Certo, ci sarebbe una serie di motivazioni, dipende dal caso. La motivazione che credo sia stata vincente nel caso nostro caso, per te, era quella che ti ha fatto ritirare per non farti vedere perdere la “battaglia”.
In quale caso quando e come, non mi ritiro MAI
per non perdere la battaglia come tu probabilmente due giorni fa hai fatto quando si parlava di lettera e spirito.
Potrei ritirarmi oppure non rispondere più quando vedo che rispondendo ad una persona potrei perdere le staffe facendo solo danno a lei e a me compreso ( perché poi magari mi pentirei di aver trattato male oltremisura qualcuno) se vengo attaccato su cose personali od ingiuste, altrimenti sono capace di dargli anche ragione, qual è il problema, è bello confutare ma è anche bello essere confutato, non si finisce mai di imparare.
Tu che hai sempre la risposta pronta nella tasca riuscivi a ribattere a raffica, tutti, senza fare eccezioni, e si vedeva la tua, l'ultima parola. Ultimamente hai fatto un bel po di passi indietro e ora stai facendo un bel ragionamento, ti sei resa conto, che uno non deve "vincere" sempre!
Bè, grazie dei complimenti, se riuscivo a ribattere a raffica tutti senza fare eccezioni ( insomma senza eccezioni proprio non direi, ma WOW, smackk, che complimentone
) allora una ragione c'è.
Però vedi, non ho fatto nessun passo indietro sono sempre io, semmai ho perso un po' di entusiasmo perché tante volte vedo l'innutilità di controbattere su un tema che nemmeno particolarmente mi interessa o dove non viene minacciata l'idea della quale mi sento portatrice.
E non è nemmeno la questione di voler aver ragione a tutti i costi, perchè se uno si sente nella ragione non vedo perchè uno si dovrebbe ritirare, per far felice il suo interlocutore?
Sarebbe una presa in giro secondo me.
In altri casi ci sono tante sfumature, dalle quali riesci a capire, se il momento di parlare o tacere, ma di norma, uno dovrebbe spiegarsi e risolvere il conflitto in modo costruttivo senza possibilmente rovinare il rapporto, facendo riflettere altra persona su quello che si considera fossero i suoi errori.
Ma senti chi parla io al contrario tuo non sono enigmatica sono chiara e schietta nei miei scritti, non per niente ultimamente su amici anche la ely con la quale siamo riusciti a chiarirci a Roma mi ha fatto proprio per questo dei complimenti.
Due giorni fa volevo farti capire con una domanda ben precisa alla quale avresti dovuto darmi una chiara risposta che ti avrebbe immancabilmente fatto capire che c'eri nell'errore e tu che fai, abbandoni dicendo che non ero meritevole perchè stavo manipolando ciò che scrivevi ma si può?
Sei tu quella che spesso non è affatto capace di spiegarsi in chiare lettere, infatti ultimamente qui su apo addirittura qualcuna pensava di te che parlassi in codice, chissà perché?
Di solito cerco di rispondere come Gesù rispose a chi lo schiaffeggio. Non gli ha mica detto: "brutto stronzo, schifoso, maleducato".
Di solito certo ma quando perdi le staffe le dici anche di peggio...
«Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» Giovanni 18,23
In altre occasioni disse "Serpenti, razza di vipere". Ma in questo caso, forse tale giudizio bisognerebbe lasciare solo a Lui!
Gesù aveva espresso riguarda certi farisei il suo disappunto sulla loro ipocrisia religiosa, ma era Gesù e Gesù guarda nel cuore facoltà che io non ho...
Perciò i giudizi come dare della serpa pubblicamente in un forum li lascio a Dio se hai una fede ipocrita oppure no questo certo te lo devi vedere con Dio solo.
Ma tutto questo non centra nulla col tema del 3d.
Se tu non ti rivedi in quello scritto ma ti senti di avere autostima l'ottimismo e ti senti sempre responsabile delle tue azioni, allora non so dove dovrebbe esserci il problema.
Se invece in qualcosa in quello scritto ti dovessi rispecchiare allora prendilo a cuore e migliora il tuo atteggiamento mentale.
[Modificato da Cristianalibera 20/12/2010 18:53]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)