Le tue considerazioni sono tutte preziose, ma volevo qualcosa d'ufficiale che potesse confermare ciò che questo mio conoscente ha affermato, per essere sicura al 100%.
Guarda, in questo momento il mio parroco (che è molto ferrato su questi temi) è in ritiro spirituale e rientrerà verso la fine del mese. Al momento, rileggendo l'esempio del tuo conoscente, mi sembra di ravvisare gli estremi del vizio dell'accidia; questo perchè il credente è un pellegrino in continuo cammino alla ricerca dell'incontro con Dio. Metafora del credente non è una comoda poltrona, ma un paio di sandali!
Allo stesso tempo, secondo la dottrina cattolica, la buona fede è sempre salva; pertanto, se un cattolico in buona fede crede di incontrare Dio più nella fede evangelica che in quella cattolica, non è perduto. Del resto il Concilio Vaticano II ha chiaramente espresso il primato della coscienza (che sia retta ed illuminata) nell'agire e, ritengo, anche nelle scelte in materia di fede (in quanto le stesse sono comunque "un agire").
Ora, se il cattolico in buona fede e in tutta coscienza ritiene di trovare Dio in una determinata fede, ma per una sorta di pigrizia e svogliatezza non traduce questa scelta in atto concreto dimostra di respingere Dio o, quanto meno, di rifiutarsi a realizzare questo incontro che lo porta inevitabilmente a vivere tiepidamente la sua fede e noi sappiamo bene cosa scrive Paolo al riguardo, cioè che Dio preferisce persone fredde al suo invito che persone "tiepide".
Quanto all'essere salvati o essere perduti...ti rispondo più avanti!
Poi...
Tu dici è meglio essere un buon evangelico che un cattolico dubbioso, io dico chi non ha mai avuto dubbi in vita sua?
Tu sei senza dubbi riguarda la dottrina cattolica?
Hai interpretato male ciò che ho scritto (o, forse, ho scritto male ciò che intendevo dirti
); la scelta era orientata verso un evangelico che vive la sua fede con passione, con entusiasmo, intensamente e con gioia piuttosto che rimanere un cattolico insicuro della sua fede e, pertanto, incapace di viverla pienamente rimanendo "tiepido"; proprio quella categoria che Dio sembra non preferire...
Il dubbio a cui mi riferivo è il dubbio "distruttivo": il dubbio che ti si insinua come un tarlo e ti rende incerto su tutto ciò che sai, che fai, che pensi rendendo fragile la propria fede. Diverso - e qui rispondo alla tua prima domanda - è il dubbio "costruttivo"; cioè, il dubbio attraverso il quale esci ancor più fortificato nella fede. E', per intenderci, il dubbio di Gesù sulla croce che grida al Padre e chiede del perchè sia stato abbandonato da Lui, ma subito dopo aggiunge che nelle Sue mani rimetteva il proprio spirito.
Io ho avuto molti di questi dubbi e altri me ne invento per potermi confrontare con persone di provata spiritualità che mi forniscono nuovi elementi per continuare a credere. Per i piccoli residui che dovessero ancora persistere, mi rimetto a Papà affinchè
possa illuminare la mia mente e capire meglio ciò che Lui mi suggerisce...
Non credo di avere più dubbi sulla dottrina cattolica di quanti non ne abbiano altri credenti sulla propria fede!
Per dirla tutta, Quando manifesto la mia professione di fede attraverso il Credo, la domenica a Messa, le parole che pronuncio le affermo con convinzione!!!!!
E quando una persona diventa evangelico quella persona non sarà altrettanto dubbioso riguarda qualcosa della dottrina che essa professa?
Cavoli suoi!!!!!
Scherzi a parte, questo dipenderà da lui, non trovi? Comunque, il dubbio quando diventa la via attraverso la quale si realizza l'incontro con Dio è sempre il benvenuto!
Oltre ciò trovo semplicemente scandaloso che essere umani debbano sindacare giudizi sulla salvezza propria e quella altrui!
Bèh, se non proprio scandaloso quanto meno di cattivo gusto (questo vale per tutti, ovviamente)!
Gli evangelici a volte non sono meglio dei loro fratelli cattolici... pensa soltanto a quei evangelici montati di testa che ti chiedono, tu sei salva?
E se dici, sì in questo momento mi sento salva, ma se lo sono veramente lo sa soltanto il Signore, ti dicono che non ti sei ancora convertito...
Tempo fa ebbi un confronto con alcuni membri di una comunità evangelica a Reggio Emilia. La domanda che mi fecero quasi subito fu:
"
Tu pensi che andrai in Paradiso?" Risposi da "buon cattolico" un pò tra il serio ed il faceto: "
Credo che potrei farmi un bel pò di Purgatorio..."
Replica: "
Allora tu non sei salvo. Noi siamo salvi perchè sappiamo che andremo in Paradiso!"
Ero davvero felice per loro di cotanta sicurezza (l'avessi io stà convinzione...
), ma gettai anche una sfida: trovare un solo versetto, una sola parola, un piccolissimo indizio, anche indiretto, in tutta la Bibbia che affermi che per essere salvati occorra credere di andare in Paradiso. O, piuttosto, non è vero che si è salvati
nel nome di Gesù Cristo?
Eppoi, devo darti una dritta, cara CRISTIANALIBERA: noi, l'intera Umanità
E' GIA' SALVA! Non c'è bisogno di "fare i buoni", di indossare una determinata "casacca", di compiere chissà quali "riti propiziatori" per ricevere il premio ed essere salvati; lo siamo già. Tutti (mi "dispiace" per gli atei, ma sono inclusi anche loro...
)!!! Ciò che conta è cambiare la propria vita, aprire le finestre scure del proprio cuore all'Amore e lasciare che operi nelle nostre esistenze perchè è sull'amore (o sulla sua mancanza) che saremo chiamati a rispondere.
In questo sta la differenza tra Giovanni e Gesù; il primo annunciava in sostanza: Il tempo è prossimo. Se volete salvarvi, dovete convertirvi (questa è anche la didattica che si usa coi bambini: se fate i buoni avrete il premio). Gesù ribalta i termini: Voi siete GIA' salvi. Convertitevi (tornando alla didattica precedente: il premio è già pronto per voi, bambini; ha già il vostro nome inciso. Dovete solo disporvi a riceverlo)!
Tornando a te, non ho difficoltà ad affermare che, a dispetto di quanto sostengono gli evangelici, tu sei salva.
Comportati come tale nella vita!
Un fraterno saluto.
Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 17/07/2010 01:05]