Se la legge si poteva cambiare e adeguarsi a noi, non sarebbe necessario che Gesù venisse a sacrificarsi e morire al posto nostro. Ecco perché si dice che "la lettera uccide",
Se Cristo non fosse venuto e morto per noi non avremmo potuto essere salvati, perché visto che nessuno è capace di osservare con perfezione la legge che serviva solo per tutore per condurre al Cristo che è egli stesso fine della legge.
Apri il tuo spirito natasha e non essere prevenuta gaurdando solo gli insegamenti avventisti che non sono nemmeno basati sulla sola scrittura ma anche su quella della E. White.
"Ecco perchè si dice che la lettera uccide"... che centra la legge che dovrebbe adeguarsi a noi...?
è l'uomo con sola osservanza della legge e senza grazia di Cristo non potrà essere accettato da Dio.
L'uomo non sta più sotto quella legge lo vuoi capire o no, Cristo è la fine della legge e Dio ci ha dato uno Spirito nuovo.
E se vuoi ti posso pure citare una sfilza di scritture al sostentamento di ciò che dico.
Con questo nessuno nega la natura spirituale della legge, anzi la esalta. La salvezza sta in questo che non è Gesù deve abbassare il suo criterio di giustizia alla nostra, ma siamo noi ad elevarci verso la sua.
Ah no? Quando Paolo dice che la legge uccide è sicuramente un esalto....ma certo se lo credi tu.
PS:
E non mi dire "che parli solo per parlare" se parlo lo faccio per fare un sano dibattito se non sei interassato a ciò che scrivo perchè credi che parlo solo per parlare allora non continuare il discorso con me che è meglio.
[Modificato da Cristianalibera 16/12/2010 13:14]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)