tema ricavato su una riflessione di Kelly!
"E come fate presto a fare le vittime..."
Purtroppo sì, ci sono quelli che hanno la sindrome dell'eterna vittima, io ho sempre odiato il vittimismo ma non certo chi ne è afflitto, che dovrebbe rendersi conto di questo suo male oscuro a fare qualcosa per guarire da esso.
Ne avevo già parlato in un altro forum ma ripetere non guasta mai!
Credo che questo commento su un altro forum rispecchia proprio il profilo di una persona afflitto dal vittimismo:
Trovato qui
:
knights.forumattivo.com/t102-il-vittimismol-arte-del-farsi-co...
Molte persone soffrono di questo psuedo male, che si può comunemente definire vittimismo.
Ma il vittimismo è uno stato sociale, ineteriore che la stessa persona che lo manifesta sviluppa in maniera costruttiva ed articolata, insomma è una vera e propria deviazione psicologica, radicata nell'ego e nell'essere, che viene delineato dai più normali fino a diventari convulsi atteggiamenti verso il prossimo.
Ma chi è colui che soffre di vittimismo?
Solitamente si tratta di una persona che per indole ed insicurezza, è asociale di natura, non ha capacità di interazione, anzi per meglio dire non riesce ad applicarle, per il semplice motivo che non riesce ad avvalersi di scambi interpersonali, e fugge da essi, ma allo stesso tempo ne soffre e sente l'esigenza di avvicinare e rapportarsi alle persone.
E' una persona debole in fondo al suo essere, e bravissima a trovare la pagliuzza nell'occhio altrui, tralasciando la foresta amazzonica abEbattuta che ha nel suo!!!
Quindi per creare un utopico rapporto, dove gli vengano date le attenzioni che reclama, manifesta la figura della vittima, incompresa, deprecata, dai falsi boia che tende ad animare nella sua mente insicura, ed a raccontare alla persona a cui tende a legarsi in maniera quasi morbosa, i torti, immaginari ovviamente, che ha subito.
Il "vittimista" solitamente, anzi sempre, è un reo bugiardo, infatti le sue versioni sono prive di fondamento, nate dalla mania di stare al centro dell'attenzione (esigenza umana l'uomo è un animale sociale ma non tutti riescono a esserlo trasparentemente), e di deprecare ed infangare, coloro che vede come usurpatori ingiusti della popolarità (dobbiamo sempre vedere questa cosa nell'ottica del vittimista), inoltre, essendo bugiardo di natura come prima dcevo, non ha nemmeno la coscienza di ammettere le proprie colpe di fronte ai suoi immaginari boia, anzi incentra la sua "malattia sociale", infierendo contro di loro, reclamando una ragione che nemmeno Dio gli accorderebbe ne in cielo e ne tantomeno in terra.
Insomma se vogliamo dirla tutta, i vittimisti camminano armati, hanno questo coltello dalla parte del manico, e più essere vittime sono tarli rosicanti di una mela sociale,
mentre noi poveretti siamo le sue vittime designate.
Si salvi chi può! [Modificato da Cristianalibera 17/12/2010 12:00]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)