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APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Schieramento Antivaticano

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  • ®@ffstef@n
    00 21/01/2008 22:48
    RATZINGER: L'OMBRA DEL NAZISMO CHE PESA SU DI LUI


    I media britannici ricordano il suo passato nella Gioventu' Hitleriana e il suo servizio nell'esercito del Terzo Reich

    Roma ha un nuovo papa, il cardinale Ratzinger, che ha scelto il nome di Benedetto XVI. Se ancora si dovra' capire come si comportera' il nuovo pontefice, i media internazionali, soprattutto quelli britannici, ne fanno pero' gia' un ritratto impietoso. La televisione olandese Nederland 1 parla di lui come di un conservatore e rigorista. Senza affetto lo descrive certamente anche l'autorevole Times. Cosi' come il The Guardian o la BBC. Di Ratzinger vengono sottolineati soprattutto la durezza dogmatica, la chiusura mentale, l'intransigenza che lo hanno sempre caratterizzato, e che gli hanno guadagnato diversi nomignoli come 'the enforcer' - l'impositore - il cardinale panzer, dal nome dei famosi carriarmati tedeschi, o il Rottweiler di dio. Inoltre su Benedetto XVI si stendono le ombre della sua adesione al nazismo. Ratzinger entro' nella Gioventu' Hitleriana nel 1941, quando aveva 14 anni. Nel 1943 fu' arruolato nella contraerea a Monaco per difendere gli stabilimenti della BMW. Un anno dopo si ritrova al confine austro-ungarico a costruire barriere anticarro. Il buon Ratzinger, con la Germania sconfitta, invasa e duramente bombardata, decise allora, nel maggio del 1945, di disertare dall'esercito del Terzo Reich e ritornare alla sua casa di Traunstein, dove, quando vi arrivo', fu' prontamente arrestato dagli americani come prigioniero di guerra. Si riporta anche la dolorosa testimonianza della signora Elizabeth Lohner, 84 anni, di Traunstein, il cui cognato e' stato spedito al campo di Dachau in quanto obiettore "Era possibile resistere, e queste persone sono state di esempio per gli altri (...), ma i fratelli Ratzinger hanno fatto una scelta diversa". E questo fa' concludere al Times che "benche' non ci sia nulla che suggerisca che Ratzinger abbia preso parte ad atrocita', la sua adesione (al nazismo) potra' essere messa in contrasto dagli oppositori con l'attitudine di Giovanni Paolo II, che prese parte ad una recita teatrale antinazista nella nativa Polonia e che nel 1986 fu' il primo papa a visitare la sinagoga di Roma". Di certo quello di Benedetto XVI non sara' un pontificato facile.
    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:09]
  • ®@ffstef@n
    00 21/01/2008 22:51
    "(...) tutti i giorni, nei paesi cattolici, si vedono preti e monaci che, uscendo da un letto incestuoso senza neppure essersi lavati le mani insozzate d'impurità, vanno a produrre dei a centinaia, a mangiare e bere il loro dio, a cacare e pisciare il loro dio. Questa superstizione, cento volte più assurda e sacrilega di tutte quelle degli egiziani, ha valso a un prete italiano miliardi di rendita e il dominio di un paese, e ad alcuni verrebbe voglia di andare, a mano armata, a cacciare quel prete che si è impadronito del palazzo dei Cesari"
    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:10]
  • ®@ffstef@n
    00 21/01/2008 22:59
    21/01/08 - PRETI, BUGIARDI MATRICOLATI,

    Campioni mondiali di menzogna e primi mentitori assoluti nella classifica della Menzogna Globale. Pur di non ammettere che la marcia indietro di Ratzinger è stata decisa per non far apparire nel mondo che il suo ingresso trionfale alla Sapienza sarebbe stato prevedibilmente fischiato, hanno preferito farlo rinunciare ed apparire vittima di una censura e "intolleranza" che sta solo nelle loro menti DIABOLICHE. E adesso il cardinale Bagnasco, Capo del Governo Ombra dei vescovi (con pensione milionaria a carico dei contribuenti italiani per aver fatto per pochi anni il capo dei cappellani militari), con una faccia tosta incredibile ci viene a dire che la rinuncia è stata decisa su "suggerimenti dell'Autorità italiana". Pronta replica del Governo che per una volta tanto sembra capace di una minima reazione dignitosa di fronte alla cupola religiosa.


    21/01/08 - Incredibile Italia.

    Mentre tutto il mondo guarda disgustato il nostro Paese che affoga nella monnezza i politicanti della casta vaticaliana si mettono tutti a pecoroni e davanti al Papa Re. E' veramente il Paese di Pulcinella, di Arlecchino, della Commedia dell' Arte. Benedetto XVI assume ufficialmente un ruolo politico e rinnova i fasti dello "storico balcone" inaugurando la "storica finestra". E come Mussolini, attraverso il suo fido Starace sapeva chiamare a raccolta a Piazza Venezia le masse di popolo, anche lui, con l' operoso intervento del mellifluo Ruini ha saputo riempire Piazza San Pietro di masse osannanti. E' il papa il nuovo duce che, come Mussolini, con abili colpi di teatro e di propaganda recupera per sè quel titolo di Uomo della Provvidenza impudentemente e provvisoriamente accordato a Benito nel 1929 dopo la firma dei Patti Lateranensi. E dopo aver visto mezzo Parlamento riconoscere di fatto al papa le sua totale leadership morale, sociale e politica del Paese ci domandiamo se non sarebbe il caso di far scegliere a lui l' organigramma del Governo, L' esecutivo è già pronto, sperimentato da anni di lavoro come Governo Ombra. Parliamo della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana che da sempre detta la linea politica a qualunque Governo abbia fatto finta di governare l' Italia.
    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:10]
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    00 21/01/2008 23:05
    IL BAVAGLIO DEL VATICANO A HIPPLER, IL PRETE RIBELLE CHE COMBATTE L’AIDS



    • da Il Riformista del 15 gennaio 2008

    di Tonia Mastrobuoni


    Dal 1987 il sacerdote cat­tolico tedesco Stefan Hip­pler vive in Sudafrica, dove ha fondato un'associazione per aiutare i malati di Aids, "Hope Cape Town". Un pro­getto che ha ottenuto risulta­ti talmente importanti che durante il suo recente viag­gio in Africa, a ottobre dello scorso anno, anche la cancel­liere Angela Merkel ha volu­to visitarlo.



    Hippler combatte da vent'anni un male di cui in Occidente non si parla più ma che in questo continente continua a mietere più vitti­me di una guerra: ad oggi si parla di oltre dieci milioni di morti e le stime sui sieropo­sitivi oscillano tra i trenta e i quaranta milioni soltanto nell'Africa subsahariana, il sessanta per cento dei mala­ti di tutto il mondo.

    E i ritmi di contagio sono agghiac­cianti: circa duemila nuovi infetti al giorno.



    Questo combattivo prete di Treviri ha deciso di scrive­re un libro sulla sua espe­rienza, a quattro mani con Bartholomaus Grill, per anni corrispondente africano del­la Zeit. Il titolo è già eloquente, Gott, Aids, Afrika, ma il contenuto è un durissimo atto di accusa contro l'atteggiamento del Vaticano sull'Aids, sin dai tempi di Giovanni Paolo II. Secondo gli autori la Chiesa è corre­sponsabile del fatto che in Africa non si riesca a fare una battaglia efficace contro la sindrome da Hiv, soprat­tutto perché continua a vie­tare la contraccezione che è notoriamente la principale arma di prevenzione contro la malattia.

    Tanto più importante, spiegano gli autori del libro, in un continente in cui l'astinenza è un contraccetti­vo risibile (come nel resto del mondo, verrebbe da ag­giungere), dove la poligamia è una realtà diffusa

    o in cui sopravvivono in alcune re­gioni riti antichi

    come quello di far dormire le vedove, do­po che è morto il marito, con i cognati, per purificarle dai demoni maligni. E in cui i preti e i missionari cattolici spesso si scontrano anche con i guaritori indigeni, i Sangoma.



    Il libro ha l'intento di­chiarato di aprire un dibatti­to sulla malattia nel mondo cattolico ed esorta l'attuale pontefice, Benedetto XVI, ad occuparsi di questa devastante epidemia dal pun­to di vista teologi­co.

    In sostanza, a superare l'impo­stazione del "Vademecum per i confessori, su alcuni temi di morale co­niugale" scritto nel 1997 -dunque sotto il pontificato di Giovanni Paolo II - da Alfonso Lopez Trujillo, allo­ra presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.



    Il Vademecum ricorda a preti e missionari che «la Chiesa ha sempre insegnato l'intrinseca malizia della contraccezione, cioè di ogni atto coniugale reso intenzio­nalmente infecondo. Questo insegnamento è da ritenere come dottrina definitiva ed irriformabile. La contracce­zione si oppone gravemente alla castità matrimoniale, è contraria al bene della trasmissione della vita (aspetto procreativo del matrimo­nio), e alla donazione reci­proca dei coniugi (aspetto unitivo del matrimonio), fe­risce il vero amore e nega il ruolo sovrano di Dio nella trasmissione della vita uma­na».

    Nel libro il ragionamen­to dei due autori cattolici suona invece così: «Il preser­vativo in sé, come tutto il Creato, non è né buono, né cattivo». Ma se viene usato per proteggere delle vite umane, prosegue il testo, al­lora il contraccettivo è «buo­no». Perché milioni di morti in Africa sono anche «milio­ni di cattolici morti».



    Ma invece di accogliere l'esortazione di Hippler e Grill a ridiscutere la con­danna del preservativo che spunta evidentemente ogni freccia all'ar­co dei cattolici che intendono impegnarsi seriamente nella lotta contro la sindro­me da Hiv, la Chiesa ha deci­so esattamente l'opposto: oscurare il libro e il suo au­tore. La conferenza dei vescovi tedesca, su ordine di Ro­ma, ha vietato infatti a Hip­pler di presentare il libro in Germania.



    Oltre ai racconti e alle ri­flessioni del testo, fanno ri­flettere anche le parole della prefazione del libro, scritte dal noto avvocato e scrittore Henning Mankell.

    Che defi­nisce quella contro l'Aids co­me la «battaglia decisiva del­l'umanismo». Soprattutto, perché Henkell è convinto che sia più importante com­battere l'Aids che fare la guerra al terrorismo.
    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:11]
  • ®@ffstef@n
    00 21/01/2008 23:09
    LE VERITÀ DI VESPA E LE CIFRE DI PANNELLA


    da Il Manifesto del 18 gennaio 2008, pag. 17

    di Norma Rangeri




    Ci voleva la contesta­zione universitaria al papa per fare il mira­colo di vedere seduti sulle poltroncine di Porta a Porta Marco Pannella, Marcel­lo Cini e Piergiorgio Odifreddi. Al formidabile trio il compito di confutare l'ultima, colossa­le bufala mediatica, replicata da tutti i giornali e i telegiorna­li del regno: al papa è stato impedito di parlare. E, altro miracolo, ci sono riusciti. Nono­stante gli insulti e il condutto­re che gli giocava contro.

    Agli insulti di Giuliano Ferra­ra (uno dei tre ospiti papalini: gli altri due erano Buttiglione e monsignor Fisichella), i professori non hanno badato. Se uno di­ce «raglio dell'asino non sale al cielo» (Ferrara), meglio lasciar perdere. Se un altro (Buttiglione) ag­giunge «professori mediocri» mentre la telecame­ra inquadra il suo calzino calato rovinosamente sulla scarpa, non vale la pena aggiungere altro.

    Ripetere che al papa è stato impedito di parlare è dura se c'è Pannella che ti snocciola i dati del presenzialismo Vaticano nei nostri telegiornali. Le cifre del leader radicale parlano da sole: dal 19 aprile 2005 (anno in cui è stato eletto Ratzinger) al 14 gennaio 2008, il Tgl ha dato il 35,45 per cento al governo e il 29,13 per cento al Vaticano, mentre il Tg2 ha assegnato il 34 per cento al governo e il 32 al Vaticano.

    Numeri che chiariscono quel che i telespettatori sanno molto bene: la nostra televisione è ossessivamente papalina come nessun altra al mon­do.

    Vespa prova a buttarla sul profano («le trasmissioni con il papa fanno audience»),

    se­guito da Fisichella («noi non abbiamo bisogno di imbavagliarci come Pannella per farci ascoltare»).

    Il leader radicale lo ha lasciato dire, poi nel finale della serata, rivolto all'alto prelato, solo due parole: «spero che lei si vergogni».

    Quanto ai professori e agli studenti antidemocratici che tappano la bocca al pontefice, il professor Odifreddi ha pro­posto una domanda molto semplice: «è possibile manifestare un dissenso per la visita del papa? anche Giovanni Paolo II fu contestato in Olanda, senza che questo destasse scandalo, forse anche l'Italia sta diventando un paese nord europeo». E il nostro Marcello Cini, il professore che ha scritto sul nostro giornale parole chiare sull'iniziativa contro l'invito del rettore al papa, è tornato sul punto: «dire che è stato vietato al papa di parlare è una deformazione, il problema è nella confusione di ruoli tra il professor Ratzinger e l'autorità massi­ma di una religione».

    Titoli di coda, appello di Fisichella a ritrovarsi in piazza S.Pietro, e replicometro di Vespa «il papa all'università non ci può andare». Non è un'opinio­ne, ma la verità. Naturalmente rivelata.
    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:11]
  • ®@ffstef@n
    00 22/01/2008 14:14
    Sfratto divino.

    Scribacchiato da 64less il Martedì 22 Gennaio, 2008


    In questi giorni dopo tutto il tran tran della Sapienza è rimasto nascosta agli occhi indiscreti della plebe una notizia dai risvolti drammatici e che fa accapponare la pelle.

    Sua eminenza reverendissima il signor Cardinale Attilio Nicora, delegato della Santa Sede, ha mandato l'ordine di sfratto per decine di famiglie fra cui anche parecchi anziani. Un appartamento in centro Roma, si sa, vale parecchio, quindi visto che le famiglie si trovano nella situazione contrattuale di finita locazione, il Vaticano ha pensato bene che questi immobili possano rendere meglio.

    Le famiglie, alcune che contano disabili e gente anziana, quindi deboli, si fa presto a cacciarle. Basta un po' di pressione e qualche minaccia et voilà, che si arrangino. Stranamente l'unico a non avere problemi è un titolare di un albergo. Singolare coincidenza: due appartamenti al piano terra, dopo essere rimasti sfitti per anni, sono passati da poco all’Hotel “St. George”, a due passi dallo stabile di via Giulia.

    Questo in Italia si potrebbe chiamare speculazione immobiliare, nel Vaticano prende nome di sfratto divino. Arrogarsi questo diritto divino, che non ha niente di 'divino', lo potremmo chiamare semplicemente Mafia. La religione in Italia è diventato uno strumento di potere e non c'è peggio della 'dittatura bianca' se poi si mettono pure a parlare di carità e non la fanno al prossimo.

    Cari cattolici vi ricordo che Gesù era visto come un ribelle all'epoca, dove quei sepolcri imbiancati, farisei, ladri abusarono del loro potere per mandarlo a morte.

    Mentre gli atei, gli agnostici e i laici in generale sono stati capaci di mettersi in gioco, al contrario voi lasciate a Dio il compito. Sveglia! Pensate davvero che Dio non vi giudichi per il vostro ozio? State attenti da che parte state se non volete finire all'inferno, se davvero ci credete.
    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:11]
  • ®@ffstef@n
    00 22/01/2008 14:22
    Marco Travaglio per “l’Unità”




    La grande adunata di piazza San Pietro dimostra un fatto ormai incontrovertibile: bisogna salvare papa Ratzinger [SM=x789049] dagli intrighi del cardinal Ruini, che gli ha fatto trovare sotto il balcone una collezione di supporter davvero imbarazzante. Eugenio Scalfari insinua che Ruini appartenga alla schiera degli atei devoti, cioè a quella bizzarra setta di miscredenti che se ne infischiano del Padreterno, ma in compenso sono molto affezionati alle sottane cardinalizie e pretesche.

    Noi non arriviamo a tanto, ma se in questi anni il Cardinal Vicario avesse annunciato la resurrezione di Gesù - che poi è il fondamento della fede cristiana - con lo stesso vigore e la stessa verbosità con cui ha battuto cassa per l’8 per mille, ha predicato la castità ai gay, ha fatto campagna elettorale nel referendum sull’eterologa e s’è scagliato contro le coppie di fatto, probabilmente le chiese, i conventi e i seminari sarebbero un po’ più pieni, o meno vuoti.

    Pare quasi che, dei dieci comandamenti, ne siano rimasti in vigore solo un paio: il VI (non fornicare) e il IX (non desiderare la donna d’altri). Altri, a cominciare dal VII (non rubare) e dall’VIII (non dire falsa testimonianza, cioè non mentire), sono stati depenalizzati, o sono caduti in prescrizione. Altrimenti alcuni noti bugiardi e profittatori del denaro pubblico che si spellavano le mani all’Angelus avrebbero avuto qualche problema a mostrarsi in pubblico, col rischio di sentir parlare di corda in casa dell’ impiccato.

    E dire che, meno di un anno fa, papa Ratzinger lanciò un anatema capace di incenerire, se solo qualcuno l’avesse ripreso col dovuto rilievo, mezzo Parlamento: «Può stare nel luogo santo chi ha mani innocenti e cuore puro: mani innocenti sono mani che non vengono usate per atti di violenza, sono mani che non sono sporcate con la corruzione e con tangenti. È puro un cuore che non si macchia con menzogna e ipocrisia, un cuore che rimane trasparente come acqua sorgiva perché non conosce doppiezza» (1 aprile 2007). Roba che, a ripeterla domenica, avrebbe trasformato in statue di sale un bel po’ di politici plaudenti.





    Totò Cuffaro, indaffarato fra veglie di preghiera e distribuzione di cannoli ex voto, e vilmente aggredito da maestri di morale come Miccichè e Dell’Utri, non c’era: a Palermo, di questi tempi, non puoi distrarti un attimo. Ma lo sostituivano degnamente il senatore a vita Giulio Andreotti, che dell’VIII comandamento è un esperto mondiale (mentì al tribunale di Palermo una trentina di volte); e il presidente Udc Piercasinando, accompagnato dalle sue numerose famiglie e reduce da un’indimenticabile vacanza a Cortina (dov’è stato multato sulle piste innevate perché sciava con lo skipass della figlioletta Benedetta per risparmiare qualche euro, a riprova delle ristrettezze in cui versano le famiglie italiane col governo di centrosinistra).

    C’era anche Clemente Mastella, che com’è noto è molto religioso: infatti nel 2000 presenziò come testimone dello sposo (l’altro era Vasa Vasa) alle nozze di Francesco Campanella, il mafioso di Villabate che si divideva tra la cosca e la carica di segretario nazionale dei giovani dell’Udeur. Non risulta che la cosa abbia mai suscitato le ire della Santa Sede, forse perché quel matrimonio avvenne tra un uomo e una donna davanti all’altare, secondo i dettami di Santa Romana Chiesa, e poco importa se l’uomo era un mafioso.



    Mastella dunque, insciarpato in una stola color porpora sfilata a chissà quale cardinale, applaudiva le parole del Santo Padre («una grande lezione di laicità») e intanto lacrimava per l’assenza della sua signora Sandra, momentaneamente trattenuta agli arresti domiciliari. L’ex ministro di Indulto e Giustizia, dall’alto dei suoi sette capi d’imputazione, era giunto sul posto accompagnato da un giornalista del Corriere della sera, e per tutti il percorso aveva intonato salmi e cantici spirituali di Fred Bongusto, ascoltando Radio Kiss Kiss (che per lui è meglio di Radio Maria), recitando orazioni del tipo: «Quello stronzo delle Iene… quel farabutto del procuratore» e ricevendo telefonate di galantuomini del calibro di Corrado Ferlaino.

    Tutt’intorno, maestri della fede come Fabrizio Cicchitto, che per motivi di opportunità aveva lasciato a casa il cappuccio nero della P2; il giornalista-dandy Carlo Rossella, già comunista cossuttiano; e Mario Borghezio, in rappresentanza del sincretismo celtico-cristiano, purtroppo sprovvisto della fiaccola con cui è solito incendiare i giacigli degli extracomunitari. Oremus.
    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:12]
  • pcerini
    00 22/01/2008 14:30
    Re:
    ®@ffstef@n, 21/01/2008 23.05:

    IL BAVAGLIO DEL VATICANO A HIPPLER, IL PRETE RIBELLE CHE COMBATTE L’AIDS



    • da Il Riformista del 15 gennaio 2008

    di Tonia Mastrobuoni


    Dal 1987 il sacerdote cat­tolico tedesco Stefan Hip­pler vive in Sudafrica, dove ha fondato un'associazione per aiutare i malati di Aids, "Hope Cape Town". Un pro­getto che ha ottenuto risulta­ti talmente importanti che durante il suo recente viag­gio in Africa, a ottobre dello scorso anno, anche la cancel­liere Angela Merkel ha volu­to visitarlo.



    Hippler combatte da vent'anni un male di cui in Occidente non si parla più ma che in questo continente continua a mietere più vitti­me di una guerra: ad oggi si parla di oltre dieci milioni di morti e le stime sui sieropo­sitivi oscillano tra i trenta e i quaranta milioni soltanto nell'Africa subsahariana, il sessanta per cento dei mala­ti di tutto il mondo.

    E i ritmi di contagio sono agghiac­cianti: circa duemila nuovi infetti al giorno.



    Questo combattivo prete di Treviri ha deciso di scrive­re un libro sulla sua espe­rienza, a quattro mani con Bartholomaus Grill, per anni corrispondente africano del­la Zeit. Il titolo è già eloquente, Gott, Aids, Afrika, ma il contenuto è un durissimo atto di accusa contro l'atteggiamento del Vaticano sull'Aids, sin dai tempi di Giovanni Paolo II. Secondo gli autori la Chiesa è corre­sponsabile del fatto che in Africa non si riesca a fare una battaglia efficace contro la sindrome da Hiv, soprat­tutto perché continua a vie­tare la contraccezione che è notoriamente la principale arma di prevenzione contro la malattia.

    Tanto più importante, spiegano gli autori del libro, in un continente in cui l'astinenza è un contraccetti­vo risibile (come nel resto del mondo, verrebbe da ag­giungere), dove la poligamia è una realtà diffusa

    o in cui sopravvivono in alcune re­gioni riti antichi

    come quello di far dormire le vedove, do­po che è morto il marito, con i cognati, per purificarle dai demoni maligni. E in cui i preti e i missionari cattolici spesso si scontrano anche con i guaritori indigeni, i Sangoma.



    Il libro ha l'intento di­chiarato di aprire un dibatti­to sulla malattia nel mondo cattolico ed esorta l'attuale pontefice, Benedetto XVI, ad occuparsi di questa devastante epidemia dal pun­to di vista teologi­co.

    In sostanza, a superare l'impo­stazione del "Vademecum per i confessori, su alcuni temi di morale co­niugale" scritto nel 1997 -dunque sotto il pontificato di Giovanni Paolo II - da Alfonso Lopez Trujillo, allo­ra presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.



    Il Vademecum ricorda a preti e missionari che «la Chiesa ha sempre insegnato l'intrinseca malizia della contraccezione, cioè di ogni atto coniugale reso intenzio­nalmente infecondo. Questo insegnamento è da ritenere come dottrina definitiva ed irriformabile. La contracce­zione si oppone gravemente alla castità matrimoniale, è contraria al bene della trasmissione della vita (aspetto procreativo del matrimo­nio), e alla donazione reci­proca dei coniugi (aspetto unitivo del matrimonio), fe­risce il vero amore e nega il ruolo sovrano di Dio nella trasmissione della vita uma­na».

    Nel libro il ragionamen­to dei due autori cattolici suona invece così: «Il preser­vativo in sé, come tutto il Creato, non è né buono, né cattivo». Ma se viene usato per proteggere delle vite umane, prosegue il testo, al­lora il contraccettivo è «buo­no». Perché milioni di morti in Africa sono anche «milio­ni di cattolici morti».



    Ma invece di accogliere l'esortazione di Hippler e Grill a ridiscutere la con­danna del preservativo che spunta evidentemente ogni freccia all'ar­co dei cattolici che intendono impegnarsi seriamente nella lotta contro la sindro­me da Hiv, la Chiesa ha deci­so esattamente l'opposto: oscurare il libro e il suo au­tore. La conferenza dei vescovi tedesca, su ordine di Ro­ma, ha vietato infatti a Hip­pler di presentare il libro in Germania.



    Oltre ai racconti e alle ri­flessioni del testo, fanno ri­flettere anche le parole della prefazione del libro, scritte dal noto avvocato e scrittore Henning Mankell.

    Che defi­nisce quella contro l'Aids co­me la «battaglia decisiva del­l'umanismo». Soprattutto, perché Henkell è convinto che sia più importante com­battere l'Aids che fare la guerra al terrorismo.




    Ahhhhhhhh,questa si' che e' un'ottimo libro,una testimonianza valida!


    [Modificato da Rainboy 22/01/2008 15:12]
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    Rainboy
    Post: 3.402
    Post: 2.626
    Sesso: Maschile
    Utente Master
    Cardinale
    00 22/01/2008 15:09
    La sola soddisfazione che trarremo quando ci saremo estinti, è che l'AIDS si estinguerà con noi...
  • ®@ffstef@n
    00 22/01/2008 18:06
    Flash News.


    di Alessandra Daniele

    Grave episodio di intolleranza anticattolica al Policlinico Universitario Salus Vobis.
    Il primario di cardiologia professor Stelvio Trufoli aveva invitato Sua Santità Benedetto XVI ad inaugurare la nuova sala operatoria per trapianti operando lui stesso il primo paziente.
    Sua Santità – nonché Sanità – aveva benevolmente accettato, facendosi disegnare per l’occasione un camice di velluto verde ricamato in oro, guanti chirurgici di gomma bordata d’ermellino, e una maschera di chiffon.
    Ma purtroppo le sconsiderate, squadriste e sacrileghe proteste di alcuni studenti drogati, e medici affiliati ad Al Qaeda, nonché l’inspiegabile fuga del paziente che avrebbe dovuto essere operato da Benedetto XVI, hanno indotto il Pontefice a declinare l’invito.

    Unanime sdegno e ferma condanna sono stati espressi da tutto il mondo politico per l’infame oltraggio censorio subito dal Papa.
    Il presidente della Repubblica Napolitano si è offerto di restituire il Quirinale in qualità di parziale risarcimento.
    La Thyssen Krupp ha proposto al Pontefice la possibilità di riprodurre l’intervento chirurgico previsto su uno qualsiasi dei suoi operai superstiti.
    [Modificato da ®@ffstef@n 22/01/2008 18:13]
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