Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Leggende e mistificazioni

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2008 00:22
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 10.038
Post: 1.008
Sesso: Maschile
Utente Gold
26/01/2008 19:58
 
Quota

Re: Così è nato il potere

Parlare di Cristo è un argomento molto delicato. Fin dalla sua nascita sono sorte sulla sua persona molte leggende, e queste sono giunte fino a noi; si tratta di racconti che spesso vengono ripetuti nella predicazione.

Ma torniamo all'oggetto in questione. Cristo, dopo aver chiesto ai suoi discepoli che cosa pensa la gente di lui, si rivolge ancora con questa domanda agli stessi interlocutori dai quali si aspetta una risposta collettiva: "E voi chi dite ch'io sia?". Al che sarebbe Pietro a dare la risposta e non tutti i discepoli, come Cristo aveva formalizzato la domanda.

Alla risposta di Pietro Cristo affermerebbe che il Padre lo avrebbe ispirato, escludendo che si tratti di una risposta di Pietro.

Solo qualche istante dopo Cristo apostrofa Pietro in questo modo: "Vattene via da me, Satana; tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini".

Si tratterebbe certo di una grave contraddizione se Cristo passasse da un'ispirazione di Dio a quella di Satana. Non è un comportamento compatibile di Cristo, pertanto non è ammissibile una tale perifrasi.



Non è assolutamente vero, semplicemente Gesù sta facendo riferimento a due momenti diversi e a due episodi diversi...e lo si capisce chiaramente:

Matteo 16:13 Essendo giunto Gesù nella regione di
Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
Matteo 16:14 Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Matteo 16:15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».Matteo 16:16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Matteo 16:17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
Matteo 16:18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
Matteo 16:19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».



Il riferimento è a QUESTA PRECISA RIVELAZIONE:
"TE LO HANNO RIVELATO".
Ciò non esclude che Pietro potesse, in altre circostanze, seguire ciò che gli rivelano la carne ed il sangue....
Infatti, proprio per chiarire questa cosa, l'evangelista pochi versetti dopo riporta:

Matteo 16:21 Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.
Matteo 16:22 Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai».
Matteo 16:23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».


In questo caso Pietro ha seguito ciò che la carne ed il sangue gli hanno suggerito: Gesù non poteva soffrire e morire...era il Figlio di Dio.

E questa, sulla quale insiste Pietro, è una tentazione che ha toccato sicuramente anche Gesù...e le reminescenze di essa si hanno nel Getzemani quando dice:

Luca 22:42 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà».

Quindi Gesù non ha proprio detto nulla di contraddittorio...anzi, ha spiegato molto bene che cos'è l'ispirazione.



Quanto alla chiesa di Pietro, egli ci fornisce, a distanza di qualche millennio, che la sua predicazione si svolgeva a Babilonia in Mesopotamia (1 Pt 5:13). E Paolo di Tarso, salutando la comunità romana non nomina né Pietro né Marco: Pietro e Marco si trovano nella chiesa di Babilonia da dove inviano i loro saluti ai dispersi del Ponto, della Galazia, della Cappadocia, dell’Asia e della Bitinia (1 Pt 1:1-2).



Babilonia non esisteva più poichè era stata rasa completamente al suolo, quindi Pietro non stava facendo riferimento a Babilonia ma a quella città che i discepoli chiamavano "Babilonia", cioè Roma.
Il motivo per il quale non viene nominata la città è perchè i romani erano perseguitati...
Questo è il motivo per il quale anche nell'Apocalisse Roma viene indicata come Babilonia la grande...
E per lo stesso motivo San Giovanni indica il pericolo imminente per la cristianità attraverso un calcolo ghematrico (il famoso nome che corrisponde al numero seicentosessantasei).

Paolo di Tarso non saluta Pietro proprio in accordo a queste precauzioni (vi ricordate l'esortazione "siate astuti come serpenti"?) Paolo probabilmente omette il nome di Pietro.

La prova che Pietro è stato a Roma ce l'abbiamo in maniera del tutto indiscutibile proprio dalle lettere di Paolo:



Romani 15:20 Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui,
Romani 15:21 ma come sta scritto:
Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato
e coloro che non ne avevano udito parlare,
comprenderanno.

Romani 15:22 Per questo appunto fui impedito più volte di venire da voi.
Romani 15:23 Ora però, non trovando più un campo d'azione in queste regioni e avendo già da parecchi anni un vivo desiderio di venire da voi,
Romani 15:24 quando andrò in Spagna spero, passando, di vedervi, e di esser da voi aiutato per recarmi in quella regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza.


San Paolo sa che c'è già un fondamento presso i romani e per questo afferma che NON VOLEVA COSTRUIRE SU UN FONDAMENTO ALTRUI...
Di chi è tale fondamento? Di chi ha detto che era a Roma: Pietro.
E' lui, Pietro, che ha già posto il suo fondamento...
Per tale motivo San Paolo passa a godere della loro presenza per un po'...per poi passare in Spagna.

Anche in questo caso si guarda bene da farsi scappare un nome...nome che, in condizioni normali (non persecutorie), avrebbe fatto.



Tenendo fede ad un principio basilare non è mai possibile che nella Parola di Dio ci siano contraddizioni. Sappiamo che Cristo è stato suscitato, quale Profeta, per riportare le parole che Dio gli avrebbe messo in bocca (Dt 18:18; At 3:22).



Quindi?
Non riporta forse le parole di Dio? E' la Parola stessa di Dio che si fa carne.



Quanto alla divinità di Cristo occorre tener presente, rinunciando alle molteplici indicazioni che lo escludono, che prima di Dio non c'è stato nessun Dio e dopo di Lui non ci sarà altro Dio (Is 43:10).



Infatti questo è quanto crede anche chi ha fede nella divinità di Gesù Cristo.

All'infuori di Dio non c'è altro dio.



Quanto alla preesistenza di Cristo vale quanto detto sopra. C'è stato più di un tentativo; Cristo al tempo di Noè, quando sarebbe andato a predicare a quella gente (1 Pt 3:19), ma sarebbe stata una predicazione inutile perché Dio non li risparmiò dal diluvio.



Ma quali "tempi di Noè"?

1Pietro 3:19 E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione

Il riferimento è a quei tre giorni nei quali Gesù era morto e non era ancora risorto.
In quei tre giorni è andato a liberare i giusti dallo Sceol (in greco Ades)...una condizione di prigionia alla quale si trovava ogni uomo giusto, morto prima di Gesù.
Gesù, per i meriti della sua passione e morte, ha..."...privato della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo". (Colossesi 2:15)

Per i meriti di Gesù Cristo i giusti sono stati liberati dalla loro prigione ed hanno potuto accedere al Padariso.



Quello di essere prima di Abrahamo è un'affermazione che ricorre (Gv 8:58).



Ci mancherebbe...il Figlio è coeterno al Padre ed allo Spirito Santo.
"E'" da sempre...
Coerentemente con ciò, Gesù dice "prima che Abramo fosse IO SONO", "ego eimi".



Si può anche citare quello al tempo di Mosè (1 Cor 10:4). Mosè, però, parlava con Dio "faccia a faccia", ma si trattava di un angelo del Signore (At 7:38).Nessun uomo ha mai veduto Dio (Gv 1:18), solo Mosè chiese a Dio di poterlo vedere, ma Dio non gli mostrò la sua faccia, e Mosè lo guardò di spalle (Es 33:18-23).



Sinceramente non l'avrei mai citato...aspetta un po' e vedi che cosa ti cito... [SM=g27827]



E’ stato già detto che Cristo non si è mai qualificato come Dio. Ma egli ha fatto di più, affermando che c’è un solo Dio: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’Unico Sgnore (Mc 12:29).



Invece Gesù Cristo si è proprio qualificato come YHWH...e non semplicemente come "Dio".

Ci sono degli "IO SONO" (ego eimi in greco) molto particolari.

Quello più eclatante è la vera e propria TEOFANIA che l'evangelista Giovanni ci presenta quando le guardie vanno ad arrestare Gesù nel Getzemani.

Giovanni 18:4 Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».
Giovanni 18:5 Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «IO SONO!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
Giovanni 18:6 Appena disse «IO SONO», indietreggiarono e caddero a terra.


Il bello è che l'evangelista lo evidenzia pure...."appena disse IO SONO"...
Per forza, Gesù ha detto "ANI-HU"...o meglio, in aramaico, ENA-NA.

L'espressione ebraica ANI-HU (in aramaico è ENA-NA) significa letteralmente IO SONO LUI, ed è appellativo esclusivo di YHWH nell'Antico Testamento.

Le guardie si sono trovate davanti DIO che ha detto loro ANI-HU, IO SONO LUI.
E di fronte a tale teofania hanno fatto come fa ogni creatura dinnanzi al creatore: "INDIETREGGIA E CADE A TERRA".
Qui è lo spirito di ogni uomo che ha riconosciuto Dio...e l'effetto è stato immediato ed automatico, si indietreggia e si cade.

Solo dopo si manifesta lo "scandalo" per la ragione, cioè la ragione umana che contrasta con lo spirito che aveva fatto indietreggiare e cadere: "un uomo non può essere Dio". Pietra d'inciampo, segno di contraddizione...motivo di scandalo.
Pertanto le guardie si rialzano ed arrestano Gesù.

L'altro, parimenti eclatante oltrechè sconcertante:

Giovanni 8:23 E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.
Giovanni 8:24 Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che IO SONO, morirete nei vostri peccati».
Giovanni 8:25 Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico.



LOL...qui lo scandalo si manifesta chiaramente...
Quell'EGO EIMI è "ANI-HU"...se non credete che IO SONO LUI (l'Eterno), morirete nei vostri peccati.

Per questo gli chiedono...e tu chi sei?

E lui gli risponde...PROPRIO CIO' CHE VI DICO, cioè ANI-HU...l'IO SONO.


Infatti qual'è la caratteristica esclusiva di Dio?
Quello che YHWH dice a Mosè:

Esodo 3:13 Mosè disse a Dio: «Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?».
Esodo 3:14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: IO-SONO mi ha mandato a voi».



Chiara come il sole è la professione che San Tommaso fa a Gesù:

"Mio Signore e mio Dio" che è traduzione italiana dell'originale in greco "HO KURIOS MOU KAI HO THEOS MOU".

Se prendiamo il Salmo 35 al versetto 23 leggiamo:


Septuaginta traslitterato:

exegertheti kurie kai prosces te krisei mou ho theos mou kai ho kurios mou eis ten diken mou

Uh...la stessa espressione che è ESCLUSIVA a YHWH...

In ebraico (Testo Masoretico):

ha iyrah vehaqiysah
lemispatiy elohay vadonay leriybiy




Basterebbe riprendere anche ciò che Gesù stesso riprende per sottolineare il fatto che è YHWH:

Salmi 109:1 Di Davide. Salmo.
Oracolo del Signore al mio Signore:
«Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

Gesù:

Marco 12:37 Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.



E poi..

Isaia 9:5 Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace;



5 kiy-yeled yullad-lanu ben nittan-lanu vattehiy hammis’rah als
žikmò vayyiqrà sžhemò: pele-yoetz, el-gibbor, aviy-ad, s’ar-sžhalom

Quell'EL-GIBBOR è poco raggirabile...

E se dubiti che il contesto sia messianico ricordati di Zàbulon e Nèftali....delle tenebre e della luce che vi è giunta (Is 9:1 e Mt 4:12).


E questa è solo la punta dell'iceberg di tutto il supporto scritturale alla divinità di Gesù Cristo ed alla stessa dottrina Trinitaria.

Ciao
Mauri





[Modificato da MauriF 26/01/2008 20:46]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 | Pagina successiva
Risposta Veloce
Nick  
Titolo
Messaggio
Smiles
Copia il codice di controllo qui sotto





Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:00. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com