santapazienzauno, 20/12/2010 10.34:
Secondo te, il vittimismo è presente quando uno fa le obbiezioni su ciò che si dice sul proprio conto, che questa discussione ha preso spunto dal diverbio tra me e Kelly.
No, non secondo me, secondo come tu hai interpretato tutto ciò, vedi che non sono stata io a dirti che facevi la vittima ma Kelly, e vedendo quella frase di kelly mi è venuto nuovamente in mente questo bell'articolo tempo fa già postato in macchè.
Non ho certo detto che tu o qualunque altro qui sia afflitto da tale male, l'ho postato a puro titolo infoprmativo.
Tacere è uguale ad acconsentire. Dunque, tu per non farti vedere apparire vittima, giustifichi ogni comportamento nei tuoi confronti e ogni attacco verbale. Bello!
Se una persona si dovesse ritirare da un discorso semplicemente perché non ne ha voglia o perché crede che non ha senso di continuare per me non significa certo fare la vittima, quando mai avrei fatto tale affermazione, non affibbiarmi cose che io non ho mai detto.
Tanto meno io per non apparire vittima non giustificho ogni comportamento e ogni attacco verbale, comportamenti forti e verbalizzazioni forti possono recare reazioni altrettanto forti, non sempre si riesce tenere a freno le proprie esternazioni, e tu cara dovresti saperne qualcosa non poco tempo fa mi chiamai iena e vigliaccona senza che nemmeno mi ero mai rivolto a te in questo tono.
Ma con questo non voglio giustificare nulla, anzì a volte sarebbe meglio di abbandonare il campo di battaglia verbale tra due contraenti e chi lo abbandona non sarebbe certo una vittima, la vittima per me sarebbe colei o colui che si sentisse costretto dal suo interlocutore di abbandonare e non perché lo ha deciso per se stesso, riesci a capire la differenza?
[Modificato da Cristianalibera 20/12/2010 11:17]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)