Scusa la battuta ma molto probabilmente non li conservano come si deve e durante l'amplesso si rompono!
Piuttosto come concili il fatto che medicamente parlando il profilattico dia una certezza del 99% di non contrarre l'HIV (il restante 1% è proprio nel caso in cui si rompa!) con le tesi che porti avanti?
Caro Bikky io ho trovato queste info relativamente al preservativo che mi lasciano dubitare sulle "certezze" dei preservativi:
Ma qualcuno - ci limitiamo a prenderne atto - dubita che il preservativo sia realmente uno strumento che garantisca di non essere contagiati dal virus. La cosa è risaputa, circola negli ambienti scientifici, ma si preferisce non divulgarla. Tra i dubbiosi va annoverato il professor Joannes .P.M. Lelkens, emerito di anestesiologia all'Università di Maastricht e docente di fisiologia all'Istituto "MEDO" di Kerkrade (paesi Bassi) per la famiglia e l'educazione. La tesi del professor. Lelkens parte innanzitutto da una constatazione: la probabilità di rimanere incinta utilizzando costantemente, in ogni rapporto sessuale, il preservativo varia il 9% e il 14%. Vale a dire che, se 100 coppie, per un anno intero usano esclusivamente il preservativo come anticoncezionale, circa 12 donne rimangono incinte. Il dato, sconosciuto al popolo dei fruitori di contraccettivi, è confermato anche da una recente indagine condotta dall'Associazione degli ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi).
Anche questa indagine, ovviamente, passata sotto silenzio quasi totale. Ma proseguiamo. E' dunque provato scientificamente che gli spermatozoi possono passare attraverso il preservativo. Lo stesso professore ci informa che il virus dell'AIDS è più piccolo degli spermatozoi (0,1 micron) e perciò ha più facilità a passare attraverso il profilattico. Quanto afferma il professor Lelkens è confermato da uno studio compiuto da C.M. Roland, capo della sezione "Proprietà dei polimeri" del Naval Research Laboratory di Washington, apparso in un articolo della rivista specializzata Rubber World del giugno del 1993. "Sulla superficie del preservativo - scrive Roland - la struttura originale appare al microscopio come un insieme di crateri e di pori. Più importante per la trasmissione dei virus è la scoperta di canali del diametro medio di 5 micron, che trapassano la parete da parte a parte. Ciò significa un collegamento diretto tra l'interno e l'esterno del preservativo attraverso un condotto grande 50 volte il virus".
La notizia va presa con estrema attenzione: il preservativo presenta fori 50 volte più grandi del virus dell'AIDS e quindi questo virus può benissimo attraversare la parete di gomma del profilattico. La maniera migliore per verificare la veridicità di questi dati era testare nella realtà la presunta sicurezza offerta dai preservativi. Questo è appunto ciò che ha fatto la dottoressa Susan C. Weller che ha studiato la frequenza della trasmissione del virus, usando sempre il preservativo per un anno, tra coppie di marito e moglie nelle quali uno solo dei due partners è sieropositivo. In questo studio è emerso che ben il
30% delle persone sane si è ammalato nell'arco di un anno; ciò a dimostrare che questi soggetti, nonostante l'uso continuato del preservativo, sono stati contagiati dal loro coniuge. Una percentuale strabiliante che, se confermata, inficia del tutto il comune pensare di tanti promotori delle campagne del "sesso sicuro". Sostenere, come fanno molti messaggi pubblicitari, che l'uso del preservativo garantisca totalmente da rischi di contagio, è del tutto falso. Se il messaggio fosse accolto acriticamente - come purtroppo avviene spesso - dai nostri studenti, in ogni classe 6-7 dei nostri ragazzi (appunto circa il 30 %) rischierebbero pericolosamente di essere sacrificati alle campagne del "sesso sicuro". Vien da chiedersi quanti genitori sarebbero disposti a sottoscrivere tali campagne.
christuscastitas.altervista.org/la_contraccezione_preservativo...
Altra domanda: dal punto di vista cattolico è anche comprensibile che la Chiesa scoraggi l'uso di anticoncezionali visto la visione del sesso naturale che ha, ma secondo te è giusto che per legge venga venga proibito l'uso del preservativo a tutto il paese delle Filippine, compresi quaindi anche i non cattolici?
C'è il rispetto dei diritti umani di tutti in una situazione del genere?
Sovrano di uno stato è il popolo...laddove vige democrazia.
Ci sono molte leggi che, anche in democrazia, sono discutibili poichè provengono da quel concetto di "morale della maggioranza" che non sempre è infallibile...
Personalmente seguo la visione di C.Beccaria relativamente alle regole che una società impone.
Vedi premessa di "Dei delitti e delle pene".
Non avendo elementi per valutare la situazione nelle Filippine e le cause che portano al divieto del preservativo non so dirti se vi è usurpazione di una porzione di libertà del singolo cittadino a causa dell'utilizzo del preservativo.
I diritti di una persona si fermano laddove incontrano quelli di un'altra.
L’AIDS caro Maurif si trasmette anche geneticamente da madre a figlio. Inoltre si può prendere anche per una trasfusione di sangue! Metti caso che una persona ha avuto un incidente mortale e dopo aver perso molto sangue necessita di una trasfusione, se la trasfusione fattagli non è stata dovutamente controllata, può condurla a contrarre il virus!
Perciò non puoi ridurre la trasmissione dell’AIDS ai soli casi di comportamento sessuale disordinato. Quello è solo uno dei veicoli per il contagio HIV! Ma ce ne sono altri a cui non si può imputare la colpa al malato!
Non ho cercato di ridurre i rischi di contagio dell'HIV alla sola sfera sessuale.
Ho parlato della sua origine e del veicolo preferito dalla malattia.
Se si vuole arginare un'epidemia si guarda principalmente a questi fattori.
Una volta che è scoppiata l'epidemia poi si deve correre ai ripari...ed è ovvio.
Mi sembra che se ne sia già parlato ampiamente in questo 3d.
Inoltre i rapporti occasionali tu li puoi limitare ai cattolici (e nemmeno togliendo dalla circolazione i preservativi ma semplicemente esortando e consigliando per il rispetto della naturalezza dell’atto sessuale, aspettando poi che sia il fedele a seguire il precetto morale cristiano implicato) ma non ai non cattolici che non hanno nemmeno gli stessi criteri morali e la stessa visione del mondo che hanno i cristiani.
Questa è un’imposizione ingiusta perché di fatto si entra nel loro libero arbitrio imponendo loro di servire Dio come crediamo che sia giusto noi!
Ma la questione è prettamente pratica, caro Bikky...cattolico o non cattolico, cristiano o non cristiano.
La malattia è qualcosa di praticamente "meccanico"...
Non è pensiero cattolico o cristiano il "limitare o evitare i rapporti occasioniali" ma sta al primo posto fra il "behaviour" al quale esortano anche le organizzazioni i cui dati abbiamo citato sin qui.
Ed è ovvio...
E proprio questo è il concetto:
Quelle regole che l'uomo sceglie di non seguire perchè vede come imposizioni atte al controllo delle masse (tipo la Chiesa e la Parola di Dio...la Legge...che impongono una morale sessuale, ad esempio!)...in realtà sono REGOLE DI SALVEZZA.
Non sono affatto limitazione della libertà umana....ma binari entro i quali si trova quell'equilibrio fra spirito e corpo che ci permette di evitare disastri quali quelli dell'HIV o di stroncarli sul nascere.
La LUNGIMIRANZA di Dio è assai più grande di quella dell'uomo che crede, con la sua "morale della maggioranza", di salvare se stesso e farsi "dio di se stesso".
Quando l'uomo non ascolta Dio e si fa giudice di se stesso e dio di se stesso CADE.
La LEGGE è quell'antidoto che il Signore dona all'uomo affinchè sopperisca a quella perdita di integrità (equilibrio fra spirito e corpo) che gli è derivata dalla caduta.
Chi ha creato l'uomo è Dio...
Chi ha creato tutto il cosmo è Dio...
Ed è Lui che ne conosce bene tutti quei meccanismi che noi riusciamo a vedere sempre e solo come caotici ed irraggiungibili...e solo semplificabili e grossolanamente simulabili dalla nostra scienza.
Relativamente all'imposizione della LEGGE posso essere d'accordo con te...
Ma qui, ricordando il caso che hai citato delle Filippine, la questione diviene esclusivamente politica e giuridica e si fa sempre più complessa.
Per la rottura dei preservativi caro Maurif e non perché questi non funzionino. Questo è quanto è stato sostenuto da tutti i medici e studiosi in medicina con cui in passato ho avuto modo di trattare l’argomento.
Vedi sopra...
Una croce che può andar bene per i cattolici ma non per i non cattolici. Ma nelle Filippine la Chiesa ha impedito a tutto il paese l'uso dei profilattici.
La Chiesa non si è mai imposta...tantomeno politicamente nelle Filippine.
Se ritieni il contrario devi riportarmi l'espressione papale o magisteriale che riporta tale imposizione...la Chiesa è gerarchica ed una delle "fortune" che ha è che il suo magistero è nero su bianco...ed anche ogni missiva pastorale.
Le Filippine non sono un governo teocratico e la responsabilità delle sue leggi ce l'ha il governo filippino.
Sei sicuro di ciò che dici? Quindi è come il discorso del celibato sacerdotale?
Meno male allora! Spero proprio che l’attitudine agli anticoncezionale cambi.
Si è già discusso all'interno della Chiesa e vi è chi appoggia questa decisione e chi vi è contrario.
Attualmente la pastorale della Chiesa è contraria e, secondo il mio personale parere, non ha tutti i torti.
Ciao
Mauri
[Modificato da MauriF 02/08/2008 11:25]