Due guerrieri che combattono, a un certo punto per un motivo x la battaglia finisce, uno dei due guerrieri abbandona il luogo del combattimento.
E ha fatto bene, è finito la battaglia che senso ha rimane lì?
Dopo alcuni anni torna in quel posto in abiti diversi e ritrova il vecchio avversario che nel frattempo è rimasto lì, immobile nella posa della battaglia
Ridicolaggine patologica direi, soprattutto se pensi in assenso di quel vecchio avversario, ci si creano altri avversari sostitutivi per il puro gusto della battaglia senza la quale certi "guerrieri" non riescano a sopravvivere.
e appena vede l'altro gli si rivolge con la spada sguainata:
Appunto scena ridicola.
combatti, fellone!!! Anche se l'altro non ha più nessuna arma in mano e non pensa più all'antica battaglia.
Esatto, l'altro si è evoluto, si è mosso in avanti, è cresciuto, è stato capace di mettere da parte vecchi rancori ed odi, mentre chi si è atrofizzato cervello e cuore nutrendosi solo di pensieri negativi non è capace di capire che ciò che conta è il presente e non il passato.
Per non parlare della mancante corretta autoanalisi, tutte le persone sbagliano prima o poi nei confronti dell'altro, magari anche pensando di trovarsi nella ragione, ma dal punto di vista dell'altro ci si comporta mancante, dunque di chi si erige ad un imperatore di valori assoluti che lui stesso mette in pratica ovunque e sempre, senza rendersi conto mai del danno che fa ad altri c'è da chiedersi se non rientra nella categoria di chi è affetto dalla patologia del "doublebinder":
cito da:
joseleaci.blogspot.it/2009/01/double-bind-doppio-legame-e-i-parado...
Il double bind danneggia anche chi lo crea?
Fino a ora abbiamo parlato degli effetti negativi sulle vittime, ma in realtà il double bind danneggia anche i "persecutori".
A ben vedere infatti risulta chiaro che si tratta di un comportamento apertamente manipolativo che:
Può suscitare comportamenti apertamente ostili nella controparte e quindi scontri anche accesi.
È una forma di controllo piuttosto rozzo, ottenuta portando alla paralisi attraverso un contrasto tra repulsione e desiderio, ma è pienamente efficace soltanto su soggetti deboli, semplici e:privi di esperienza. L'applicazione ripetuta di questo schema di comportamento porta alla solitudine e a vivere le altre persone come minacciose.
Il creatore di paradossi finisce per vivere in un universo di continua lotta per il controllo e il dominio, in cui non è ammissibile essere in torto. La continua lotta per il potere finisce per portare a una povertà emotiva in cui non ci si può fidare di nessuno. Diventa necessario nascondere sempre le proprie vere intenzioni. Se si viene ignorati, se non c'è opposizione, diviene impossibile recitare il ruolo di virtuoso, scopo ultimo di questo tipo di comportamento. Quindi, in ogni caso, chi genera situazioni double bind è costretto a sprecare un enorme ammontare di energia psichica per mantenere in piedi la propria recita e, se non riesce ad avere un pubblico, finisce per crollare e restare preda della paralisi che voleva infliggere agli altri, potendo arrivare in casi estremi anche a esplosioni di aggressività o crisi di angoscia.
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Poi torniamo alla questione gospo:
cara Kelly, l'hai detto tu ora parliamo del mal comportamento di sonny, NON contro una persona sola ma contro un po' tutti quanti noi, e lui non fa differenza di nessuno, non è nemmeno una questione di categorie come atei, credenti, ex tdg o chichessia.
Bene, è stato doveroso di mettere a nudo questo comportamento e le manipolazioni varie che anche lui è stato capace di creare nei confronti di coloro nei quale lui vedeva avversari e persecutori vari.
Ma che senso ha di continuare la battaglia contro di lui se sta per fatti suoi nel suo bunker e non la vuole capire?
Che dovremmo fare, continuare a fare copia/incolla dei suoi posts per commentare per divertirci sulle sue spalle, senza nessuna replica da parte sua?
Se lui cercasse di danneggiarci ulteriormente sarebbe anche comprensibile una nostra difesa, ma cosi ?
Lasciamolo stare...
Magari più in là si sveglierà e capirà che ha sbagliato ( anche se è difficile) e cambierà rotta, cosa che potrebbe spingere qualcuno di tornare nel suo forum, oppure lui stesso potrebbe anche re-iscriversi qui, tutto è possibile.
Ma se cosi fosse, sono già sicura, che il solito provocatore del turno che ha mal digerito torti subiti nel passato lo aggredirebbe in mal modo per il puro gusto di menarlo e di screditarlo ancora una volta davanti a tutta la platea impedendo cosi un re-inserimento pacifico di persona che avrebbe potuta dare un contributo costruttivo ad un gruppo che come maggioranza vuole aprirsi anche chi ha avuto litigi vari con tale gruppo.
Eppure spesso e volentieri questi provocatori che si attaccano al passato facendo leva su vere o anche solo presunti sbagli di coloro ai quali eternamente si costituiscono avversari, dimenticano che loro stesso hanno dietro le loro spalle un percorso simile.
Io questo lo chiamo cortezza di memoria e ingratitudine.
Se proprio non si sopporta una persona basta di non interloquire con lei stando in un gruppo di persone.
ed ora veniamo anche un altro esempio specifico, il mio:
Io quando sono tornata qui a causa della nostra pace e chiamiamola amicizia virtuale ritrovata sono stata accettata ben volentieri dai più e aggredita in maniera certe volte esplicita certe volte in modo subdolo dai solito provocatori ed io faccio nomi:
Blumare e retelibera.
Se pure ho cercato di ignorarli nella maggioranza dei casi questi sino oggi non sanno fare a meno che mettermi in mezzo un po' dappertutto.
C'è un disprezzo continuo. E sinceramente io mi sono stufata.
Non certo per mancanza di capacità di replica, ma perché semplicemente penso che il gioco non valga la candela.
Bene, ognuno è libero di pensare delle persone ciò che vuole, ed io ciò che penso di loro ho più volte detto già in pasato e non voglio più ripetermi.
Ma al contrario di loro, io sono capace di non nominarli e metterli in mezzo e disprezzarli ogni secondo post che sforno, perché per me queste persone non hanno nessuna importanza, e se non ci fossero loro a nominarmi di continuazione o con nick name storpiati o con epiteti vari, io neanche li penserei.
Cosa che ovviamente loro fanno invece di me, perché se non mi pensassero nemmeno mi nominerebbero.
E quando non ci sarà più io si cercano qualche altro/a malcapitato/a del turno.
E se non ne esce nessuno da prendere a calci sarebbero capace anche di trucidarsi a vicenda per il puro gusto di provocare risse, perché solo cosi si divertono.
[Modificato da Cristianalibera 23/07/2013 10:49]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)