Don Ivan Martini muore per salvare la statua della Madonna

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kelly70
00mercoledì 30 maggio 2012 15:01
E' morto per salvare una statua della Madonna alla quale molti dei suoi parrocchiani erano particolarmente devoti. Don Ivan Martini, 65 anni, da nove anni parroco di Rovereto, uno dei paesi della Bassa modenese maggiormente colpita dal sisma, è morto questa mattina nella sua chiesa crollata.

La parrocchia di Santa Caterina era stata danneggiata e resa inagibile dal sisma del 20 maggio scorso, ma era necessario fare un sopralluogo per salvare un po' di arredi che c’erano dentro.

Così, questa mattina, accompagnato da due vigili del fuoco, il parroco è entrato nella chiesa per cercare di salvare alcune statue fra cui, in particolare, una statua della Madonna.

Ma il forte terremoto lo ha sorpreso. Don Ivan è stato colpito dal crollo, di una pietra o di una trave, che non gli ha lasciato scampo. Illesi, invece, i due vigili del fuoco che erano con lui e che sono riusciti a mettersi in salvo. Rovereto piange la sua unica vittima, il suo parroco, al quale il paese voleva bene.

"Don Ivan era uno veramente in gamba", racconta un suo parrocchiano. Un altro parroco è invece rimasto ferito nel duomo di Carpi. In un primo momento si era temuto per la sua vita, ma fortunatamente ha riportato soltanto qualche lieve danno fisico.

www.ilgiornale.it/cronache/don_ivan_martinimuore_salvare_statua_madonna/statua-terremoto-madonna-chiesa-don_ivan_martini-rovereto-sisma/29-05-2012/articolo-id=590111-page=0-co...


Quelli di Pontifesso non dicono niente? [SM=x789055]
=omegabible=
00mercoledì 30 maggio 2012 16:51
Kelly, il mio commento a questo tuo post sarebbe troppo toscano e me ne astengo. [SM=g27825] [SM=g27825]
Quando l'hanno detto alla TV mi sono sganaciato [SM=g2767175] [SM=g2767175]

Meno male si sono salvati i 2 pompieri,padri di famiglia.... [SM=x1936756] [SM=x1936756]

kelly70
00mercoledì 30 maggio 2012 17:03
Re:
=omegabible=, 30/05/2012 16.51:

Kelly, il mio commento a questo tuo post sarebbe troppo toscano e me ne astengo. [SM=g27825] [SM=g27825]
Quando l'hanno detto alla TV mi sono sganaciato [SM=g2767175] [SM=g2767175]

Meno male si sono salvati i 2 pompieri,padri di famiglia.... [SM=x1936756] [SM=x1936756]




E' quello che ho pensato anch'io.

Però, secondo il ragionamento dei pontifessi, in questi episodi si vedrebbe la mano di Dio che punisce i peccati del malcapitato, come spiegarono ampiamente riguardo al palco del concerto di Jovanotti crollato, sul terremoto che puniva i gay non mi ricordo dove, ecc.

E adesso sulle chiese crollate e sui preti morti non dicono niente? [SM=x789055]


Blumare369
00mercoledì 30 maggio 2012 18:17
Mi sembra di vedercelo sotto le macerie con la statua sul petto che pian piano lo sta schiacciando mentre lui prende coscienza che forse è stato preso per il culo. [SM=g2535979]
Blumare369
00mercoledì 30 maggio 2012 18:19
Non si deve aver pietà di un prete che muore fra atroci dolori. E' Dio che lo sta mettendo alla prova prima di portarlo su in paradiso. Magari morissero tutti!! sai come sarebbero felici!?
Agabo
00mercoledì 30 maggio 2012 18:56
Senza ipocrisie, penso che molti abbiano fatto riflessioni di questo genere.
Mancanza di rispetto?
No, assolutamente NO!

Che cosa si può pensare di un uomo che mette a rischio la propria e l'altrui vita per una statua?
Facile immaginarlo.

E poi non mi vengano a parlare di "venerazione" delle statue ... qui si tratta di vera e propria ADORAZIONE, di stolta adorazione di dei e dee fatti di gesso, di legno ed altro vile materiale...
Un materiale tanto vile che, a confronto del valore della vita, mi pare lecito giustificare ogni genere di ironia.

Chissà, gli sfegatati apologeti di queste scemenze, che cosa raccontano a se stessi per placare le loro coscienze!?!
=omegabible=
00mercoledì 30 maggio 2012 20:08
Re:
Agabo, 30/05/2012 18.56:

Senza ipocrisie, penso che molti abbiano fatto riflessioni di questo genere.
Mancanza di rispetto?
No, assolutamente NO!


Un materiale tanto vile che, a confronto del valore della vita, mi pare lecito giustificare ogni genere di ironia.

Chissà, gli sfegatati apologeti di queste scemenze, che cosa raccontano a se stessi per placare le loro coscienze!?!



Appunto Agabo!!! E' uno di quei casi in cui la fede ha fatto sentire il suo peso!!!!! [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979]


principessac
00domenica 3 giugno 2012 13:27
la Mdonna non ha fatto il miracolo
kelly70
00lunedì 4 giugno 2012 18:24
Re:
principessac, 03/06/2012 13.27:

la Mdonna non ha fatto il miracolo




A questo punto io mi chiedo: e se invece del prete fossero morti i due vigili del fuoco, e lui fosse uscito illeso e con la statua della Madonna in braccio, che cosa avrebbero detto i fanatici credenti? Che la Madonna lo aveva protetto?

E in questo caso perchè invece nessuno fiata? [SM=x789055]
!Freddie!
00martedì 12 giugno 2012 23:48
Disillusione


Quando i mass media riportarono la notizia confesso di essermi illuso che l’evento nella sua tragicità, pur suscitando in qualcuno (dotato di una visione miope e, forse, anche gretta) punte di facile e discutibile ironia, avrebbe suggerito comunque degli interventi informati ed ispirati a quella pietà, a quel rispetto, a quella solidarietà e vicinanza che vengono manifestate, di solito, alle vittime di calamità naturali senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di censo, di ceto, di indirizzo politico (senza scomodare il Padreterno, questo è uno dei principi cardini della nostra Costituzione: art. 3); a quei sentimenti, insomma, che ci qualificano, con ragione, come esseri umani. Purtroppo, il boccone era troppo ghiotto e stimolava più la pancia che non la testa; più la reazione istintiva e villica che non la riflessione ragionata e nobile perché non fosse oggetto di facile ludibrio. Non ne faccio un discorso di parte, ma di metodo. Come recitava Totò: “La Morte è una livella” e di fronte ad essa non esistono più, non hanno più alcun valore quegli elementi a cui i vivi danno tanta importanza perchè considerati tratti distintivi da ostentare nei rapporti interpersonali su questa terra; non ci sono titoli, ricchezze o classi sociali di sorta: esiste solo la persona, in quanto tale. Certo, non nego che l’episodio presenta dei risvolti grotteschi ed ironici per chi vuole fermarsi alla superficialità dei propri sensi, senza guardare al di là del proprio naso (il che mi starebbe anche bene se mi stessi rivolgendo a degli elefanti!); è un po’ come il caso del cacciatore cacciato, ossia quando si legge su un giornale che un cacciatore è stato impallinato da un suo “collega” perché creduto un fagiano o un cinghiale. La prima reazione, quella istintiva e, per certi versi, bassa – come ho scritto – è quella di sorridere e fin quando si registra una chiappa bucata o un polpaccio ferito, per quanto disdicevole, il sorriso lo si può anche accettare. Ma quando si tratta di una vita spezzata penso che ogni considerazione per quanto aspra e fortemente critica si intenda rivolgere al soggetto in questione vada, senza dubbio, superata e non solo perché dei morti bisogna parlarne necessariamente bene. Questo non toglie nulla al fatto che ognuno può formulare le riflessioni che ritiene più opportune, ma è auspicabile che queste abbiano come punto di riferimento sempre e comunque la dignità della persona.
Don Ivan non era solo una tonaca, un nome come tanti, un’appartenente ad una categoria invisa ad alcuni: era un uomo con dei sentimenti, con dei sogni, con dei progetti, con delle ferite nella propria vita come tutti gli altri uomini; perfino come quelli degli utenti ed amministratori di questo forum! Mi chiedo se qualcuno dei foristi intervenuti in questo 3d conosceva minimamente questo don Ivan o se aveva provato a prendere alcune informazioni su di lui. Ho letto solo una scarna notizia qui riportata: "Don Ivan era uno veramente in gamba", racconta un suo parrocchiano.
Mi sono preso, allora, la libertà di cercare qualche altra notizia tratta da un quotidiano locale (quindi, non di parte o confessionale) per far conoscere un po’ meglio ai lettori chi era questo anonimo parroco, fino a poco tempo fa:

TERREMOTO EMILIA-ROMAGNA. Rovereto. Don Ivan Martini aveva il fisico asciutto e le mani grosse, come i contadini della sua bassa. Gente abituata a tirar dritto e a lavorare sodo, poche parole e il bicchiere giusto, quando ci vuole, per scambiarsi due idee sulla politica e sulla vita. I preti vengono su bene, in quelle terre. Anche perché non è facile, vedersela con i rossi da un secolo, litigare e lavorarci insieme. Come don Camillo, solo che lui aveva tanti devoti, anche i comunisti in fondo lo erano, oggi le chiese piene e l’autorevolezza sono il sigillo di uomini in gamba davvero.
Don Ivan è morto al secondo terremoto che ha sconvolto la sua regione, in un minuto, mentre faceva un sopralluogo con due vigili del fuoco per cercare di salvare qualche statua, qualche oggetto, qualche arredo rimasto intatto dalla sua parrocchia, Santa Caterina. Gli premeva soprattutto quella Madonnina, cui la sua gente era tanto affezionata. Una trave, una pietra l’ha colpito, e portato a vederla dal vivo, la Madonna. (da notare la fine ironia, quasi scontata, che però non offende). Un prete di campagna ha solo la sua chiesa. Poco importa se non fa parte della storia dell'architettura, se non ospita grandi capolavori. Ogni statua, ogni arredo, è come se fosse un pezzo del paese. Ed allora bisogna far qualcosa per cercare di salvarla. Don Ivan ci ha provato, e ciò gli è costato caro. Troppo caro. Non credo che valesse poi tanto, quella statua, la Sovrintendenza ai Beni Artistici non avrebbe pianto vedendola andare in frantumi. Certo, qualche volta questo sguardo fisso più a Maria che al suo Figlio e Padre fa storcere il naso ai teologi. Ma i più intelligenti tra loro sanno bene che la Chiesa tutta si aggrappa a quel manto azzurro, a quelle labbra rosate, sopporta e spera fidando in quel piede delicato che schiaccia il serpente, per sempre, per tutti. Don Ivan non era un prete all’antica. Né un collezionista di opere d’arte. Quella chiesa era casa sua, e come dicono i Salmi, “lo zelo per la Tua casa mi divora, Signore”. Per questo ci teneva tanto, perché tra quei banchi sfondati, tra le mura sbrecciate e i soffitti pencolanti ha visto alzarsi tante volte le preghiere dei suoi parrocchiani, riletto le storie di ciascuno di loro, pregato e cantato e festeggiato e pianto con la sua comunità. Lui si sentiva responsabile, della sua comunità, e di tutto ciò che per la sua comunità contava. Anche la statua della Madonnina. Quella Madonna che non è una statua, ma il senso della vita, che dà il coraggio anche di perderla, affrontando il terremoto. Ora, provate a chiedere alla gente di Rovereto se pensa alla crisi della Chiesa, agli scandali del Vaticano, in queste ore. O se è commossa e triste e attonita per il suo parroco. Ma non per la retorica degli alti prelati corrotti, delle stanze nobili che odorano di zolfo al confronto dei poveri preti di base che ripetono all’infinito la parabola del cammello e della cruna d’ago; lo sappiamo perché lo dicono ragione ed esperienza che ci sono i giusti e gli ingiusti dappertutto. Certo, la semplicità, l’umiltà, la fedeltà sono virtù grandi, ed è più facile trovarle a Rovereto. Sono i parroci come don Ivan a portare avanti la Chiesa tutta, e gli scandali non potranno prevalere su di essa. I preti che aprono ogni mattina i portoni delle loro chiese, s’infilano nei confessionali, ascoltano, sostengono, confortano, lavorano per il popolo che è stato loro affidato. Se la Chiesa alta va avanti è per merito dei don Ivan di tutto il mondo. Per la pietà di quelle Madonnine così amate e così grate di tanta considerazione, che certamente intercederanno perché nessuno si perda.


Questo e molto altro ancora era don Ivan; con l’aiuto di diversi volontari allestisce dei punti di ritrovo per prestare soccorso ed aiuto ad alcune persone, soprattutto anziane, bisognose di sostegno, di solidarietà, di conforto; con quei volenterosi era impegnato anche a servire i pasti alle persone rimaste senza casa. Lui, almeno, si spendeva attivamente, con azioni concrete - e non certo a chiacchiere – per aiutare i terremotati dell’Emilia Romagna, mentre c’è chi, stravaccato con il proprio sedere (sodo o flaccido che sia) su comode poltrone o sofà sorseggiando rumorosamente una bibita, si permette di giudicare miopicamente o di ridere sguaiatamente ed in modo irriverente della morte di una persona che di certo aveva poco o nulla da farsi insegnare da questi personaggi e da cui, probabilmente, c’era molto da prendere ad esempio. A proposito di quanti hanno affermato qui di essersi sganasciati dalle risate o aver trovato comico l’essere schiacciati da una trave, mi viene in mente che tra gli Indiani d’America c’è la credenza che a ciascun uomo corrisponda uno spirito animale (questo spiega i loro nomi così caratteristici quali: Alce Veloce, Gufo Grigio, Piccolo Corvo, Cavallo Pazzo ecc.); non sarei minimamente sorpreso, quindi, se lo spirito animale a cui corrisponderebbero questi “goliardici individui” avesse le fattezze della Iena Ridens.
E’ ben noto che questo mammifero placentato della famiglia dei canidi usa solitamente emettere il suo caratteristico verso in prossimità dei cadaveri; più il “fiero pasto” è gustoso, appagante e soddisfacente, più la loro sinistra risata raggiunge alti livelli di decibel. Sconcertante è anche l’affermazione che ho letto: “Meno male si sono salvati i 2 pompieri,padri di famiglia...” come se lo stato civile di una persona fosse un metro per auspicare chi viva o muoia! Sono contento anch’io che i due vigili del fuoco si siano salvati, ma non perché padri di famiglia, quasi a sostenere che la vita di un parroco, invece, sia meno importante o sia priva di legami affettivi e familiari.
Questo dimostra quanto superficiale siano certe valutazioni: “sono padri di famiglia” e allora? Per quanto ci è dato sapere forse picchiano la moglie, maltrattano i figli, sono degli egoisti e fregano i colleghi, frodano il fisco oppure hanno rendite occulte ecc. Rispetto ad un sacerdote che si spende per il prossimo, non mi sembra un grande affare puntare su pompieri come questi che ho ipotizzato, solo perchè “padri di famiglia”! A voler usare lo stesso metro riferito ad altre categorie – come l’età, per esempio - arriveremo ad applaudire chi eventualmente sostenga che i vecchi ultrasettantenni devono essere messi in un’ ospizio o eliminati perché sono un peso per la società, sottraggono risorse, spazio, opportunità, aria ai più giovani. Si affermerebbe, così, una pratica di selezione sociale degna dei migliori progetti di hitleriana memoria. Occorre andare a scuola di quel farmacista di Concordia il quale pur di non buttare i medicinali presenti nel suo negozio lesionato dal sisma ha deciso di donarli a tutti coloro che ne hanno bisogno, senza alcuna preferenza o distinzione!

Senza ipocrisie, penso che molti abbiano fatto riflessioni di questo genere.
Mancanza di rispetto?
No, assolutamente NO!

Che cosa si può pensare di un uomo che mette a rischio la propria e l'altrui vita per una statua?
Facile immaginarlo.


Poi ho letto degli interventi “a sostegno”, come questo che ho riportato, in cui è possibile misurare il grossolano tentativo di attribuire un aurea di ragionevolezza e di razionalità a riflessioni o comportamenti dettati dalla superficialità e, a volte, anche dal disprezzo e dalla discriminazione. Pertanto, ridere della morte di un parroco, di un uomo come noi non è mica una mancanza di rispetto. No, CERTO CHE NO! E’ -secondo quello che si vuole arbitrariamente sostenere – la naturale conseguenza generata dalle sue azioni; se l’è cercata, insomma. Ed ecco che i “postatori di mezze verità”, che non mancano mai, buttano giù la frase “rivelatrice” come fosse un sette bello in una partita a scopa; quella che – secondo loro – taglia la testa al toro, che spiega tutto senza paura di essere contraddetta:
Che cosa si può pensare di un uomo che mette a rischio la propria e l'altrui vita per una statua? Facile immaginarlo.
Prima di entrare nel merito di tale affermazione, invito chi scrive simili “perle” ad esprimere apertamente lo stesso grande, sprezzante, profondo disprezzo mostrato per don Ivan (spacciando spudoratamente le sue ben conosciute posizioni per anticlericalismo quando, in realtà, si tratta di un viscerale e manco tanto occulto anticattolicesimo) anche verso tutti quegli sciatori che durante l’inverno, credendosi dei Superman, preferiscono sciare lungo i “fuori pista” piuttosto che cimentarsi negli appositi spazi battuti lasciandoci il più delle volte le penne o verso tutti quegli scalatori che credendo di saperne più delle guide del luogo si inerpicano lungo sentieri e pareti con elevato grado di difficoltà quasi impossibili da affrontare o scelti in periodi sconsigliati per una scalata con la conseguenza di precipitare inesorabilmente in burroni o crepacci o di essere travolti da prevedibili valanghe. Lo stesso inappellabile giudizio me lo aspetto per quegli speleologi che tempo fa rimasero bloccati in una caverna non ancora interamente esplorata rimanendo, così, bloccati per giorni nelle viscere della terra o per coloro che credendosi dei provetti skipper alla Cino Ricci affrontano allegramente il mare forza 7/8 con esiti a volte tragici o per quei temerari (un eufemismo per velare la loro incoscienza) che preferiscono il turismo avventuroso scegliendo itinerari al di fuori dei classici circuiti vacanzieri per essere, poi, oggetto di rapimenti, rapine e violenze varie costringendo, in tal modo, lo Stato Italiano a fare capriole per ottenerne la liberazione o assicurare loro l’incolumità. Senza contare i casi in cui quando tutte queste persone non muoiono mettono, a loro volta, a rischio la vita dei soccorritori e non sono rari i casi in cui le cronache registrano le morti di questi ultimi avvenute nel tentativo di salvare chi voleva provare il gusto dell’adrenalina nel sangue, il brivido dell’azione!!!

Che cosa si può pensare di un uomo che mette a rischio la propria e l'altrui vita per una statua? Facile immaginarlo.

Dicevo delle “mezze verità”. La prima parte di questa frase tende ad insinuare che don Ivan abbia superficialmente messo in gioco la propria vita entrando nella chiesa già lesionata. E’ evidente che chi afferma ciò non ha mai vissuto in prima persona l’esperienza di trovarsi nell’epicentro o nell’area circostante di un terremoto e non sa un emerito nulla dei pensieri e delle preoccupazioni che affollano le menti delle persone il cui unico scopo è quello di ritornare alle loro case nei momenti di relativa calma per recuperare quanto più è possibile di ciò che è stato lasciato nelle abitazioni per prendere quello che non è andato distrutto e che rappresenta tutta la loro vita: gli effetti personali, il vestiario, qualunque oggetto utile per affrontare le notti da trascorrere all’aperto o nelle proprie auto, ma non solo questo. Ho visto prendere le cose più assurde accanto a quelle effettivamente utili: c’è chi si è portato dietro un televisore recentemente acquistato (senza sapere dove collegarlo); chi ha preso con sé gli album fotografici di famiglia; chi tentava di recuperare dei gioielli o addirittura provava a portar via la cassaforte con i valori, chi prendeva qualche giocattolo per i bambini ecc. sempre col rischio che una trave poteva cadere dal soffitto, che una rampa di scale poteva collassare, che un muro già pericolante poteva crollare definitivamente schiacciando i malcapitati. Quindi, in sostanza, di cosa è “accusato” don Ivan se non di aver fatto quello che TUTTI fanno dopo essersi salvati da un terremoto? Come ho già scritto prima: “Quella chiesa era casa sua, un prete di campagna ha solo la sua chiesa. Ogni statua, ogni arredo, è come se fosse un pezzo del paese. Ed allora bisogna far qualcosa per cercare di salvarli.” A volerla dire tutta, non credo proprio che un pastore di un’altra fede si sarebbe comportato in modo differente pur di salvare degli oggetti necessari alla sua opera; dalle mie parti non è stato differente. Ma si sa, per qualcuno la vita di un prete cattolico non ha pari dignità rispetto a quella di un pastore protestante.
La seconda parte della frase è una insinuazione bella e buona; si vuole suggerire al lettore che i due vigili del fuoco si trovavano là perchè ce li aveva portati don Ivan o, comunque, gli facevano da scorta. Quei vigili del fuoco, invece, erano là perché è là che dovevano stare; stavano svolgendo un compito che era stato assegnato dal loro superiore, non per i capricci o la volontà cocciuta di un parroco. Quei vigili del fuoco stavano svolgendo un sopralluogo per controllare l’agibilità degli edifici della zona, compresa quella chiesa; forse qualcuno non lo sa, ma una chiesa è un edificio al pari di un isolato, di un palazzo, di un’abitazione, di un fienile, di un capannone. Quindi don Ivan non ha trascinato nessuno e non ha indotto in alcun modo altri a seguirlo nel suo proposito o a fargli da guardia del corpo; semmai è lui che si è aggiunto alla squadra di ricognizione inviata per controllare lo stato di agibilità dell’edifico di culto in questione; lo stesso hanno fatto decine di cittadini, come hanno mostrato i vari telegiornali . E quel materiale tanto vile utilizzato per scolpire quella statua assume, ora, un valore proprio a causa della vita perduta per essa da don Ivan così come, con la propria morte, Gesù ha attribuito un valore salvifico a due pezzi di legno incrociati. Del resto, non lo afferma proprio il Maestro che chi perde la propria vita per gli altri, la salverà (e don Ivan si stava prodigando per gli sfollati del paese, come ho ricordato prima)? E per quanto riguarda la (presunta) giustificata ironia auspicata nei confronti di don Ivan a causa delle sue azioni da parte di chi si considera cristiano, ricordo solo che prima di lui, Gesù stesso mentre stava morendo sulla croce fu insultato, deriso e vilipeso. Vigliaccheria ed infamia allo stato puro, quello di ridere della morte di un uomo; Lo fu nei confronti di Gesù e lo è per tutti coloro che si sono ritrovati, si ritrovano e si troveranno nella medesima situazione.

“Ricordatevi della Parola che vi ho detto: un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato (o deriso o insultato ecc.) me, perseguiteranno (o derideranno o insulteranno ecc.) anche voi…” (Gv. 15,20).


Un fraterno saluto. [SM=g27811]

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
kelly70
00mercoledì 13 giugno 2012 01:01
Chiunque potrebbe morire cercando di salvare gli oggetti personali dalla propria casa semicrollata.

Il mio scopo (parlo per me) nel postare questo articolo, era quello di stigmatizzare la pessima abitudine di certi credenti di gridare al miracolo quando qualcuno si salva, o di indicare la "mano di Dio" in certi avvenimenti dove secondo loro vengono colpite persone con idee troppo liberali, mentre invece in questi casi, stranamente tacciono.

Freddie evidentemente no. Non perde l'occasione di propinarci uno dei suoi sermoncini. Ma il terremoto, evidentemente è uguale per tutti. Dio non fa distinzioni di persone, semplicemente perchè non esiste. Al prete possiamo dire poveretto, ma resta il fatto che sia morto per salvare una statua, e non una persona. Forse avrebbe fatto meglio a stare insieme ai suoi parrocchiani e lasciar perdere le statue, ma ognuno salva ciò che ritiene importante.

Pace all'anima sua. [SM=g2407710]
=omegabible=
00mercoledì 13 giugno 2012 07:10

Ehhh no caro Freddie!!! La tua mente è discriminante e supponente!!!
Quando dici
Questo dimostra quanto superficiale siano certe valutazioni: “sono padri di famiglia” e allora? Per quanto ci è dato sapere forse picchiano la moglie, maltrattano i figli, sono degli egoisti e fregano i colleghi, frodano il fisco oppure hanno rendite occulte ecc. Rispetto ad un sacerdote che si spende per il prossimo, non mi sembra un grande affare puntare su pompieri come questi che ho ipotizzato, solo perchè “padri di famiglia

io ti rispondo
...e che ne sai tu se quel prete si è fatto qualche culo di qualche bimbetto?
D'altra parte tu ti sei informato dalla stampa che raccontava il fatto e hai fatto Bibbia il commento di un giornale.
Lascia al supremo giudizio queste tue supponenze e limitati ad esaminare crudamente i fatti senza fare interminabili pistolotti che mettono in evidenza soltanto la tua eloquente prosopopea.
Umanamente parlando mi sovviene questa considerazione sul fatto accaduto:meglio due asini vivi (i pompieri) padri di famiglia che un dottore morto (il prete) il quale non potrà più aiutare nessuno!
Ma forse Dio lo ha profondamente amato prendendolo con se!

Un laico saluto. [SM=g27825]

kelly70
00mercoledì 13 giugno 2012 10:43
Re:
=omegabible=, 13/06/2012 07.10:


Ehhh no caro Freddie!!! La tua mente è discriminante e supponente!!!
Quando dici
Questo dimostra quanto superficiale siano certe valutazioni: “sono padri di famiglia” e allora? Per quanto ci è dato sapere forse picchiano la moglie, maltrattano i figli, sono degli egoisti e fregano i colleghi, frodano il fisco oppure hanno rendite occulte ecc. Rispetto ad un sacerdote che si spende per il prossimo, non mi sembra un grande affare puntare su pompieri come questi che ho ipotizzato, solo perchè “padri di famiglia

io ti rispondo
...e che ne sai tu se quel prete si è fatto qualche culo di qualche bimbetto?
D'altra parte tu ti sei informato dalla stampa che raccontava il fatto e hai fatto Bibbia il commento di un giornale.
Lascia al supremo giudizio queste tue supponenze e limitati ad esaminare crudamente i fatti senza fare interminabili pistolotti che mettono in evidenza soltanto la tua eloquente prosopopea.
Umanamente parlando mi sovviene questa considerazione sul fatto accaduto:meglio due asini vivi (i pompieri) padri di famiglia che un dottore morto (il prete) il quale non potrà più aiutare nessuno!
Ma forse Dio lo ha profondamente amato prendendolo con se!

Un laico saluto. [SM=g27825]




Straquoto.

Nella smania di farci la lezioncina a tutti quanti, è scivolato sulla classica buccia di banana. Per non dire di peggio. [SM=x789055]
!Freddie!
00mercoledì 13 giugno 2012 23:07
Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...

mentre invece in questi casi, stranamente tacciono.

Freddie evidentemente no. Non perde l'occasione di propinarci uno dei suoi sermoncini.


Bèh, ci si metta d'accordo con sè stessi, allora. Più volte gli interventi dell'amministratrice vengono conclusi con una domanda che rispecchia la sua sorpresa per il fatto che nessuno (tra i credenti) fiata o non dice alcunchè sull'episodio di don Ivan; domanda retorica avente lo scopo principale di mettere in luce e stigmatizzare una pessima abitudine di certi credenti (meno male, una volta tanto non si è generalizzato!),come ha affermato lei stessa. Ovviamente, si poteva e si doveva attendere una replica, ma quando questa viene sembra quasi che dia fastidio o si cerca di screditarla classificandola come "sermoncino". Già per il passato sto ancora attendendo la risposta da un iscritto a questo forum circa la differenza che passa tra replica e predica. Evidentemente, dal suo silenzio devo dedurre che non ha ancora capito quale sia tale differenza. Capisco che definire sermoncini le mie repliche sia un tentativo (scoperto e maldestro) di sminuirne la portata, ma non è così: i miei post sono come quelli di tutti gli altri nè migliori nè peggiori. Se ne può fare una questione di nomi, ma se è così io potrei essere indotto a definire gli interventi dei miei interlocutori come delle invettive (e, a volte, danno impressione di esserlo). Il fatto di sottolineare che "non perdo occasione" sembra quasi voler suggerire la mia voglia frenetica di rispondere: Il 3d è stato inserito il 30 maggio, io rispondo il 13 giugno vorrei capire dov'è tutta questa presunta fregola...senza contare che non scrivo da un bel pezzo. Dove sarebbero queste occasioni che non mi perdo? Boh!
Ma il punto non è questo; si tratta solo di una mia riflessione ad "alta voce". Il vero punto è quest'altro:

Al prete possiamo dire poveretto, ma resta il fatto che sia morto per salvare una statua, e non una persona. Forse avrebbe fatto meglio a stare insieme ai suoi parrocchiani

La parte da me sottolineata, a mio avviso, sembra far intendere l'inutilità o futilità o assurdità (scegliete il termine che più vi aggrada) della morte di don Ivan perchè avvenuta per salvare una statua e non una persona.
Già, perchè la regola generale è quella di morire per salvare una persona; nel 95% dei casi (punto più, punto meno) si muore in diversissime situazioni e quasi mai per salvare una persona: si muore sollevando un sacchetto della spesa particolarmente pesante, scendendo le scale sovrappensiero, scivolando sul pavimento bagnato di casa, mandando giù una tartina con tutto lo stuzzicadenti, sparando botti difettosi l'ultimo dell'anno, ingoiando una spina di pesce (un classico!). Si muore in tantissimi modi, poche volte per salvare qualcuno.
Quanto all'assurdità di tale morte è davvero così assurda o banale? A mio parere, nè più nè meno di alcuni casi che mi accingo ad elencare:La morte di don Ivan non è più assurda delle morti del sabato sera dove giovani e adolescenti si "intronano" la testa com il bum-bum degli altoparlanti ad alto volume, si impasticcano, si ubriacano e poi si vanno a sfracellare a 150/170 km. orari contro un muro o un albero, quando nel loro delirio non si trascinano dietro anche dei poveri innocenti che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato. FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
Non è più assurda di quella del ragazzo che domenica mattina è precipitato dal tetto di un capannone, dove era in corso un rave party. Aveva 23 anni di Capiago Intimiano (Como), era stato ricoverato in gravissime condizioni. Insieme a lui era caduta anche un’amica, le cui condizioni sono in via di miglioramento. i due erano saliti sul tetto. Secondo il racconto di alcuni per ballare, secondo altri per fare sventolare una bandiera. I due avevano pero' sfondato un lucernario ed erano precipitati dall'altezza di 7 metri.
FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
A proposito di rave party, chi non ricorda il tragico episodio avvenuto a Duisburg, Germania nel 2012 durante il Love Party? In quell'occasione ci furono 19 morti (e 340 feriti), tra cui un'italiana.
Il motivo dell’ondata di panico che provocò quei morti e quei feriti sembra essere stato il flusso convogliato in un tunnel, unica via di accesso all’area dedicata alla Love parade; sempre più persone venivano fatte entrare, mentre dall’altra parte un gigantesco afflusso in senso contrario premeva contro di loro. La tragedia si è consumata all’interno del tunnel della Karl Lehr strasse, che conduce all’area del rave party, a causa di una calca improvvisa - stando alle testimonianze di chi è stato coinvolto - tra chi tentava di entrare e chi già all’interno non aveva posto per muoversi. Questo ha determinato il fatto che molti ragazzi si siano trovati bloccati e di conseguenza, nell’enorme massa caotica di persone che premevano, siano rimasti uccisi, o perché calpestati o per soffocamento. Morire per ascoltare musica; anche in questo caso potremmo dire:
FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
E' legittimo pensare di trovare la morte mentre si è in procinto di assistere ad una partita di calcio? Si direbbe di no! Eppure tra i numerosi casi registrati dalla cronaca è da ricordare - uno su tutti - i tragici fatti di Heysel.
La designazione dello stadio Heysel da parte dell'UEFA fu criticata da entrambi i club: la struttura era fatiscente, priva di adeguate uscite di sicurezza e di corridoi di soccorso. Il campo di gioco e le tribune erano mal curati, assi di legno erano sparse per terra, i muretti divisori erano vecchi e fragili e da essi si staccavano pezzi di calcinacci, le tribune di cemento vetuste e sgretolate. Lo scarico dei servizi igienici colava dai muri, contribuendo a renderli ancora più fragili. Ai molti tifosi italiani, buona parte dei quali proveniva da club organizzati, fu assegnata la tribuna N, che si trovava nella curva opposta a quella riservata ai tifosi inglesi; molti altri tifosi organizzatisi autonomamente, anche nell'acquisto dei biglietti, si trovavano invece nella tribuna Z, separata da due inadeguate reti metalliche dalla curva dei tifosi del Liverpool, ai quali si unirono anche tifosi del Chelsea, noti per la loro violenza (si facevano chiamare headhunters, "cacciatori di teste"). I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Oltre 600 i feriti.
FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
E che dire di tutti i casi che ho elencato a mò di esempio nel mio precedente post? Su tutti, uno: il cacciatore cacciato; ossia, il cacciatore colpito da altri cacciatori perchè ritenuto una selvaggina.
FORSE AVREBBE FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA...e magari si sarebbero salvati esemplari di specie in via di estinzione!!!!!
Riguardo al fatto, poi, che don Ivan non abbia salvato una o più persone nel lungo arco del suo incarico, chi può dirlo? Già se si considera che il parroco è entrato da solo senza farsi accompagnare da altre persone comunque legate alla vita della chiesa: il sacrestano o i ministri straordinari dell'eucaristia o semplici fedeli (fatti salvi i pompieri che erano lì per servizio, ricordiamolo) dimostra che altre vite si sono salvate.


Un fraterno saluto. [SM=g27811]

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.


Blumare369
00mercoledì 13 giugno 2012 23:23
Occorrerebbero tanti, tanti Don Ivan e tante, tante madonne... che cadessero sopra i Don Ivan.
=omegabible=
00mercoledì 13 giugno 2012 23:34
Re:
Blumare369, 13/06/2012 23.23:

Occorrerebbero tanti, tanti Don Ivan e tante, tante madonne... che cadessero sopra i Don Ivan.




Ma questa sarebbe una soluzione divina..... [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979] [SM=g2535979]
Non puoi pretenderla perchè sei ateo!!!! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052]





Blumare369
00mercoledì 13 giugno 2012 23:41
Caro OMEGONE, forse il Don si aspettava un pò di gratitudine dalla madonna...Chissà come si sarà incazzato mentre moriva soffocato col torace schiacciato dalla sua adorata madonna.


Avril.1
00mercoledì 13 giugno 2012 23:59
Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
!Freddie!, 13/06/2012 23.07:


mentre invece in questi casi, stranamente tacciono.

Freddie evidentemente no. Non perde l'occasione di propinarci uno dei suoi sermoncini.


Bèh, ci si metta d'accordo con sè stessi, allora. Più volte gli interventi dell'amministratrice vengono conclusi con una domanda che rispecchia la sua sorpresa per il fatto che nessuno (tra i credenti) fiata o non dice alcunchè sull'episodio di don Ivan; domanda retorica avente lo scopo principale di mettere in luce e stigmatizzare una pessima abitudine di certi credenti (meno male, una volta tanto non si è generalizzato!),come ha affermato lei stessa. Ovviamente, si poteva e si doveva attendere una replica, ma quando questa viene sembra quasi che dia fastidio o si cerca di screditarla classificandola come "sermoncino". Già per il passato sto ancora attendendo la risposta da un iscritto a questo forum circa la differenza che passa tra replica e predica. Evidentemente, dal suo silenzio devo dedurre che non ha ancora capito quale sia tale differenza. Capisco che definire sermoncini le mie repliche sia un tentativo (scoperto e maldestro) di sminuirne la portata, ma non è così: i miei post sono come quelli di tutti gli altri nè migliori nè peggiori. Se ne può fare una questione di nomi, ma se è così io potrei essere indotto a definire gli interventi dei miei interlocutori come delle invettive (e, a volte, danno impressione di esserlo). Il fatto di sottolineare che "non perdo occasione" sembra quasi voler suggerire la mia voglia frenetica di rispondere: Il 3d è stato inserito il 30 maggio, io rispondo il 13 giugno vorrei capire dov'è tutta questa presunta fregola...senza contare che non scrivo da un bel pezzo. Dove sarebbero queste occasioni che non mi perdo? Boh!
Ma il punto non è questo; si tratta solo di una mia riflessione ad "alta voce". Il vero punto è quest'altro:

Al prete possiamo dire poveretto, ma resta il fatto che sia morto per salvare una statua, e non una persona. Forse avrebbe fatto meglio a stare insieme ai suoi parrocchiani

La parte da me sottolineata, a mio avviso, sembra far intendere l'inutilità o futilità o assurdità (scegliete il termine che più vi aggrada) della morte di don Ivan perchè avvenuta per salvare una statua e non una persona.
Già, perchè la regola generale è quella di morire per salvare una persona; nel 95% dei casi (punto più, punto meno) si muore in diversissime situazioni e quasi mai per salvare una persona: si muore sollevando un sacchetto della spesa particolarmente pesante, scendendo le scale sovrappensiero, scivolando sul pavimento bagnato di casa, mandando giù una tartina con tutto lo stuzzicadenti, sparando botti difettosi l'ultimo dell'anno, ingoiando una spina di pesce (un classico!). Si muore in tantissimi modi, poche volte per salvare qualcuno.
Quanto all'assurdità di tale morte è davvero così assurda o banale? A mio parere, nè più nè meno di alcuni casi che mi accingo ad elencare:La morte di don Ivan non è più assurda delle morti del sabato sera dove giovani e adolescenti si "intronano" la testa com il bum-bum degli altoparlanti ad alto volume, si impasticcano, si ubriacano e poi si vanno a sfracellare a 150/170 km. orari contro un muro o un albero, quando nel loro delirio non si trascinano dietro anche dei poveri innocenti che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato. FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
Non è più assurda di quella del ragazzo che domenica mattina è precipitato dal tetto di un capannone, dove era in corso un rave party. Aveva 23 anni di Capiago Intimiano (Como), era stato ricoverato in gravissime condizioni. Insieme a lui era caduta anche un’amica, le cui condizioni sono in via di miglioramento. i due erano saliti sul tetto. Secondo il racconto di alcuni per ballare, secondo altri per fare sventolare una bandiera. I due avevano pero' sfondato un lucernario ed erano precipitati dall'altezza di 7 metri.
FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
A proposito di rave party, chi non ricorda il tragico episodio avvenuto a Duisburg, Germania nel 2012 durante il Love Party? In quell'occasione ci furono 19 morti (e 340 feriti), tra cui un'italiana.
Il motivo dell’ondata di panico che provocò quei morti e quei feriti sembra essere stato il flusso convogliato in un tunnel, unica via di accesso all’area dedicata alla Love parade; sempre più persone venivano fatte entrare, mentre dall’altra parte un gigantesco afflusso in senso contrario premeva contro di loro. La tragedia si è consumata all’interno del tunnel della Karl Lehr strasse, che conduce all’area del rave party, a causa di una calca improvvisa - stando alle testimonianze di chi è stato coinvolto - tra chi tentava di entrare e chi già all’interno non aveva posto per muoversi. Questo ha determinato il fatto che molti ragazzi si siano trovati bloccati e di conseguenza, nell’enorme massa caotica di persone che premevano, siano rimasti uccisi, o perché calpestati o per soffocamento. Morire per ascoltare musica; anche in questo caso potremmo dire:
FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
E' legittimo pensare di trovare la morte mentre si è in procinto di assistere ad una partita di calcio? Si direbbe di no! Eppure tra i numerosi casi registrati dalla cronaca è da ricordare - uno su tutti - i tragici fatti di Heysel.
La designazione dello stadio Heysel da parte dell'UEFA fu criticata da entrambi i club: la struttura era fatiscente, priva di adeguate uscite di sicurezza e di corridoi di soccorso. Il campo di gioco e le tribune erano mal curati, assi di legno erano sparse per terra, i muretti divisori erano vecchi e fragili e da essi si staccavano pezzi di calcinacci, le tribune di cemento vetuste e sgretolate. Lo scarico dei servizi igienici colava dai muri, contribuendo a renderli ancora più fragili. Ai molti tifosi italiani, buona parte dei quali proveniva da club organizzati, fu assegnata la tribuna N, che si trovava nella curva opposta a quella riservata ai tifosi inglesi; molti altri tifosi organizzatisi autonomamente, anche nell'acquisto dei biglietti, si trovavano invece nella tribuna Z, separata da due inadeguate reti metalliche dalla curva dei tifosi del Liverpool, ai quali si unirono anche tifosi del Chelsea, noti per la loro violenza (si facevano chiamare headhunters, "cacciatori di teste"). I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Oltre 600 i feriti.
FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA.
E che dire di tutti i casi che ho elencato a mò di esempio nel mio precedente post? Su tutti, uno: il cacciatore cacciato; ossia, il cacciatore colpito da altri cacciatori perchè ritenuto una selvaggina.
FORSE AVREBBE FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA...e magari si sarebbero salvati esemplari di specie in via di estinzione!!!!!
Riguardo al fatto, poi, che don Ivan non abbia salvato una o più persone nel lungo arco del suo incarico, chi può dirlo? Già se si considera che il parroco è entrato da solo senza farsi accompagnare da altre persone comunque legate alla vita della chiesa: il sacrestano o i ministri straordinari dell'eucaristia o semplici fedeli (fatti salvi i pompieri che erano lì per servizio, ricordiamolo) dimostra che altre vite si sono salvate.


Un fraterno saluto. [SM=g27811]

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.






FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA

Ovvio.

Specialmente se con un esamino di coscienza, ti interroghi sul:
Chi sono i veri colpevoli?.


La madonna?

Chi ha costruito lo stadio?

Dei gestori delle discoteche?

Tu.... con i tuoi sermoncini non ci riuscirai mai.

P.s.
Perdonatemi l'intrusione forzata
kelly70
00giovedì 14 giugno 2012 14:12
Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Avril.1, 13/06/2012 23.59:




FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA

Ovvio.

Specialmente se con un esamino di coscienza, ti interroghi sul:
Chi sono i veri colpevoli?.


La madonna?

Chi ha costruito lo stadio?

Dei gestori delle discoteche?

Tu.... con i tuoi sermoncini non ci riuscirai mai.

P.s.
Perdonatemi l'intrusione forzata




FORSE AVREBBERO FATTO MEGLIO A LASCIAR PERDERE E STARE A CASA

Mi hai tolto le parole dai polpastrelli.
E lui si è dato la risposta da solo.

P.S. Ma che scusa, è un piacere. [SM=x789061]
Blumare369
00giovedì 14 giugno 2012 23:35
Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Avril.1, 13/06/2012 23.59:



Tu.... con i tuoi sermoncini non ci riuscirai mai.





Freddie non fa sermoni, dice solo sciocchezze... come le dicono molti altri invasati che disquisiscono su chi abbia risuolato i calzari di Gesù senza capire che non li ha mai portati, i calzari...


Ma noooooooo! non perché andasse scalzo! è che per fortuna non è mai esistito il Gesù inteso come il Cristo.

Ma non ditelo a Freddie, che lui ci potrebbe rimanere male.


Blumare369
00giovedì 14 giugno 2012 23:37
Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...



Freddie non fa sermoni, dice solo sciocchezze... come le dicono molti altri invasati che disquisiscono su chi abbia risuolato i calzari di Gesù senza capire che non li ha mai portati, i calzari...


Ma noooooooo! non perché andasse scalzo! è che per fortuna non è mai esistito il Gesù inteso come il Cristo.

Ma non ditelo a Freddie, che lui ci potrebbe rimanere male.



Io poi credo che il Freddie soffra della sindrome dell'intellettuale masochista. Dopo un pò deve venire qui per farsi dare del cretino, sennò non sta bene. [SM=x789049]


kelly70
00venerdì 15 giugno 2012 01:31
Re: Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Blumare369, 14/06/2012 23.37:



Io poi credo che il Freddie soffra della sindrome dell'intellettuale masochista. Dopo un pò deve venire qui per farsi dare del cretino, sennò non sta bene. [SM=x789049]






Ma no, quella è la sindrome dei cristiani. [SM=x789049]
Blumare369
00venerdì 15 giugno 2012 17:59
Re: Re: Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
kelly70, 15/06/2012 01.31:




Ma no, quella è la sindrome dei cristiani. [SM=x789049]




Hai ragione tu. I cattolici sono dei masochisti all'ennesima potenza. Muore loro un figlio? Dio l'ha voluto con se. Un parente è da mesi in agonia e poi muore? Dio ha voluto mettere alla prova la sua fede. Viene un cataclisma? Corrono in chiesa a ringraziare Dio di averli salvati (mentre moltissimi altri non li ha salvati). Uno di loro va a Lourdes e guarisce dalla sciatica? Dio ha posato una mano su di lui... e i mille altri che muoiono o che rimangono sciancati? Beh, Dio ha solo due mani.


kelly70
00venerdì 15 giugno 2012 19:06
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Blumare369, 15/06/2012 17.59:




Hai ragione tu. I cattolici sono dei masochisti all'ennesima potenza. Muore loro un figlio? Dio l'ha voluto con se. Un parente è da mesi in agonia e poi muore? Dio ha voluto mettere alla prova la sua fede. Viene un cataclisma? Corrono in chiesa a ringraziare Dio di averli salvati (mentre moltissimi altri non li ha salvati). Uno di loro va a Lourdes e guarisce dalla sciatica? Dio ha posato una mano su di lui... e i mille altri che muoiono o che rimangono sciancati? Beh, Dio ha solo due mani.






A me non è mai piaciuto questo Dio. Purtroppo è l'unico che esiste...

























nella loro fantasia. [SM=g2283909]
Avril.1
00venerdì 15 giugno 2012 23:54
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Blumare369, 15/06/2012 17.59:




Beh, Dio ha solo due mani.





Ha solo due mani ma... molti capelli?

Giudici 13,5
Poichè ecco, tu concepirai e partorirai
un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perchè il fanciullo sarà un
nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno;

[In ebraico... testa capelluta è sinonimo di guerriero]


Corinzi 1
11,14


Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli

Purtroppo la sindrome dei cristiani non è in grado di riconoscere le evidenti contraddizioni che risiedono anche nei due versi appena riportati.

Difatti molti di questi cristiani, scambiano lampioni per cognomi e pretendono di insegnarci con i loro sermoni da piazza san petris, le stesse e identiche illazioni contraddittorie.

Ritornando in tema, temo... che il don non abbia pregato abbastanza prima di entrare in chiesa.

Tra l'altro, è lecito pensare che sia stato punito dalla statua ?

RispondiMI a quest'ultima mio caro freddi se ne sei in grado.
Avril.1
00sabato 16 giugno 2012 00:07
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Avril.1, 15/06/2012 23.54:



Tra l'altro, è lecito pensare che sia stato punito dalla statua ?

RispondiMI a quest'ultima mio caro freddi se ne sei in grado.




La stessa domanda la rivolgo ad altro personaggio ben noto in questo forum
che vi propinava ripetutamente la cosiddetta "scommessa do Pascal"
che si va a far benedire qualora (e ne dubito) MI si dia una qualsiasi risposta.

Notte notte.

Stammi bene vecchiaccio.


Blumare369
00sabato 16 giugno 2012 00:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Avril.1, 15/06/2012 23.54:




RispondiMI a quest'ultima mio caro freddi se ne sei in grado.



Freddie ti risponderà di sicuro. Non avrà problemi, vedrai. Nella sua testa le cretinate sulla religione sono moltissime e una la trova di sicuro.

[SM=x789049]


Avril.1
00sabato 16 giugno 2012 00:22
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Forse avrebbero fatto meglio a lasciar perdere e stare a casa...
Blumare369, 16/06/2012 00.09:



Freddie ti risponderà di sicuro. Non avrà problemi, vedrai. Nella sua testa le cretinate sulla religione sono moltissime e una la trova di sicuro.

[SM=x789049]





Vedi Blumare369

Un'affermazione sarebbe da manicomio
nel mentre una negazione, oltre ad apparir come un arrampicamento sugli specchi
risulterebbe priva di qualsiasi senso logico (vedi appunto scommessa do pascal).

Ovviamente seppur son maestri di arrampicamenti, questa volta non hanno alcuna via di fuga e, a nulla serve la porta stretta che vale solo a ridimensionare ulteriormente il loro stesso cervello.




"Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano" (Matteo 7:13-14).


[SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051]
!Freddie!
00sabato 16 giugno 2012 15:36
Due piccioni con un a fava.

OMEGABIBLE:
Ehhh no caro Freddie!!! La tua mente è discriminante e supponente!!!
Quando dici

Questo dimostra quanto superficiale siano certe valutazioni: “sono padri di famiglia” e allora? Per quanto ci è dato sapere forse picchiano la moglie, maltrattano i figli, sono degli egoisti e fregano i colleghi, frodano il fisco oppure hanno rendite occulte ecc. Rispetto ad un sacerdote che si spende per il prossimo, non mi sembra un grande affare puntare su pompieri come questi che ho ipotizzato, solo perchè “padri di famiglia

io ti rispondo
...e che ne sai tu se quel prete si è fatto qualche culo di qualche bimbetto?
D'altra parte tu ti sei informato dalla stampa che raccontava il fatto e hai fatto Bibbia il commento di un giornale.
Lascia al supremo giudizio queste tue supponenze e limitati ad esaminare crudamente i fatti senza fare interminabili pistolotti che mettono in evidenza soltanto la tua eloquente prosopopea.
Umanamente parlando mi sovviene questa considerazione sul fatto accaduto:meglio due asini vivi (i pompieri) padri di famiglia che un dottore morto (il prete) il quale non potrà più aiutare nessuno!
Ma forse Dio lo ha profondamente amato prendendolo con se!

Un laico saluto.
________________________________________

KELLY70
Straquoto.

Nella smania di farci la lezioncina a tutti quanti, è scivolato sulla classica buccia di banana. Per non dire di peggio.



A dimostrazione di quanto la TUA MENTE sia preconcetta e discriminante riporto la tua affermazione:

...e che ne sai tu se quel prete si è fatto qualche culo di qualche bimbetto?

Essa è preconcetta e discriminante perché per te è inconcepibile che un parroco non sia necessariamente associato a pratiche di pedofilia; avresti potuto scrivere che poteva essere un simoniaco, un ladro, un ruffiano. No! Hai scelto opportunamente la casistica buttando fango su una persona che nemmeno conosci ed insinuando porcate lì dove non c’è uno straccio minimo di prova, solo per il detestabile gusto di seminare il dubbio.
Essa è discriminante e preconcetta perché a fronte delle numerose testimonianze in favore di don Ivan e delle opere messe in campo da lui e da un gruppo di volontari per dare conforto, cibo, assistenza agli sfollati del suo paese (tutte cose fedelmente registrate dal cronista), tu – invece - sprofondato dentro una poltrona ti diletti a disquisire maniacalmente su presunte pecche circa le sue qualità morali. Riportare ciò che è scritto in un articolo di giornale non è – come vuoi sostenere scorrettamente – farne una Bibba, ma citare una versione (si spera, il più vicino possibile a...) dei fatti. Pertanto, smetti gli abiti del relativista che certo non si addicono a chi si dichiara con enfasi un credente e un cristiano e se ritieni che l’articolo in questione non sia vero o abbia riportato notizie infondate o inesatte, porta prove concrete a confutazione invece di mettere in rete fobie rabbiose e paranoie religiose. Don Ivan non era di certo perfetto, ma chi è perfetto? Come sostiene il mio parroco: “Il migliore di noi ha la rogna”, compreso TU! Piuttosto che cercare evanescenti e fantasiose pagliuzze nell’occhio del nostro vicino rendiamoci conto delle pesanti travi che, se non ci colpiscono sul capo, sfondano profondamente il nostro occhio!!! Del resto, dal tenore del tuo intervento mostri di non aver compreso minimamente il senso di ciò che ho scritto. Io non stavo emettendo facili giudizi o maliziose supposizioni sui due pompieri scampati, ma stavo immaginando i tratti di due ipotetici pompieri dei quali si sapeva nient’altro che di essere solo padri di famiglia a fronte di notizie più precise riguardo la figura di don Ivan e sostenevo che sapere che questi fossero solo ed unicamente dei padri di famiglia non era, per me, condizione sufficiente per preferirli vivi rispetto al parroco di Rovereto perché ci sono padri e padri e i fetenti si annidano in tutte le categorie, compresi i pompieri. Del resto se loro erano padri di famiglia anche don Ivan era, a suo modo, padre! Vogliamo giocare al relativismo? Bene, allora diciamo che don Ivan non era né buono né cattivo e che anche i due pompieri non erano né buoni e né cattivi; rimane la domanda del perché si dovesse essere sollevati nel sapere che i secondi siano sopravvissuti al primo se non per il solo fatto di essere “padri di famiglia”. Come se lo stato civile di una persona fosse garanzia di un “occhio particolare” da parte della Provvidenza o del caso o fosse beneficiario in maggior misura del favore dell’opinione pubblica. Questa tesi è a dir poco bislacca, balorda e sostenuta da un pensiero debole; spostare questo assurdo ragionamento ad altre categorie (età, sesso, religione, professione ecc.), porterebbe inevitabilmente a conclusioni aberranti. Ricordo a tutti che anche un prete ha dei legami affettivi e familiari e se qualcuno avanza dei dubbi in merito, lo vada a dire alla madre o al padre o ad un altro familiare o amico di don Ivan: se non gli sputano in faccia loro, mi prenoto io a farlo…umanamente parlando! Il bello è che in questo farneticante delirio viene trascinato anche chi sostiene di “straquotare” simili tesi affidandosi più al giudizio superficiale di chi ha scritto la replica al mio post piuttosto che andare a rileggere con più attenzione il mio intervento; forse questa piccola, ma utile azione avrebbe permesso di arrivare a comprenderne il senso vero prima che glielo dovesse spiegare il sottoscritto. A questo punto a me sembra proprio che le ipotetiche bucce di banane - o altro su cui alcuni avrebbero voluto vedermi volentieri scivolare - non sono finite sotto i miei piedi, ma forse riempiono la testa di chi sperava che scivolassi su di esse, banane o altro che siano...


Un fraterno saluto. [SM=g27811]

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
!Freddie!
00sabato 16 giugno 2012 15:39
Quando si dice avere le idee chiare...

Caro OMEGONE, forse il Don si aspettava un pò di gratitudine dalla madonna...Chissà come si sarà incazzato mentre moriva soffocato col torace schiacciato dalla sua adorata madonna.

Ecco un tipico esempio d’ignoranza congenita ed evidente difficoltà di apprendimento e memorizzazione:
don Ivan è stato colpito da una trave (o pesante pietra) sul capo. Tale tragica circostanza è stata ricordata più volte e se il forista in questione avesse letto meglio un giornale o avesse seguito con interesse un TG o ascoltato una radio o si fosse soffermato con più attenzione su i post che altri utenti del forum scrivono, forse - dico, forse – riuscirebbe a riferire con più che discreto successo degli eventi di cronaca registrati e a comprenderli con maggior cognizione di causa.


Un fraterno saluto. [SM=g27811]

Freddie
-------------------
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