy (University of California): "Questo risultato statistico è il frutto di anni di lavoro nella ricerca di esopianeti. I dati ci dicono che la nostra Galassia, con i suoi circa 200 miliardi di stelle, ha almeno [io userei il condizionale] 46 miliardi di pianeti aventi massa simile alla Terra, senza contare quelli che orbitano più lontano dalla loro stella".

newsspazio.blogspot.com/2010/10/sarebbero-miliardi-i-pianeti-sim...





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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09/02/2011 23:39
 
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Asimov lo diceva gia' 50 anni fa [SM=x789048]


Quante civiltà extraterrestri?
di Piero Angela
da "Nel Cosmo alla ricerca della vita", 1980

Un calcolo probabilistico

Cominciamo col dire che, naturalmente, può esserci un atteggiamento di totale negazione, a priori, dell'esistenza di altre civiltà extraterrestri: e in tal caso è inutile fare dei conteggi.
Un altro atteggiamento (che è sostanzialmente quello condiviso dalla maggioranza degli scienziati) consiste nel dire che, siccome esistono delle leggi generali che valgono in tutti i punti dell'Universo, si può ragionevolmente pensare che un certo fenomeno avvenuto in un punto possa verificarsi anche in un altro, se le condizioni sono analoghe. Perlomeno mediamente.
Naturalmente la difficoltà consiste nel valutare le varie situazioni e i vari processi, e trarne poi una probabilità statistica. Per questo, con l'aiuto del Prof. Alfonso Cavaliere e del Prof. Daniele Fargion, astrofisici all'Università di Roma, abbiamo cercato di tracciare due «curve»: una ottimistica e l'altra pessimistica. La prima corrisponde alle valutazioni fatte da persone come Isaac Asimov o l'astronomo Carl Sagan. Nel suo libro "Civiltà extraterrestri" (Extraterrestrial Civilizations, 1979), Isaac Asimov fa un'analisi accurata delle probabilità; le sue cifre secondo alcuni sono persino prudenziali, ma noi le considereremo il massimo dell'«ottimismo ragionato» e rappresenteranno quindi la curva superiore
  • . Per quanto riguarda il pessimismo è difficile dire fino a che punto si può essere pessimisti: comunque ci sembra che le cifre sotto indicate possano rappresentare una valutazione abbastanza restrittiva. I dati si riferiscono alla nostra Galassia, dove conosciamo meglio il numero di stelle e certe condizioni locali. Naturalmente si tratta di cifre arbitrarie, ma costituiscono un esercizio interessante, per ragioni che vedremo in seguito.

    Ottimismo e pessimismo

    Iniziamo dunque col primo dato. Quante stelle esistono nella nostra Galassia? Circa 300 miliardi, si ritiene. Per un calcolo pessimistico diciamo solo 100 miliardi. Scriviamo quindi le nostre prime due cifre.

    NUMERO DELLE STELLE NELLA NOSTRA GALASSIA
    Ottimista: 300 miliardi
    Pessimista: 100 miliardi

    Quante di queste stelle possono avere un sistema solare simile al nostro? Se si scartano le stelle doppie, quelle troppo grandi, quelle troppo piccole ecc. si arriva alle seguenti valutazioni (che tiene conto del fatto che la vita media di una stella deve essere abbastanza lunga per dare il tempo alla vita di evolversi su un pianeta).

    NUMERO DEI SISTEMI SOLARI SIMILI AL NOSTRO
    Ottimista: 1,7% di 300 miliardi = 5 miliardi
    Pessimista: 0,1% di 100 miliardi = 100 milioni

    Ma se esistono sistemi solari simili al nostro, quante probabilità vi sono che esista un pianeta nella posizione giusta, cioè non troppo caldo e non troppo freddo? Alcuni studiosi, come Michel Hart, ritengono che non sia estremamente raro che un pianeta possa trovarsi alla distanza giusta, e che forse noi siamo gli unici. Tuttavia la maggior parte degli esperti e piuttosto incline a credere che un pianeta in orbita giusta non dovrebbe costituire un'eccezione. La stima ottimistica è del 20%, la pessimistica può scendere al 10%.

    NUMERO DEI SISTEMI SOLARI SIMILI AL NOSTRO
    CHE POTREBBERO AVERE UN PIANETA IN POSIZIONE GIUSTA
    Ottimista: 20% di 5 miliardi = 1 miliardo
    Pessimista: 10% di 100 milioni = 10 milioni

    Come si vede, in due passaggi, il pessimista si trova già a una valutazione cento volte inferiore, rispetto all'ottimista (cioè 10 milioni rispetto a 1 miliardo).
    A questo punto nasce una domanda importante: ammesso che esista un pianeta adatto, quale è la probabilità che la vita sia poi veramente cominciata? Questo è il punto più controverso.
    Tutti sono d'accordo che si possono formare ovunque molto facilmente delle molecole organiche, le quali sono già in pratica i mattoni della vita: quanto però alla probabilità che si uniscano insieme per creare delle grandi molecole capaci di replicarsi, e poi dare origine a delle forme di vita di tipo batterico, questo dipende da valutazioni veramente soggettive, perché oggi non disponiamo di parametri validi.
    Alcuni ritengono che ciò sia assai poco probabile, altri invece ritengono che se il tempo a disposizione per un evoluzione biochimica è sufficiente, ci sono buone probabilità che questo processo si verifichi. Altri ritengono addirittura che si tratti di un fenomeno quasi spontaneo, così come avviene per la formazione di amminoacidi. Asimov è fra questi, e nel suo libro dà questo evento al 100%, considerandolo praticamente una conseguenza spontanea, quando il pianeta è adatto alla vita.
    A questo punto ci sembra ragionevole sdoppiare le ipotesi pessimistiche. Un moderato (cioè che accoglie le precedenti valutazioni pessimistiche, ma in questo caso si dimostra assai più possibilista) potrebbe valutare queste evento al 50%.
    L'ipotesi estrema potrebbe, in teoria, scendere a zero: ma in realtà nessuno di coloro che studiano questi problemi esclude che ciò sia avvenuto.. Una probabilità su 10 mila (lo 0,01%) sembra poter rappresentare una valutazione abbastanza pessimistica. Si hanno quindi a questo punto tre cifre.

    NUMERO DEI PIANETI ADATTI ALLA VITA SU CUI PUO’ ESSERSI
    SVILUPPATA UNA FORMA DI VITA DI TIPO BATTERICO
    Ottimista: 100% di 1 miliardo = 1 miliardo
    Moderato: 50% di 10 milioni = 5 milioni
    Pessimista: 0,01% di 10 milioni = 1.000

    Il passo successivo è l'evoluzione della vita. Qui c'è abbastanza accordo sul fatto che la vita, una volta partita, possa in qualche modo evolversi. Per gli ottimisti l'apparizione di esseri pluricellulari è solo questione di tempo: 70% di probabilità. Il moderato potrebbe dire: 20 probabilità su cento. Il pessimista potrebbe scendere a 5 probabilità su cento.

    NUMERO DEI PIANETI SUI QUALI DA FORME DI VITA DI TIPO BATTERICO
    AVREBBERO POTUTO SVILUPPARSI FORME DI VITA DI TIPO PLURICELLULARE
    Ottimista: 70% di 1 miliardo = 700 milioni
    Moderato: 20% di 5 milioni = 1 milione
    Pessimista: 5% di 1000 = 50

    Vediamo ora il gradino successivo: lo sviluppo dell'intelligenza. Per l'ottimista il passaggio dall'essere pluricellulare a forme intelligenti è quasi certo (90%). Il moderato potrebbe valutare questa probabilità al 25%; il pessimista al 2%.

    NUMERO DEI PIANETI SUI QUALI PARTENDO DA FORME DI VITA DI TIPO PLUCELLULARE
    AVREBBERO POTUTO SVILUPPARSI FORME INTELLIGENTI
    Ottimista: 90% di 700 milioni = 600 milioni
    Moderato: 25% di 1 milione = 250.000
    Pessimista: 2% di 50 = 1

    Una volta che si arriva agli esseri intelligenti, gli ottimisti ritengono che il passaggio a forme di vita sociale, con sviluppo di forme di tecnologia, sia ovvio (100%). Anche il moderato si sbilancia e accetta l'idea che partendo da forme di vita intelligenti (dato un tempo sufficiente) si possa giungere a una società tecnologica (100%). Il pessimista, invece, ritiene che ciò possa avvenire solo molto raramente (5%).

    NUMERO DEI PIANETI SUI QUALI, PARTENDO DA FORME INTELLIGENTI,
    AVREBBE POTUTO SVILUPPARSI UNA CIVILTA’ TECNOLOGICA
    Ottimista: 100% di 600 milioni = 600 milioni
    Moderato: 100% di 250.000 = 250.000
    Pessimista: 5% di 1 = 0,05

    Ma subentra a questo punto un altro notevole passaggio restrittivo. Se vogliamo comunicare con un'altra civiltà extra terrestre, infatti, noi non siamo ovviamente interessati alle eventuali civiltà già scomparse o a quelle non ancora nate: noi siamo interessati solo a quelle contemporanee, cioè che esistono in questo momento. Per fare questo calcolo occorrerebbe sapere quanto dura una civiltà tecnologica. Perché se dura un tempo molto lungo, allora ci sono più probabilità che le nostre esistenze si incrocino; se la durata è molto breve, allora le probabilità diminuiscono notevolmente.
    Mediamente sulla Terra un mammifero, come specie, dura cinque o dieci milioni di anni; l'uomo con la sua civiltà tecnologica, durerà di più o di meno? Asimov dice di meno: solo un milione di anni. Se si applica un criterio analogo per gli altri pianeti, facendo un po' di conti si ha solo una probabilità su mille (cioè lo 0,1%) che un'altra civiltà tecnologica sia nostra contemporanea. Questa è l'ipotesi ottimistica.
    Il pessimista moderato potrebbe dire che la durata di una civiltà tecnologica è molto inferiore al milione di anni: solo 20.000 anni. Tuttavia, poiché un sistema solare del nostro tipo (e quindi un pianeta come la Terra) è solo a metà strada della sua esistenza (e quindi ha ancora qualche miliardo di anni di vita), potrebbero riemergere in seguito, sullo stesso pianeta, varie volte, altre civiltà. Diciamo 10 altre volte, per complessivi 200.000 anni. Quindi lo 0,02%. Il pessimista, invece, potrebbe dire che una civiltà tecnologica dura solo duemila anni, poi si autodistrugge e non riappare mai più. Ecco quindi le nostre ultime cifre.

    NUMERO DEI PIANETI DELLA GALASSIA SUI QUALI ESISTE OGGI UNA CIVILTA’ TECNOLOGICA
    Ottimista: 0,1% di 600 milioni = 600.000
    Moderato: 0,02% di 250.000 = 50
    Pessimista: 0,0002% di 0,05 = 0,0000001

    La cifra ottimista è molto elevata: secondo Asimov esisterebbero oggi nella nostra Galassia 600.000 civiltà extraterrestri. Ci sembrano decisamente troppe, anche se non abbiamo prove per dimostrare il contrario.
    Il pessimista moderato arriva alla cifra conclusiva di 50. Cioè noi saremmo una delle poche civiltà tecnologiche oggi esistenti nella Galassia.
    Tra queste due cifre, 50 e 600.000, esiste dunque un ventaglio di probabilità,in cui si possono situare coloro che ritengono possibile o probabile l'esistenza di altre civiltà nella nostra Galassia.
    Quanto al pessimista egli è sceso molto al di sotto dello zero, e secondo i suoi calcoli noi non dovremmo praticamente esistere se non per puro caso. C'è infatti solo una probabilità su dieci milioni (appunto lo 0,0000001) che esista oggi una civiltà tecnologica nella nostra Galassia. Siamo stati eccezionalmente fortunati ad apparire. E’ come se avessimo azzeccato cinque volte di seguito un en plein alla roulette.

    Una sorprendente moltiplicazione

    Non so quale di queste varie opzioni è più vicina al vostro modo di vedere. Si tratta, naturalmente, di un esercizio teorico e ognuno può scegliere delle strade intermedie o zigzaganti o diverse. E rifare i conti per le sue ipotesi. Se però sostanzialmente le vostre conclusioni rimangono nell'arco di queste valutazioni, c'è un fatto molto sorprendente che succede.
    Infatti, queste cifre si riferiscono soltanto alla nostra Galassia. E nell’Universo esiste un numero immenso di galassie: si calcola ve ne siano almeno dieci miliardi osservabili... A questo punto le cifre cambiano completamente, perché bisogna moltiplicare il tutto per almeno dieci miliardi, e allora si sale a cifre sbalorditive.
    Il pessimista, in tal caso, salirebbe da 0,0000001 a 1.000. Vale a dire che, in base alle sue restrittive percentuali di valutazione, vi sarebbero oggi nell'Universo almeno 1.000 civiltà extraterrestri.
    Il moderato salirebbe a 500 miliardi... E l’ottimista a 6 milioni di miliardi di civiltà extraterrestri contemporanee alla nostra! Ecco quindi i dati conclusivi per l'Universo:

    NUMERO DI CIVILTA’ TECNOLOGICHE OGGI NELL’UNIVERSO
    Ottimista: 6 milioni di miliardi
    Moderato: 500 miliardi
    Pessimista: 1.000

    Sono cifre che ci appaiono strabilianti ed eccessive: d'altra parte si deve pur ammettere che per escludere l'esistenza di altre civiltà nell'Universo bisognerebbe ricorre a percentuali ancora più basse di quelle adottate nell'ipotesi pessimistica. Cioè bisognerebbe essere più pessimisti del pessimista. In altre parole, questo esercizio probabilistico ci mostra che il numero di stelle è talmente elevato che, pur mantenendosi bassi, si ottengono in definitiva cifre sorprendenti, anche se non riusciamo a valutare quali sono queste probabilità, perché ognuno può rendersi conto che le variabili sono troppe, e nessuna cifra attendibile può uscirne fuori. Questi calcoli, insomma, pur non potendo dimostrare alcunché, sembrano indicare che valga la pena di tentare una ricerca seria, e di passare dalla teoria alla pratica: cioè di arrivare alla fase sperimentale. Infatti nella scienza c'è una regola d'oro che è alla base di tutto il processo delle conoscenze: qualsiasi ipotesi o teoria è la benvenuta, però non hanno alcun valore scientifico fino a quando non vi sono delle verifiche sperimentali. Il metodo sperimentale è il solo valido. Altrimenti uno può dire una cosa, un altro il contrario, un terzo un'altra cosa ancora, senza poter provare nulla. Le teorie sono certamente utilissime, perché sono stimolanti e servono per impostare una ricerca. Ma senza verifiche sperimentali restano quello che sono: cioè solo delle ipotesi.
    Ma allora come si fa a verificare se esistono delle civiltà extra terrestri?
    C’è, per ora, un solo metodo sperimentale possibile: quello di mettersi in ascolto dello spazio con dei radiotelescopi, e cercare di captare dei segnali radio.


  • L'analisi delle probabilità di Isaac Asimov
    da "Civiltà extraterrestri" (Extraterrestrial Civilizations), 1979
    Nella nostra Galassia Via Lattea ci sarebbero
    300.000.000.000: stelle
    280.000.000.000: sistemi planetari
    75.000.000.000: sistemi planetari che girano attorno a stelle simili al Sole
    52.000.000.000: stelle simili al Sole che hanno un'ecosfera utile
    5.200.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con ecosfera utile
    2.600.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con un'ecosfera utile al cui interno giri un pianeta
    1.300.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con un'ecosfera utile al cui interno giri un pianeta simile alla Terra
    650.000.000: numero di pianeti abitabili
    600.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato la vita
    433.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato una vita multicellulare
    416.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato una ricca vita terrestre
    390.000.000: numero di pianeti che hanno sviluppato una civiltà tecnologica
    530.000: numero di pianeti in cui è in essere oggi una civiltà tecnologica

    cfivarese.altervista.org/SI_Drake_Angela.html
    [Modificato da Claudio Cava 09/02/2011 23:42]





    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
    Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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    L'analisi delle probabilità di Isaac Asimov
    da "Civiltà extraterrestri" (Extraterrestrial Civilizations), 1979
    Nella nostra Galassia Via Lattea ci sarebbero
    300.000.000.000: stelle
    280.000.000.000: sistemi planetari
    75.000.000.000: sistemi planetari che girano attorno a stelle simili al Sole
    52.000.000.000: stelle simili al Sole che hanno un'ecosfera utile
    5.200.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con ecosfera utile
    2.600.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con un'ecosfera utile al cui interno giri un pianeta
    1.300.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con un'ecosfera utile al cui interno giri un pianeta simile alla Terra
    650.000.000: numero di pianeti abitabili
    600.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato la vita
    433.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato una vita multicellulare
    416.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato una ricca vita terrestre
    390.000.000: numero di pianeti che hanno sviluppato una civiltà tecnologica
    530.000: numero di pianeti in cui è in essere oggi una civiltà tecnologica



    Non oso immaginare quante divinita' avranno inventato. [SM=x789055] [SM=x789055] [SM=x789055]

    [SM=x789048] [SM=x789049] [SM=x789048]

    Ciao
    Claudio













    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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    09/02/2011 23:47
     
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    Questi si che son bei 3d, grazie dei post Claudio, conoscevo questi dati e sono innamorato di Asimov,



    "il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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    Re:
    spirito!libero, 09/02/2011 23.47:

    Questi si che son bei 3d, grazie dei post Claudio, conoscevo questi dati e sono innamorato di Asimov,



    A chi lo dici.

    Ho divorato tutti i suoi libri in due lingue. [SM=x789048]


    Ciao
    Claudio





    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
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    Re: Re:
    Claudio Cava, 09/02/2011 23.51:



    A chi lo dici.

    Ho divorato tutti i suoi libri in due lingue. [SM=x789048]


    Ciao
    Claudio




    Io, io!!!!!!!!!!!!!!! Ho tutta la collezione completa di Asimov [SM=x789053]

    In una lingua sola però [SM=x789051] [SM=x789051]

    Kelly [SM=x789056]



    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
    Apocalisse Laica
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    Il sonno della ragione genera mostri (Goya)


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    09/02/2011 23:54
     
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    Re:
    Claudio Cava, 09/02/2011 23.46:


    L'analisi delle probabilità di Isaac Asimov
    da "Civiltà extraterrestri" (Extraterrestrial Civilizations), 1979
    Nella nostra Galassia Via Lattea ci sarebbero
    300.000.000.000: stelle
    280.000.000.000: sistemi planetari
    75.000.000.000: sistemi planetari che girano attorno a stelle simili al Sole
    52.000.000.000: stelle simili al Sole che hanno un'ecosfera utile
    5.200.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con ecosfera utile
    2.600.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con un'ecosfera utile al cui interno giri un pianeta
    1.300.000.000: stelle simili al Sole, popolazione I, 2a generazione, con un'ecosfera utile al cui interno giri un pianeta simile alla Terra
    650.000.000: numero di pianeti abitabili
    600.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato la vita
    433.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato una vita multicellulare
    416.000.000: numero di pianeti abitabili che hanno generato una ricca vita terrestre
    390.000.000: numero di pianeti che hanno sviluppato una civiltà tecnologica
    530.000: numero di pianeti in cui è in essere oggi una civiltà tecnologica



    Non oso immaginare quante divinita' avranno inventato. [SM=x789055] [SM=x789055] [SM=x789055]

    [SM=x789048] [SM=x789049] [SM=x789048]

    Ciao
    Claudio












    Questa è un'ottima considerazione che spesso mi faccio. Pensate a cosa accadrebbe a livello religioso se incontrassimo un'altra civiltà avanzata.

    Avremmo almeno 5 scenari:

    1. sono totalmente privi del concetto di divinità

    2. erano credenti diverso tempo addietro ma ora sono atei

    3. credono ancora in una qualche forma di divinità ma non paragonabile alle nostre

    4. credono ancora in forme di divinità paragonabile alle nostre

    5. credono ad almeno una forma di religione praticamente uguale ad una nostra !! (a voi la scelta !)

    Se ci pensate bene sono tutte e 5 cose che cambierebbero notevolmente il nostro modo di percepire la religione.



    "il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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    10/02/2011 00:00
     
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    Bene, allora... mettiamoci in ascolto! [SM=g2407708]


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