Accade lo stesso anche nel Vecchio Testamento, dove anzi le opere pseudoepigrafe, ovvero falsamente attribuite ad un dato autore, sono la netta maggioranza. Persino gli scritti profetici, che corrispondono
parzialmente a trascrizioni di quanto affermato da alcuni "profeti" in stato di
trance (indotta con l'ausilio di tecniche affini a quelle sciamaniche, diffuse da millenni nel Vicino Oriente antico) sono in buona parte falsi. Ad esempio, il libro di Isaia è notoriamente costituito da tre autori diversi: il Proto-Isaia (il "vero" Isaia), il Deutero Isaia ed il Trito Isaia. Ancora, è stato da molto tempo provato che il Pentateuco non è affatto opera di Mosè, di cui per di più abitualmente si nega l'esistenza stessa.
Giovanni Garbini, illustre storico della Normale di Pisa e cattolico fervente, ha scritto un saggio riassuntivo intitolato "
Storia ed ideologia nell'Israele antico" (Brescia, 1986), dove dimostra come i suoi contenuti abbiano carattere mitologico, leggendario, favolistico, romanzesco ecc, conoscano una stratificazione cronologica nella loro stesura (ovvero siano stati ripresi, manipolati, riscritti nel corso dei secoli da più mani). La sua conclusione è lapidaria e riassume un'ampio status quaestionis nella sterminata bibliografia sul tema:
"
I racconti che si trovano nella Bibbia ebraica tutto sono meno che storici" (
Ibidem, p. 248, la conclusione del saggio).
[Modificato da Ego sum nemo 23/05/2011 21:50]