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Gli atei mi sono simpatici

Ultimo Aggiornamento: 19/03/2008 21:43
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16/03/2008 15:21
 
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pcerini, 15/03/2008 19.29:

Non e' sempre detto che un ateo oppure un agnostico (quale sono io) debba addottare una ragione o una razionalita' esclusivamente di tipo scientifico,io sono per esempio portato a dare senso e importanza anche ad altre forme di intelligenza come per esempio quella emotiva e affettiva,o quella creativa,sentendomi per esempio in sintonia con molte forme d'arte (che contemplano molte di queste forme di intelligenza).

Vuoi dire che la logica è al di sopra dei sentimenti?

O sono due cose uguali, rientrano nella logica?


Io ho sperimentato di persona cosa significhi avere e vivere una propria interiorita' ed esserne consapevole e tentare di svilupparne le qualita' benefiche e positive,in fin dei conti,certi maestri buddisti non dicono mai di avere "fede" ma "consapevolezza".

Qual'è la differenza?

Io sono consapevole di essere un maschio, come sono consapevole della mia fede!


Sono convinto che se l'uomo imparasse a capire sopratutto se' stesso, capirebbe anche gli altri, si relazionerebbe agli altri condividendo le esperienze,si riuscirebbe a creare una societa' e un'ambiente positivo,sembrerebbe quasi che io parli come un buddista ma il fatto e' che io a certe conclusioni (o meglio convinzioni) ci sono arrivato per via di esperienze che di buddista non avevano proprio nulla.



La strada del buon senso non ha religione o ideologia!









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16/03/2008 17:19
 
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La strada del buon senso non ha religione o ideologia!




Hai ragione. E' atea.



[SM=x789056][SM=x789049]
[Modificato da Rainboy 16/03/2008 18:09]
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16/03/2008 18:12
 
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Re:
Rainboy, 16/03/2008 17.19:



La strada del buon senso non ha religione o ideologia!




Hai ragione. E' atea.



[SM=x789056] [SM=x789056] [SM=x789056] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]



Il buon senso è la capacità di ascoltare le argomentazioni di tutti, nella ricerca continua di un punto di convergenza, anche attorno a temi di particolare complessità, raggiungibile solamente con la ragione e la pacata discussione.

Il buon senso deve avere come criterio innato il sentimento di benevolenza verso gli altri esseri umani.

Il buon senso è l'ultimo appello verso i valori umani.

La maggioranza vince nell'agire ma non ha sempre ragione.

L'istinto della fede, basato su solidi principi teologici è il buon senso dei credenti.

Non so se avere buon senso è "la strada" degli atei, personalmente, sono interessato all'uomo in quanto mio simile.













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16/03/2008 18:52
 
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Vuoi dire che la logica è al di sopra dei sentimenti?

O sono due cose uguali, rientrano nella logica?


Non hai colto il senso del mio discorso,allora te la faccio io una domanda diretta:Ti senti superiore agli atei per via del fatto che tu basi la tua vita sulla ricerca di Dio mentre gli atei no? Oppure credi che gli atei siano degli zombi,dei morti viventi per il fatto che non volgono la loro vita sulla ricerca di Dio o che decidono di ignorare Dio nella loro vita o che non coltivino il senso della fede religiosa?



Qual'è la differenza?

Io sono consapevole di essere un maschio,


Ritieni forse che io abbia usato un senso del termine "consapevolezza" cosi' banale?

come sono consapevole della mia fede!

Eh gia',per molte persone e' sufficiente avere fede nella vita,senza sforzarsi minimamente di capirne il perche'.Ma essere consapevoli dela fede non significa essere automaticamente consapevoli delle proprie capacita' interiori,consapevolezza e fede sono due concetti diversi.

La strada del buon senso non ha religione o ideologia!

Secondo me non si tratta solo di avere il buon senso,essere consapevoli non si limita al fatto di avere semplicemente "buon senso".
Sai che me ne fotte a me del discorso dei diritti umani se io non fossi consapevole della loro importanza non solo a livello personale ma anche a livello sociale e storico? Condurre una battaglia sul piano dei diritti umani per esempio non dovrebbe avere solo un valore di tutela ma anche un valore profondamente pedagogico,bisogna educare le persone a capire il senso della cultura dei diritti umani.

Una delle motivazioni storiche delle grandi tragedie umane di una data civilta' deriva per esempio dalla scarsa consapevolezza culturale dei diritti umani,non basta avere solo il concetto del "buon senso" nella vita.


[Modificato da pcerini 16/03/2008 19:21]
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16/03/2008 18:52
 
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Il buon senso è la capacità di ascoltare le argomentazioni di tutti, nella ricerca continua di un punto di convergenza, anche attorno a temi di particolare complessità, raggiungibile solamente con la ragione e la pacata discussione.


Per quanto mi riguarda, il buon senso è l'uso innato della logica per risolvere i problemi che si presentano a noi. Al giorno d'oggi spesso, ma non necessariamente, è buon senso applicare concetti come democrazia, libertà di pensiero, amore fraterno. Tutte cose che chi decidesse di usare, userebbe per la loro utilità sociale e per il proprio desiderio di applicare un'etica personale maturata nel corso della vita (se la possiede), ma non perché sia spontaneamente portato a farlo.
Serve un'educazione, per dare agli uomini il senso della democrazia. Serve un'educazione ancor più pesante per dare il senso dell'uguaglianza dei diritti. Per amare gli altri poi, figuriamoci.
Sono tutti concetti che non siamo affatto "portati" ad avere dentro di noi, e che abbiamo impiegato millenni per raggiungere.

Spontaneamente l'uomo ha il senso del branco, dove il "più forte" guida il gruppo senza obiezioni, e quando muore si stabilisce la supremazia di un'altro individuo "più forte". L'affermazione secondo cui la morale è "dentro di noi" è un mito religioso che la storia di tutte le epoche ha falsificato.



Il buon senso deve avere come criterio innato il sentimento di benevolenza verso gli altri esseri umani.


Il buon senso, che comunque ci sarebbe da discutere se sia innato o meno, ha come suo criterio innato il benessere dell'individuo. Hai ammesso tu stesso che l'uomo è portato a compiere il male e deve fare sforzi di volontà per scegliere il bene... come puoi pretendere quindi che il criterio INNATO del buon senso sia il bene? Se così fosse, l'uomo compirebbe il bene spontaneamente.
Invece noi siamo ciò che siamo, e alla nascita strilliamo per avere il latte, non per darlo al nostro fratellino più gracile di noi. Questa è la nostra natura; possiamo e dobbiamo scendere a patti con essa, civilizzarla, farla parte di noi. Ma non possiamo rinnegarla.
Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare... e a Dio, se avanza, il resto.



La maggioranza vince nell'agire ma non ha sempre ragione.


Vincere nell'agire non ha nessun legame con l'avere ragione. Questo è il motivo per cui una democrazia di diritto possiede principi che neanche la maggioranza può abrogare legittimamente.
Inoltre, nulla che sia fatto dagli uomini può avere sempre ragione.


L'istinto della fede, basato su solidi principi teologici è il buon senso dei credenti.



Mi spiace, ma qui il mio disaccordo è totale.
La fede è spontaneamente illogica. E se il buon senso è la spontanea applicazione della logica ai problemi che ci si presentano davanti, ne consegue che la fede è la negazione del buon senso.
Tanto è vero che la fede ha portato alla formazione dell'unico stato teocratico della storia, mentre il buon senso all'ordinamento repubblicano e ai principi democratici. Te l'ho detto e non me lo rimangio: là dove esiste la fede al posto della logica, non si riesce a mediare le pulsioni animali e queste finiscono per essere incorporate come dominanti nella mente dell'individuo. Se la ragione diventa serva e non padrona della fede, allora essa diverrà anche serva degli istinti che si integreranno con la fede, e lavorerà per "legittimare" le pretese degli istinti, anzichè costruire ragionamenti che cerchino mediare la natura animale.
La teocrazia è infatti una forma "legittimata" dell'organizzazione del branco, dove il capo è indiscusso e sovrano assoluto.
Lo so che sembra una semplificazione detta così, ma... il succo è questo.


Non so se avere buon senso è "la strada" degli atei, personalmente, sono interessato all'uomo in quanto mio simile.



Credo che avere buon senso sia la "strada" degli atei, almeno di come io concepisco l'ateismo. Ma abbiamo visioni diverse di cosa sia il buon senso, quindi siamo indotti a reciproci errori di comprensione.
Del resto ti dirò, Pino, ci sono parti del "contratto" stipulato dal credente che mi sembrano veramente inaccettabili, una forma neanche troppo velata di prostituzione intellettuale:

1) Che la morale venga da un dio invece che dalla mente degli uomini. (Ma scherziamo...!)

2) Che la vita venga da un dio invece che dal mondo che ci circonda. Andava bene per le conoscenze del XI secolo, oggi ormai c'è una X in più...

3) Che gli esseri umani debbano vivere in funzione di qualcosa che verrà "dopo".

4) La teologia. Per me TUTTO ciò che concerne la teologia, cioè la pretesa di esseri umani di comprendere il pensiero di un creatore da loro stessi definito superiore, manca di qualsiasi fondamento razionale. Se il dio in esame è intrinsecamente superiore alle sue creature, allora non può essere capito e non ha senso specularvi sopra. Se invece non è superiore, la nostra capacità di comprenderlo implica che lui non ha nessun titolo per dettarci comandamenti.
Chiunque faccia teologia, vive come se questo paradosso non esistesse; raramente lo ammette e mai lo risolve. Quindi ne deduco che la teologia è la rinuncia suprema al buon senso umano.
Peraltro, non è tanto una mia opinione: la storia trabocca delle follie che la teologia di ogni religione ha prodotto. Qesto forum ne contiene in abbondanza.
Se vuoi, gira e dai un'occhiata [SM=g27822]


personalmente, sono interessato all'uomo in quanto mio simile.


I geni ti qualificano come homo sapiens. Ma l'Uomo con la U maiuscola, è uno status che non darei a tutte le persone che conosco.
Ci sono persone che non manifestano caratteristiche sufficienti a farle uscire dalla sfera degli animali...

come diceva Einstein, coloro che adorano marciare a ritmo di un tamburo e di una marcia militare, soltanto per sbaglio hanno ricevuto un cervello. Un midollo spinale sarebbe stato loro più che sufficiente.
[Modificato da Rainboy 19/03/2008 13:23]
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16/03/2008 22:40
 
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RE x Rain

Volevo scrivere un lungo post ma per problemi fisici che tu conosci non posso stare seduto al computer a scrivere a lungo; allora ho pensato di rivolgerti una domanda risolutiva e comprensiva di tutto.

Io,omega, sono un androide?????


[SM=x789062]

omega [SM=x789063]



O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
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16/03/2008 22:56
 
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...ehm, scusa Norby, ma le mie capacità di estrapolazione sono limitate. Forse il post lungo serve, perché devi aver seguito qualche ragionamento contorto che mi sfugge [SM=g27825]

Potresti spiegarti?



P.S. per quegli acciacchi... suggerisco umilmente di farti spostare la torre del pc, in modo che ti stia accanto al letto, e la tastiera possa starti sul grembo!
[Modificato da Rainboy 16/03/2008 22:57]
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16/03/2008 23:22
 
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Re:
Rainboy, 16/03/2008 18.52:


Il buon senso è la capacità di ascoltare le argomentazioni di tutti, nella ricerca continua di un punto di convergenza, anche attorno a temi di particolare complessità, raggiungibile solamente con la ragione e la pacata discussione.


Per quanto mi riguarda, il buon senso è l'uso innato della logica per risolvere i problemi che si presentano a noi. Al giorno d'oggi spesso, ma non necessariamente, è buon senso applicare concetti come democrazia, libertà di pensiero, amore fraterno. Tutte cose che chi decidesse di usare, userebbe per la loro utilità sociale e per il proprio desiderio di applicare un'etica personale maturata nel corso della vita (se la possiede), ma non perché sia spontaneamente portato a farlo.
Serve un'educazione, per dare agli uomini il senso della democrazia. Serve un'educazione ancor più pesante per dare il senso dell'uguaglianza dei diritti. Per amare gli altri poi, figuriamoci.
Sono tutti concetti che non siamo affatto portati ad avere spontaneamente dentro di noi, e che abbiamo impiegato millenni per raggiungere.

Stiamo dicendo la stessa cosa!

Quello che tu chiami buon senso è intelligenza pratica, cioè risolvere un problema, appena si presenta, il più in fretta possibile, (vedi Claudio Cava).


Spontaneamente l'uomo ha il senso del branco, dove il "più forte" guida il gruppo senza obiezioni, e quando muore si stabilisce la supremazia di un'altro individuo "più forte". L'affermazione secondo cui la morale è "dentro di noi" è un mito religioso che la storia di tutte le epoche ha falsificato.

E' un discorso lungo.
Ti dico solo che esiste il più forte e il più debole, come dice anche una scrittura della Bibbia.(Romani 15:1).
Non esiste il forte ed il debole, esiste il più forte e il più debole, cioè, a volte siamo forti, a volte siamo deboli.


Il buon senso deve avere come criterio innato il sentimento di benevolenza verso gli altri esseri umani.



Il buon senso, che comunque ci sarebbe da discutere se sia innato o meno, ha come suo criterio innato il benessere dell'individuo. Hai ammesso tu stesso che l'uomo è portato a compiere il male e deve fare sforzi di volontà per scegliere il bene... come puoi pretendere quindi che il criterio INNATO del buon senso sia il bene? Se così fosse, l'uomo compirebbe il bene spontaneamente.

Le contraddizioni sono l'eterno conflitto dell'uomo.
In noi alberga sia il male che il bene.


Invece noi siamo ciò che siamo, e alla nascita strilliamo per avere il latte, non per darlo al nostro fratellino più gracile di noi. Questa è la nostra natura; possiamo e dobbiamo scendere a patti con essa, civilizzarla, farla parte di noi. Ma non possiamo rinnegarla.
Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare... e a Dio, se avanza, il resto.

Hai ragione!
Infatti, ho diminuito i sensi di colpa, man mano che prendo coscienza delle mie numerose debolezze.
Chi non ha pietre scagli il primo peccato......




La maggioranza vince nell'agire ma non ha sempre ragione.


Vincere nell'agire non ha nessun legame con l'avere ragione. Questo è il motivo per cui una democrazia di diritto possiede principi che neanche la maggioranza può abrogare legittimamente.
Inoltre, nulla che sia fatto dagli uomini può avere sempre ragione.

Mi fai venire in mente una battuta ironica di uno scrittore astigiano, Valerio Miroglio: "Mangiate merda, 200 miliardi di mosche non possono sbagliare". (perdona il francesismo).



L'istinto della fede, basato su solidi principi teologici è il buon senso dei credenti.



Mi spiace, ma qui il mio disaccordo è totale.
La fede è spontaneamente illogica.

La fiducia non solo è logica ma si basa sulla conoscenza.

Forse abbiamo un concetto diverso dei termini.....


E se il buon senso è la spontanea applicazione della logica ai problemi che ci si presentano davanti, ne consegue che la fede è la negazione del buon senso.

Durante la mia vita ho fatto tante cose che non sono state dettate dal buon senso....e meno male che le ho fatte......

Tanto è vero che la fede ha portato alla formazione dell'unico stato teocratico della storia, mentre il buon senso all'ordinamento repubblicano e ai principi democratici.

Qui, perdonami, ma pecchi di ignoranza.
Tutte le costituzioni dei governi mondiali, si rifanno alle oltre 600 leggi esposte nel Pentateuco.


Te l'ho detto e non me lo rimangio: là dove esiste la fede al posto della logica, non si riesce a mediare le pulsioni animali e queste finiscono per essere incorporate come dominanti nella mente dell'individuo.

Quello che tu chiami fede è condizionamento mentale, ripeto la fede è un'altra cosa.

Se la ragione diventa serva e non padrona della fede, allora essa diverrà anche serva degli istinti che si integreranno con la fede, e lavorerà per "legittimare" le pretese degli istinti, anzichè costruire ragionamenti che cerchino mediare la natura animale.
La teocrazia è infatti una forma "legittimata" dell'organizzazione del branco, dove il capo è indiscusso e sovrano assoluto.
Lo so che sembra una semplificazione detta così, ma... il succo è questo.

Non sono d'accordo, ma prendo atto di questa tua "conquista" intellettuale.


Non so se avere buon senso è "la strada" degli atei, personalmente, sono interessato all'uomo in quanto mio simile.



Credo che avere buon senso sia la "strada" degli atei, almeno di come io concepisco l'ateismo. Ma abbiamo visioni diverse di cosa sia il buon senso, quindi siamo indotti a reciproci errori di comprensione.
Del resto ti dirò, Pino, ci sono parti del "contratto" stipulato dal credente che mi sembrano veramente inaccettabili, una forma neanche troppo velata di prostituzione intellettuale:

1) Che la morale venga da un dio invece che dalla mente degli uomini. (Ma scherziamo...!)

2) Che la vita venga da un dio invece che dal mondo che ci circonda. Andava bene per le conoscenze del XI secolo, oggi ormai c'è una X in più...

3) Che gli esseri umani debbano vivere in funzione di qualcosa che verrà "dopo".

4) La teologia. Per me TUTTO ciò che concerne la teologia, cioè la pretesa di esseri umani di comprendere il pensiero di un creatore da loro stessi definito superiore, manca di qualsiasi fondamento razionale. Se il dio in esame è intrinsecamente superiore alle sue creature, allora non può essere capito e non ha senso specularvi sopra. Se invece non è superiore, la nostra capacità di comprenderlo implica che lui non ha nessun titolo per dettarci comandamenti.
Chiunque faccia teologia, vive come se questo paradosso non esistesse; raramente lo ammette e mai lo risolve. Quindi ne deduco che la teologia è la rinuncia suprema al buon senso umano.
Peraltro, non è tanto una mia opinione: la storia trabocca delle follie che la teologia di ogni religione ha prodotto. Qesto forum ne contiene in abbondanza.
Se vuoi, gira e dai un'occhiata [SM=g27822]

Hai perfettamente ragione, la religione, come diceva Karl Marx, è "L'oppio dei popoli". I termini "teologia" e "fede" sono stati fra i più strumentalizzati nella storia.
Tutto questo ha creato una cappa di ignoranza pazzesca.
Molti filosofi e scrittori ne hanno parlato, dissacrando ogni forma di delinquenza spirituale.



personalmente, sono interessato all'uomo in quanto mio simile.


I geni ti qualificano come homo sapiens. Ma l'Uomo con la U maiuscola, è uno status che non darei a tutte le persone che conosco.
Ci sono persone che non manifestano caratteristiche sufficienti a farle uscire dalla sfera degli animali...

Viviamo nella miseria morale e spirituale più squallida....

come diceva Einstein, coloro che adorano marciare a ritmo di un tamburo e di una marcia militare, soltanto per sbaglio hanno ricevuto un cervello. Un midollo spinale sarebbe stato loro più che sufficiente.


Mi piace citare queste due frasi di Einstein:

"L'autentica religione è il vero vivente; vivente tutt'uno con l'anima, tutt'uno con la bontà e la rettitudine."

"L'uomo che considera la propria vita e quella dei suoi simili senza senso non è soltanto sfortunato ma è quasi squalificato per vivere."

Un abbraccio
Pino













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17/03/2008 00:09
 
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Mi fai venire in mente una battuta ironica di uno scrittore astigiano, Valerio Miroglio: "Mangiate merda, 200 miliardi di mosche non possono sbagliare". (perdona il francesismo).



[SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

Strepitosa!!! L'aggiungo subito al mio repertorio di citazioni [SM=x789054]



Mi spiace, ma qui il mio disaccordo è totale.
La fede è spontaneamente illogica.


La fiducia non solo è logica ma si basa sulla conoscenza.

Forse abbiamo un concetto diverso dei termini....



Ma io mi riferivo al concetto di fede, non generalizziamo. Voglio dire, nella realtà dei fatti l'esperienza è fondamentale... ma quando preghi Dio (e non importa che tu lo faccia genuflesso verso la Mecca, o ascoltanto il sermone di un prete cattolico o in camera tua la sera prima di andare a dormire) non lo stai certo facendo perché avevi già sperimentato che le tue preghiere "si esaudiscono".
O mi sbaglio?


Il buon senso, che comunque ci sarebbe da discutere se sia innato o meno, ha come suo criterio innato il benessere dell'individuo. Hai ammesso tu stesso che l'uomo è portato a compiere il male e deve fare sforzi di volontà per scegliere il bene... come puoi pretendere quindi che il criterio INNATO del buon senso sia il bene? Se così fosse, l'uomo compirebbe il bene spontaneamente.

Le contraddizioni sono l'eterno conflitto dell'uomo.
In noi alberga sia il male che il bene.




Non sfuggiamo al nocciolo del ragionamento: a me interessava soltanto sottolineare che è impossibile pretendere di pensare che si "nasca" con un qualche concetto di bene o di male. Oltretutto non dico nulla di nuovo se osservo che, crescendo, la natura egoistica che si esprime in noi è un incentivo senz'altro più vigoroso per lo sviluppo di aspetti morali "malvagi", che non "buoni". Ammesso che questi due termini abbiano senso. Io di solito li uso il meno possibile, fanno troppo moralismo biblico per i miei gusti [SM=g27828]



Tanto è vero che la fede ha portato alla formazione dell'unico stato teocratico della storia, mentre il buon senso all'ordinamento repubblicano e ai principi democratici.

Qui, perdonami, ma pecchi di ignoranza.
Tutte le costituzioni dei governi mondiali, si rifanno alle oltre 600 leggi esposte nel Pentateuco.



Grazie tante, nell'AT c'è tutto e il contrario di tutto. E perdonami ma sembrano molto più una collezione di leggi proclamate da capitribù e signorotti di popolo, piuttosto che l'illuminato e coerente volere di un dio.
Intendiamoci, non ho dubbi sull'utilità di un comandamento del tipo "non uccidere", ma non lo attribuisco certo alla sconfinata saggezza di un dio onniscente. E poi non fa molto "Dio Onniscente" emendare questa regola con la clausola "a meno che non sia nemico del popolo ebraico", vero? [SM=g27829]
E' un po' campanilistico, non ti pare.



Se la ragione diventa serva e non padrona della fede, allora essa diverrà anche serva degli istinti che si integreranno con la fede, e lavorerà per "legittimare" le pretese degli istinti, anzichè costruire ragionamenti che cerchino mediare la natura animale.
La teocrazia è infatti una forma "legittimata" dell'organizzazione del branco, dove il capo è indiscusso e sovrano assoluto.
Lo so che sembra una semplificazione detta così, ma... il succo è questo.

Non sono d'accordo, ma prendo atto di questa tua "conquista" intellettuale.



Conquista intellettuale? [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

E' solo un'osservazione. E visto che è brutta e antiestetica, mica mi dispiacerebbe scoprire che è sbagliata. Se hai validi motivi per pensare che lo sia, sono tutt'orecchie!


Mi piace citare queste due frasi di Einstein:

"L'autentica religione è il vero vivente; vivente tutt'uno con l'anima, tutt'uno con la bontà e la rettitudine."

"L'uomo che considera la propria vita e quella dei suoi simili senza senso non è soltanto sfortunato ma è quasi squalificato per vivere."


E' una delle figure storiche che ammiro di più in assoluto...

[Modificato da Rainboy 17/03/2008 12:39]
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17/03/2008 01:14
 
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E' un peccato non poter discutere di questi temi di persona.

Sapevo che la "battuta" di Valerio Miroglio ti sarebbe piaciuta.

Ho letto molte cose che riguardano la vita e il pensiero di Einstein, persino le lettere raccolte in cui rispondeva alle molte domande che riceveva per posta. Decisamente un genio! E' morto 20 giorni prima che nascessi (18 aprile 1955).
Adoro le biografie! Avrò 200 libri di biografie. Einstein è un uomo che mi ha sempre affascinato, so persino che abiti indossava.

Molte cose che dici hanno una certa attinenza a delle affermazioni fatte da un certo Friedrich Nietzsche, uno dei miei filosofi preferiti. Disse: "Anche Dio ha il suo inferno..." o "Anche gli dei si decompongono" ("La gaia scienza"). Dissacrò molti termini che, secondo lui, limitavano parecchio il libero pensiero. (vedi "Al di la del bene e del male").

Ci sarebbero molte cose da dire ma in un confronto diretto. Questi argomenti non sono facili da affrontare perchè riguardano le delicate profondità del nostro pensiero.

Ti dico soltanto che la logica dovrebbe sempre gestire il nostro cammino!!!

Termino con una frase, significativa, citata oggi da Vito Pucci, "una risposta memorabile del Notaio Francesco DENORA" (morto 3 giorni fa):

"QUANDO UNO SBAGLIA CON LA PROPRIA TESTA, NON SBAGLIA MAI!".

Un abbraccio
Pino








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