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Claudio Cava

09/07/2008 17:05

La Corte d'appello civile di Milano autorizza il padre Beppino Englaro
a sospendere il trattamento che tiene in vita la figlia, in coma da sedici anni .

Le prima reazione del genitore: "Ora la libereremo, ha vinto lo Stato di diritto".


MILANO - Eluana Englaro, la ragazza di Lecco in coma da sedici anni, adesso può morire.

E suo padre, che da un decennio chiede che siano staccate le macchine che la tengono in vita, ha vinto una battaglia destinata a entrare nella storia della giurisprudenza italiana, un po' come il caso di Terry Schiavo negli Stati Uniti.

"Ora la libereremo", sono state le parole di Beppino Englaro, che ha sempre preferito parlare di "libertà" e non di "morte cerebrale" o "eutanasia". Oggi i giudici della Corte d'appello civile di Milano lo hanno autorizzato a interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato che fa sopravvivere la figlia, che rimase vittima di un incidente stradale il 18 gennaio 1992.

Una decisione "inevitabile" per i giudici della prima sezione civile della Corte d'appello di Milano, vista "la straordinaria durata dello stato vegetativo permanente" di Eluana e "l'altrettanto straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà e la sua visione della vita", come spiega il giudice Filippo Lamanna.

Il decreto con cui si autorizza la sospensione del trattamento segue le indicazioni stabilite dalla Cassazione lo scorso 16 ottobre. La Corte aveva disposto un nuovo processo per il caso di Eluana e stabilito la sospensione dell'alimentazione artificiale soltanto in presenza di due circostanze concorrenti: che fosse provata e accertata l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente della ragazza e dimostrato il convincimento etico di Eluana, quando era "in piena coscienza". Insomma, la decisione era vincolata alla certezza che la giovane avrebbe scelto di morire e non di vivere artificialmente, privata delle capacità percettive e di qualsiasi contatto con il mondo esterno.

La Corte d'Appello, infatti, ha espressamente "escluso" che la richiesta del tutore, nonchè padre di Eluana, "sia stata espressione di un suo personale giudizio sulla qualità della vita" della figlia. Una conclusione a cui i giudici sono giunti anche grazie alla valutazione del curatore speciale della ragazza, l'avvocato Franca Alessio, nominata proprio per "controllare la mancanza di interessi egoistici del tutore in potenziale conflitto con quelli di Eluana".Una prova a cui si sono aggiunte le testimonianze di alcune amiche della ragazza.

Il provvedimento dei giudici di appello teoricamente può essere ancora soggetto a ricorso davanti alla Cassazione e la Procura Generale, come aveva fatto in passato, potrebbe impugnare la sentenza. Ma è comunque una vittoria per Beppino Englaro, che ha più volte parlato di accanimento terapeutico e dal 1999 ha ripetutamente chiesto la sospensione del trattamento, ricevendo solo risposte negative.

Adesso, però, i sanitari potranno staccare il sondino che tiene Eluana legata alla vita. Fonti giudiziarie rivelano infatti che il provvedimento dei giudici di Milano stabilisce l' interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale sia "immediatamente efficace". Spetterà alla sensibilità del padre di Eluana, e del curatore speciale, l'avvocato Franca Alessi, attendere il termine di legge di sessanta giorni, per l'eventuale impugnazione in Cassazione. E ora Beppino Englaro finalmente può dire: "Ha vinto lo stato di diritto".

Le istruzioni per staccare la spina. Nell'ultima pagina del provvedimento col quale la Corte d'Appello di Milano autorizza la sospensione dell'alimentazione forzata a Eluana Englaro, i giudici scrivono anche una sorta di 'prontuario' al quale attenersi nel momento in cui si "staccherà la spina" che tiene in vita la giovane. Nel paragrafo intitolato "disposizioni accessorie cui attenersi in fase attuativa", i giudici scrivono: "(...) in accordo con il personale medico e paramedico che attualmente assiste o verrà chiamato ad assistere Eluana, occorrerà fare in modo che l'interruzione del trattamento di alimentazione e idratazione artificiale con sondino naso-gastrico, la sospensione dell'erogazione di presidi medici collaterali (antibiotici o antinfiammatori ecc.) o di altre procedure di assistenza strumentale avvengano in hospice o altro luogo di ricovero confacente. (...) Durante il periodo in cui la sua vita si prolungherà dopo la sospensione del trattamento e in modo da rendere sempre possibili le visite, la presenza e l'assistenza, almeno dei suoi più stretti familiari".

I commenti. Mina Welby, vedova di Piergiorgio Welby, deceduto il 21 dicembre del 2006, è tra i primi a commentare la vicenda di Eluana. "Sono soddisfatta della decisione dei Giudici della corte di appello di Milano. Ora spero solo che la politica si metta la mano sulla coscienza, poichè non credo che tutte le volte che si solleva un caso come questo, o come quello di mio marito, debba intervenire la giustizia". Ciò di cui c'è bisogno, osserva ancora la donna, "è una legislazione efficace sui diritti civili della persona". "Piergiorgio aveva diritto di chiedere di morire, così come Giovanni Nuvoli", spiega la donna. Mina Welby, chiede ancora una volta alla politica di "calendarizzare quanto prima una proposta di legge per introdurre la possibilità di stilare un testamento biologico. Lo si faccia presto ce ne è bisogno davvero".

www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia/eluana-eutanasia/eluana-eutana...

Ultime Risposte
pcerini

08/01/2009 12:13
Jon Jon,grande scienziato...

[SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048]
Rainboy

08/01/2009 11:00

La mia chiesa non ha mai voluto che morisse , si è lottata fino alla fine per non farla morire , siete voi laici che avete lottato per questo è lavete fatto nel modo più atroce che esiste .



Ignorante fino alla fine... non c'è che dire, la coerenza è il tuo forte.
=omegabible=

08/01/2009 07:06
Re: Re:
Jon Konneri, 08/01/2009 6.43:



La mia chiesa non ha mai voluto che morisse , si è lottata fino alla fine per non farla morire , siete voi laici che avete lottato per questo è lavete fatto nel modo più atroce che esiste .




L'altro giorno scrissi che saresti andato in paradiso per la tua ignoranza, oggi devo dire che devi andare a CAGARE!!!!! [SM=g9343] [SM=g1666950]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]



Jon Konneri

08/01/2009 06:43
Re:
Rainboy, 08/01/2009 0.27:


Ma quale volontà di Eluana , che ne sapete quella povera vittima potevano almeno dargli una morte più dignitosa , invece di farla morire di fame è di sete , gli davano l'eutanasia perlomeno si risparmiavano questo scempio.



Con che coraggio dici questo? Sono i tuoi indegni compari che hanno impedito fino ad oggi di fare una legge sul testamento biologico, figuriamoci una sull'eutanasia, impedendo di fatto alle persone come Eluana Englaro di andarsene in modo dignitoso con il benestare dello Stato (quindi senza far rischiare al medico un'accusa penale).
Il fatto che il corpo di questa poveretta lo si debba, oggi, far morire di fame e di sete è una indecenza causata unicamente dal vuoto legislativo che tutti i politici cattoclericali hanno causato, tappandosi occhi e orecchie davanti alla realtà dello stato vegetativo per decenni, proprio come la tua madre chiesa comandava di fare. Già il solo caso Englaro è vecchio di 17 anni, sveglia!!!



La mia chiesa non ha mai voluto che morisse , si è lottata fino alla fine per non farla morire , siete voi laici che avete lottato per questo è lavete fatto nel modo più atroce che esiste .
Rainboy

08/01/2009 00:27

Ma quale volontà di Eluana , che ne sapete quella povera vittima potevano almeno dargli una morte più dignitosa , invece di farla morire di fame è di sete , gli davano l'eutanasia perlomeno si risparmiavano questo scempio.



Con che coraggio dici questo? Sono i tuoi indegni compari che hanno impedito fino ad oggi di fare una legge sul testamento biologico, figuriamoci una sull'eutanasia, impedendo di fatto alle persone come Eluana Englaro di andarsene in modo dignitoso con il benestare dello Stato (quindi senza far rischiare al medico un'accusa penale).
Il fatto che il corpo di questa poveretta lo si debba, oggi, far morire di fame e di sete è una indecenza causata unicamente dal vuoto legislativo che tutti i politici cattoclericali hanno causato, tappandosi occhi e orecchie davanti alla realtà dello stato vegetativo per decenni, proprio come la tua madre chiesa comandava di fare. Già il solo caso Englaro è vecchio di 17 anni, sveglia!!!
Jon Konneri

08/01/2009 00:15
Re: Eluana,quale volontà?
pcerini, 07/01/2009 14.34:

da www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=74856

«Sia fatta la volontà di Eluana» o «sia fatta la volontà di Dio»? La famiglia Englaro aveva chiesto il silenzio stampa. "Famiglia cristiana” lo ha rotto, per mettere a frutto (clericale) le emozioni delle festività natalizie, con un editoriale tanto lugubre quanto falso (“Tutto pronto per l’«esecuzione»”) che ha un solo e irrinunciabile merito, aver posto in modo netto e non più aggirabile che due soli sono i termini del dilemma: appunto, «sia fatta la volontà di Eluana» o «sia fatta la volontà di Dio»?

Tra queste due possibilità si tratta di scegliere, al di là di questo singolo e terribile caso, mettendo al posto di Eluana il nome di un qualsiasi cittadino, per legiferare. Risulta infatti ormai evidente come la prima linea delle obiezioni clericali (la volontà di Eluana non è stata accertata oltre ogni ragionevole dubbio) fosse poco più di un pretesto. Fosse stata anche messa per iscritto, filmata, certificata presso un notaio, l’ostilità clericale alla decisione dei magistrati sarebbe restata tale e quale. Tanto è vero che la legge che il governo proporrà, grazie all’attivismo infaticabile del sottosegretario Eugenia Roccella incoraggiato dai quotidiani interventi di oltretevere, stabilisce che il nutrimento artificiale sarà comunque obbligatorio, anche contro la volontà solenne del paziente.

Ogni ricamo retorico è ormai perciò inutile e non potrebbe confondere nessuno. La volontà del cittadino o la volontà di Dio? Questa, e nessun’altra, è la decisione che si deve prendere. In uno Stato laico la risposta dovrebbe suonare ovvia. La volontà di Dio si esprime sempre e solo attraverso la voce di un uomo, la volontà finitamente umana di chi pretende di parlare in Suo nome, e ha un significato solo per il credente e non può vincolare che lui, e del resto è diversa quanto diversi sono i gruppi di credenti a la loro ermeneutica della volontà divina. I cristiani valdesi ammettono il diritto all’eutanasia, e altrettanto fanno cristiani cattolici come Hans Küng, Giovanni Franzoni e tantissimi altri nell’Urbe e nell’Orbe.

La Costituzione italiana, non a caso, stabilisce in modo inoppugnabile che è diritto di ogni cittadino rifiutare qualsiasi genere di cure, anche se tale rifiuto porta a morte certa, e ripetute sentenze della magistratura, fino alla Cassazione, hanno ormai sistematicamente applicato il principio. La giaculatoria ricorrente, secondo cui la vita è un bene “indisponibile”, è solo l’ultimo sotterfugio con cui si tenta colpevolmente di rovesciare il dettato costituzionale. Applicare o togliere una macchina, senza la quale la vita cesserebbe, è sempre una decisione, che verrà perciò presa da qualcuno. La decisione, e la vita, è sempre e comunque, perciò, nella disponibilità di qualcuno, ci si trovi di fronte al malato terminale o al neonato che abbandonato alla “natura” non sopravviverebbe.

Perciò, se la tua vita non è nella tua disponibilità, caro lettore (adulto e titolare dei diritti di cittadino), sarà inevitabilmente nella disponibilità di qualcun altro, essere umano finito e fallibile come te. Dichiarare che di fronte alla possibilità di accanimento terapeutico il tuo testamento biologico non può dire “no” anche alla nutrizione artificiale (che come dice la parola stessa non ha nulla di “naturale”), perché la tua vita è comunque “indisponibile”, è solo il modo ipocrita per dichiarare che essa è a disposizione degli ideologi clericali e della decisione che essi vogliono imporre a te come sovrana. Ipocrisia, ma anche viltà: dichiarano la vita “indisponibile” perché non hanno più neppure il coraggio di affermare che la tua vita non appartiene a te ma appartiene a Dio, e che della volontà di Dio, che perfino a molti credenti appare indecifrabile (e a ogni teologia risulta imperscrutabile quanto al senso del male), essi sono gli unici depositari autorizzati.

Trascuriamo pure i sintomi di delirio di onnipotenza che sarebbero lecitamente sospettabili in chiunque presuma di conoscere la volontà di Dio, cioè di un Essere per definizione non assimilabile alla finitezza della ragione umana (e tra un essere finito e infinito non è questione di gradi ma di salto ontologico). Qui si tratta semplicemente di decidere tra libertà democratiche e pretese di teocrazia. Il nudo fatto che se ne debba discutere dimostra già l’incredibile abisso di arretramento storico e civile che sta vivendo il nostro paese. Su diritti così elementari come la propria vita non dovrebbe potersi mai esercitare la volontà di altri, fossero pure una schiacciante maggioranza (altrimenti perché non anche sulle decisioni come matrimonio, professione, partito politico, religione, ecc., che costituiscono solo aspetti della propria vita?). Ma se l’oltranzismo clericale arriverà alla dismisura di voler davvero imporre per legge, a tutti, diversamente credenti e diversamente miscredenti, la loro – relativa e parziale - morale di fine vita, e non ci fosse una Corte Costituzionale capace di abrogare all’istante un così inqualificabile tentativo di restaurazione teocratica, bisognerà che tutti i cittadini democratici si sentano fin da ora mobilitati al referendum.


06 gennaio 2009

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Ma quale volontà di Eluana , che ne sapete quella povera vittima potevano almeno dargli una morte più dignitosa , invece di farla morire di fame è di sete , gli davano l'eutanasia perlomeno si risparmiavano questo scempio.
=omegabible=

07/01/2009 18:23
re

Caro Paolo., quando leggo queste cose mi viene il voltastomaco!!! [SM=x1413487] Mi chiedo come sia possibile nel 2009 essere soggetti a elucubrazioni para-teologiche pronunziate da 4 stronzi vestiti da carnevale. [SM=g10637]

Spero da credente che Dio si incazzi davvero [SM=x1657359] [SM=x1657359] [SM=x1657359] nel vedere questo scempio.

Ritengo comunque che l'abolizione del Concordato sia solo il primo passo nel ristabilimento delle reciproche competenze fra stati.



omega [SM=x789056] [SM=x789056] [SM=x789056]

pcerini

07/01/2009 14:34
Eluana,quale volontà?
da www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=74856

«Sia fatta la volontà di Eluana» o «sia fatta la volontà di Dio»? La famiglia Englaro aveva chiesto il silenzio stampa. "Famiglia cristiana” lo ha rotto, per mettere a frutto (clericale) le emozioni delle festività natalizie, con un editoriale tanto lugubre quanto falso (“Tutto pronto per l’«esecuzione»”) che ha un solo e irrinunciabile merito, aver posto in modo netto e non più aggirabile che due soli sono i termini del dilemma: appunto, «sia fatta la volontà di Eluana» o «sia fatta la volontà di Dio»?

Tra queste due possibilità si tratta di scegliere, al di là di questo singolo e terribile caso, mettendo al posto di Eluana il nome di un qualsiasi cittadino, per legiferare. Risulta infatti ormai evidente come la prima linea delle obiezioni clericali (la volontà di Eluana non è stata accertata oltre ogni ragionevole dubbio) fosse poco più di un pretesto. Fosse stata anche messa per iscritto, filmata, certificata presso un notaio, l’ostilità clericale alla decisione dei magistrati sarebbe restata tale e quale. Tanto è vero che la legge che il governo proporrà, grazie all’attivismo infaticabile del sottosegretario Eugenia Roccella incoraggiato dai quotidiani interventi di oltretevere, stabilisce che il nutrimento artificiale sarà comunque obbligatorio, anche contro la volontà solenne del paziente.

Ogni ricamo retorico è ormai perciò inutile e non potrebbe confondere nessuno. La volontà del cittadino o la volontà di Dio? Questa, e nessun’altra, è la decisione che si deve prendere. In uno Stato laico la risposta dovrebbe suonare ovvia. La volontà di Dio si esprime sempre e solo attraverso la voce di un uomo, la volontà finitamente umana di chi pretende di parlare in Suo nome, e ha un significato solo per il credente e non può vincolare che lui, e del resto è diversa quanto diversi sono i gruppi di credenti a la loro ermeneutica della volontà divina. I cristiani valdesi ammettono il diritto all’eutanasia, e altrettanto fanno cristiani cattolici come Hans Küng, Giovanni Franzoni e tantissimi altri nell’Urbe e nell’Orbe.

La Costituzione italiana, non a caso, stabilisce in modo inoppugnabile che è diritto di ogni cittadino rifiutare qualsiasi genere di cure, anche se tale rifiuto porta a morte certa, e ripetute sentenze della magistratura, fino alla Cassazione, hanno ormai sistematicamente applicato il principio. La giaculatoria ricorrente, secondo cui la vita è un bene “indisponibile”, è solo l’ultimo sotterfugio con cui si tenta colpevolmente di rovesciare il dettato costituzionale. Applicare o togliere una macchina, senza la quale la vita cesserebbe, è sempre una decisione, che verrà perciò presa da qualcuno. La decisione, e la vita, è sempre e comunque, perciò, nella disponibilità di qualcuno, ci si trovi di fronte al malato terminale o al neonato che abbandonato alla “natura” non sopravviverebbe.

Perciò, se la tua vita non è nella tua disponibilità, caro lettore (adulto e titolare dei diritti di cittadino), sarà inevitabilmente nella disponibilità di qualcun altro, essere umano finito e fallibile come te. Dichiarare che di fronte alla possibilità di accanimento terapeutico il tuo testamento biologico non può dire “no” anche alla nutrizione artificiale (che come dice la parola stessa non ha nulla di “naturale”), perché la tua vita è comunque “indisponibile”, è solo il modo ipocrita per dichiarare che essa è a disposizione degli ideologi clericali e della decisione che essi vogliono imporre a te come sovrana. Ipocrisia, ma anche viltà: dichiarano la vita “indisponibile” perché non hanno più neppure il coraggio di affermare che la tua vita non appartiene a te ma appartiene a Dio, e che della volontà di Dio, che perfino a molti credenti appare indecifrabile (e a ogni teologia risulta imperscrutabile quanto al senso del male), essi sono gli unici depositari autorizzati.

Trascuriamo pure i sintomi di delirio di onnipotenza che sarebbero lecitamente sospettabili in chiunque presuma di conoscere la volontà di Dio, cioè di un Essere per definizione non assimilabile alla finitezza della ragione umana (e tra un essere finito e infinito non è questione di gradi ma di salto ontologico). Qui si tratta semplicemente di decidere tra libertà democratiche e pretese di teocrazia. Il nudo fatto che se ne debba discutere dimostra già l’incredibile abisso di arretramento storico e civile che sta vivendo il nostro paese. Su diritti così elementari come la propria vita non dovrebbe potersi mai esercitare la volontà di altri, fossero pure una schiacciante maggioranza (altrimenti perché non anche sulle decisioni come matrimonio, professione, partito politico, religione, ecc., che costituiscono solo aspetti della propria vita?). Ma se l’oltranzismo clericale arriverà alla dismisura di voler davvero imporre per legge, a tutti, diversamente credenti e diversamente miscredenti, la loro – relativa e parziale - morale di fine vita, e non ci fosse una Corte Costituzionale capace di abrogare all’istante un così inqualificabile tentativo di restaurazione teocratica, bisognerà che tutti i cittadini democratici si sentano fin da ora mobilitati al referendum.


06 gennaio 2009

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Rainboy

14/11/2008 23:57

Io mi auguro solo che sia stata rispettata la volontà della giovane, ovvero che i giudici abbiano realmente ricostruito la volontà chiara della ragazza e non quella filtrata dal padre.


Perdonami, non ho ben capito questa frase. Ritieni che il padre stesse mentendo circa i desideri della figlia?
spirito!libero

14/11/2008 23:22
Re:
Rainboy, 13/11/2008 20.34:

Grande, grandissima vittoria per la dignità umana e la laicità civile.





Come sempre in Italia ci vogliono le sentenze shock per far muovere le cose. Io mi auguro solo che sia stata rispettata la volontà della giovane, ovvero che i giudici abbiano realmente ricostruito la volontà chiara della ragazza e non quella filtrata dal padre.

Saluti
Andrea

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