Cristianalibera, 15/12/2010 17.52:
E più corretto dire che la legge di Dio è unico "strumento" che possiamo usare nel discernere il bene dal male. Di questa legge siamo trasgressori fin dalla nascita e la sola conoscenza della legge e formale ubbidienza non aiuta a non trasgredire, quello che ci da la forza di fare del bene (compiere la legge) è la potenza e grazia di Dio.
Tipico discorso dei appartenenti di una religione del 3° protestantesimo, soprattutto quella dell'avventismo che addirittura continua a sottostare sotto le legge dell'AT quando Paolo stesso dice che Cristo è la fine della legge.
La legge non è affatto l'unico strumento per discernere il male e il bene la scrittura "la lettera uccide e lo spirito vivifica" non ti dice nulla?
Se avessi seguito la discussione tra me e poly su infotdg e magari pure partecipato per dare un contributo costruttivo anziché venire lì solo per fare un commento sciocco e provocatorio, te ne saresti già fatto un'idea...essere pronti di imparare sempre senza pregiudizio anche questo fa parte di uno spirito libero cristiano.
Lo spirito che abbiamo ricevuto da Dio che sprone la nostra coscienza cristiana ad abilitarci di capire ciò che e bene e male, non abbiamo bisogno ogni volta che prendiamo una decisione o qualunque cosa pensiamo o facciamo di guardare ciò che è la legge ( d'altronde solo voi avventisti come cristiani state ancora sotto il suo giogo) oppure ciò che dicono le scritture al riguardo.
ciao
Veronika
Veronica, perché parli per parlare!? Quante volte ho spiegato questo argomento, e tu continui ad affibbiare agli avventisti il significato diverso da quello che in realtà insegnano sull'osservanza della legge.
La legge morale di Dio è immutabile ed eterna, ed è espressione della sua volontà, del suo amore e della sua giustizia. La sua volontà è espressa nelle leggi, con i quali lui governa i pianeti e l'universo intero, similmente anche dei governi di qualsiasi paese non possono guidare il paese senza le rispettive leggi. Quando si parla del compimento della legge in Cristo non è possibile pensare che l'osservanza e l'ubbidienza alle leggi era valida solo per gli ebrei, ha lo stesso valore per tutte le genti mai vissute sulla terra.
Il punto chiave che spiega l'illusione delle confessioni cristiani oggi nel considerare la legge superata dalla coscienza e dallo spirito (io qui alludo allo spirito loro, che loro scambiano per quello dello Spirito Santo) "illuminante" sul percorso della vita di un cristiano e sul suo operato, è che Cristo è venuto per innalzare la legge con il suo sacrificio. Come? L'uomo incapace di osservare la legge in modo perfetto, per la sua natura peccaminosa, è graziato dalla natura divina di Cristo, ciò è, Cristo è venuto proprio per il fatto che la legge non è possibile cambiare e che noi non riusciamo ad osservarla perfettamente perché abbiamo perso la natura santa dei nostri praantenati nell'Eden, a donarci ciò che ci manca per essere salvati. Se la legge si poteva cambiare e adeguarsi a noi, non sarebbe necessario che Gesù venisse a sacrificarsi e morire al posto nostro. Ecco perché si dice che "la lettera uccide", è l'uomo con sola osservanza della legge e senza grazia di Cristo non potrà essere accettato da Dio. Con questo nessuno nega la natura spirituale della legge, anzi la esalta. La salvezza sta in questo che non è Gesù deve abbassare il suo criterio di giustizia alla nostra, ma siamo noi ad elevarci verso la sua.
"E' più facile che finiscano il cielo e la terrà piuttosto che cada anche la più piccola parola della legge di Dio". Luca 16,17
( d'altronde solo voi avventisti come cristiani state ancora sotto il suo giogo) oppure ciò che dicono le scritture al riguardo.
Veronica, tu sei libera, puoi consultare e consigliarti pure dai scritti di antiche filosofie greche e di costruire i tuoi valori della vita su quelle, io voglio stare a quello che dice la Parola di Dio.