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Sei minuti della "mia" religiosità dedicati a Kelly

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2010 06:26
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03/11/2010 09:30
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: da Agabo/Franco
kelly70, 02/11/2010 19.59:




Bene, allora, secondo te, da dove deriva l'ordine attuale della natura? La morte e la sofferenza sono colpa dell'uomo, allora perchè il lupo mangia la pecora e la pecora mangia l'erba? L'uomo col suo peccato ha stabilito quale animale dovesse ucciderne un altro per cibarsi e quale invece no? E dopo? La pecora resta erbivora e il lupo lo diventa? Oppure nessuno mangia?

Gli animali non peccano, ma pagano per le colpe dell'uomo?

Vedi che ti sto ponendo le domande mettendomi nell'ottica di chi dice che Dio esiste, perchè altrimenti non avrebbero senso.



Innanzitutto una premessa realistica. Non tutte le domande su queste cose hanno una risposta ed anche se qualcuno ha dato delle risposte, io non le so. Ma andiamo con ordine.

La Bibbia inizia, come ben sai, dal racconto della creazione. Il commento dello stesso creatore, dopo ogni giorno creativo, è che tutto era buono. Fermiamoci per fare una breve riflessione. "Buono" lo si intende secondo il valore di Dio che noi potremmo sostituire con "perfetto": niente morte, niente sopraffazione di una creatura su un'altra.
Il cibo? E' scritto anche questo: solo prodotti della terra; l'uomo si sarebbe preso cura della terra e fu designato quale signore della creazione, responsabile, cioè colui che ne avrebbe risposto a Dio.

IL PECCATO.
Confesso che mi è sempre difficile parlare di "peccato" in questi giorni, giorni in cui si vorrebbe che lo stesso concetto di peccato scomparisse e che tutto quello che si fa trova una spiegazione e quasi una giustificazione.
Agli occhi di Dio il peccato è SEPARAZIONE da Lui stesso, ma anche mancanza di fiducia, autoesaltazione, spirito di indipendenza. C'è "IL" peccato, che è quello commesso dalla prima coppia (l'aver ceduto alla seduzione "sarete COME Dio") e i peccati. Il primo, che io scrivo in maiuscolo, il PECCATO è ciò che ha portato il mondo ad un cambiamento radicale, ad uno sconvolgimento degli stessi piani di Dio. "I" peccati sono quelli che ogni singolo uomo commette di suo.

La prima coppia umana, cedendo alle lusinghe del "tentatore" (questo personaggio lo tralasciamo per il momento) ha preteso d'essere un Dio con le credenziali di un Dio. Logicamente, fu ingannato.
L'uomo non poteva avere il controllo sulla creazione sebbene a lui fosse stata affidata. Il suo cadere in disgrazia, ha fatto cadere in disgrazia tutto ciò che gli apparteneva. Lui stesso fu soggetto a terribili conseguenze, la perdita della vita eterna, la sofferenza, la morte.
Se Adamo fu fatto a "immagine di Dio", la sua discendenza, ci viene detto, fu fatta a "immagine sua", cioè di Adamo, un Adamo non più perfetto, ma soggetto a limitazioni e alla morte, come tutto sulla terra.

Perchè far pagare l'errore di uno solo a tutta la creazione?
Bella domanda. Teologicamente si risponde che il peccato separa l'uomo da Dio, con tutte le conseguenze che questo comporta. Facciamo un piccolo quanto anacronistico esempio: una donna lascia il proprio marito che la sostiene economicamente e l'ama profondamente; un giorno decide di emanciparsi, d'essere libera in tutto e per tutto, lascia il marito e va a vivere da sola. Le cose non le vanno bene, perde tutto, non ha nemmeno un posto dove rifugiarsi, per vivere si prostituisce. Drammatico prezzo pagato al suo voler essere "libera", libera da un uomo che l'amava!
E' solo un esempio e non tutti gli esempi calzano per descrivere delle realtà complesse. Ma riflettiamo: si potrebbe incolpare il marito di quell'ipotetica donna per il fatto d'aver rispettato la sua libertà?

Dio ci vuole liberi, ma ci vuole PER LUI E CON LUI. Non è un despota e non vuole che lo si segua senza amarlo. Lui ci ama e desidera esserne corrisposto, ma se vogliamo "emanciparci" da Lui, Egli, con dolore, ce lo permette. Nemmeno noi vorremmo un marito o una moglie forzata in qualche modo a stare con noi.

Per avere un'idea il più vicino possibile alla realtà del peccato dobbiamo guardare il Figlio di Dio in croce. Ma non solo quello. Gesù, che lo si consideri "Dio" oppure no, era in Cielo e condivideva gli onori tributati al Padre. Si è fatto uomo con tutto ciò che questo significa, con tutte le limitazioni umane, ha sofferto ed è stato messo a morte, una morte che si dava ai criminali più abbietti, la croce.
Ecco che cos'è il peccato.

Se vi fosse stata un'altra possibilità per redimere l'umanità, Dio l'avrebbe fatto, ma il peccato agli occhi di Dio è qualcosa che noi, specialmente ai nostri tempi, non riusciamo a comprendere, possiamo avere una piccola percezione della sua gravità, non guardando SOLTANTO le sue conseguenze che produce sul mondo della natura, su noi esseri umani, ma guardando anche e soprattutto ciò che ha dovuto patire il Figlio di Dio sulla croce. Cristo è diventato uomo ed ha sofferto ed è morto a causa del peccato. Questo non lo comprendiamo? Fa niente. Dio non ci chiede di comprendere ciò che non possiamo, ci chiede di ristabilire un rapporto con lui.

Ritorniamo all'esempio di sopra. Se la moglie infedele si ricorda dell'amore che le dava il marito, si riscuote al punto da ritornare a lui e a chiedergli perdono, ella trova il marito disposto, non solo a perdonarla, ma anche a restituirle la dignità precedentemente persa.

Vedi, Kelly, se è difficile comprendere il peccato e le conseguenze che ha prodotto, io trovo difficile anche comprendere la grandezza di un amore del genere. Un marito tradito su tutti i fronti che perdona la moglie e le riestituisce la dignità perduta non sarebbe meno di un Dio che dona Sè stesso per restituire all'uomo tutto ciò che ha perduto.
Possiamo farci tutte le domande che vogliamo, non credo però che approderemmo a qualcosa di utile. Dio ci chiede unicamente d'aver fiducia in Lui e nel suo amore. Noi esseri umani non abbiamo un senso di giustizia perfetto per comprendere tutto, oggi. Ma non è detto che sarà sempre così. Come siamo disposti ad ammettere i nostri limiti in altri campi, perchè non ammettiamo i nostri limiti di comprensione in queste cose?
Fede è sinonimo di fiducia, non di comprensione. Ma, attenzione, fede non è creduloneria, sarebbe fare un torto a Colui che, creandoci, ci ha fatto dono dell'intelletto. Lasciamo da parte la creduloneria per cercare di capire che cos'è la fede!


[Modificato da Agabo 03/11/2010 09:46]



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