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L'eucaristia non fu istituita durante l'ultima cena ma inventata da Paolo.

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2013 07:07
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09/08/2012 15:25
 
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Re: Re:



Il fato è che molti di quelli che si ritengono big sono in realtà molto small.

La storia e le grandi scoperte della civiltà sono spesso e volentieri fatte da persone che si "avventurarono in campi che non gli competevano":Thomas Young (con le sue tonnellate di titoli accademici) non riusci a tradurre la stele di Rosetta,Jean François Champollion (che non aveva titoli di alcun genere) invece si (ed oggi è considerato il padre dell'egittologia)...e mi ricordo i dibattiti tra teologi con decine di pubblicazioni alle spalle,che cadevano letteralmente dalle nuvole quando Cascioli iniziava a parlare di Marcione e del protovangelo di Giacomo...padre Cantalamessa (laureato in Teologia,in Lettere classiche,professore ordinario di Storia delle origini cristiane e Direttore del Dipartimento di scienze religiose dell’Università del Sacro Cuore,ex della Commissione Teologica Internazionale,autore di una quantità imprecisata di libri e beniamino della tv) era persino allo scuro del dogma della immacolata concezione.



Oggi ero alla ricerca di certi video storici e mi sono imbattuto in questo, che è uno spezzone di un video più lungo:



Wikipedia riporta quanto segue riguardo a Jean-François Champollion:

"Nacque a Figeac, nel dipartimento di Lot in Francia, nel pieno della Rivoluzione francese (la repubblica venne proclamata il 22 settembre 1792). Figlio del libraio Jaques Champollion (1744-1821) e di Jeanne-Françoise Gualieu (1744-1807), fu ultimo di sette fratelli (due dei quali morirono prima che lui nascesse).

All'età di soli cinque anni riuscì ad associare la scrittura stampata alle parole apprese grazie a una memoria fuori dal comune, imparando così a leggere da solo. Studiò prima a Figeac e poi a Grenoble il latino, il greco e l'ebraico; apprese anche l'arabo e l'aramaico grazie all'aiuto del fratello maggiore, Jean Jacques Champollion (detto Champollion Figeac, 1778-1867), che gli procurava i testi.

A diciassette anni legge la prefazione del suo L'Egitto sotto i faraoni dinanzi all'Accademia di Grenoble, sostenendo che il copto deriva dall'antica lingua egiziana, con il risultato di essere eletto all'unanimità membro dell'Accademia stessa. Continuò i suoi studi fino ad avere una completa conoscenza del copto, tale da permettergli di comporre in questa lingua.

Successivamente si trasferì a Parigi per frequentare dei corsi presso la Scuola speciale delle lingue orientali (École spéciale des langues orientales, fondata nel 1795, oggi Institut national des langues et civilisations orientales). All'età di venti anni era perfettamente padrone di molte altre lingue tra cui l'avestico, il sanscrito, il ge'ez, il persiano, il cinese oltre a qualche dialetto antico. Il 10 luglio del 1809 fu nominato professore di storia a Grenoble e nel 1810 uscirono le sue prime pubblicazioni: sosteneva l'origine comune delle scritture geroglifica, ieratica e demotica, spiegando inoltre che i geroglifici presentavano non solo un carattere simbolico ma anche fonetico. Continuò lo studio della lingua copta, della quale compose le grammatiche dei due principali dialetti e un dizionario. In questo periodo scrisse al fratello: «Mi dedico interamente al copto. Voglio sapere l'egiziano come il mio francese, poiché sono certo che su questa lingua sarà basato il mio grande lavoro sui papiri egiziani».

Incontrò casualmente Napoleone Bonaparte (suo fratello Jacques ne era un sostenitore) mentre questi passava da Grenoble nella sua ascesa verso Parigi ed ebbe l'occasione di parlare con lui dei propri studi, affascinandolo.

Nel 1818 sposò a Grenoble Rosine Blanc, che gli darà nel 1824 l'unica figlia, Zoraide.

Lo scienziato britannico Thomas Young fu tra i primi a tentare di decifrare i geroglifici utilizzando principalmente la stele di Rosetta ma nel 1822 Champollion lo precedette, presentando all'Accademia delle iscrizioni e belle lettere (Académie des inscriptions et belles-lettres) di Parigi la tavola di corrispondenza tra i segni delle scritture geroglifica, ieratica e demotica. Tramite il sistema sperimentato su cartigli, ricopiati da artisti dai monumenti degli antichi faraoni in Egitto, riuscì a dimostrare di saper tradurre i nomi di Ramses e Thutmose.

Nel 1823 insieme all'amico Jean Joseph Dubois iniziò la pubblicazione del Pantheon egiziano (quindici volumi completati nel 1831).

Nel 1824 presentò il suo Resoconto del sistema geroglifico degli antichi Egizi, aprendo le porte all'egittologia scientifica. Nel libro Champollion riportava l'insieme delle sue ricerche sui nomi degli dèi e dei faraoni egiziani, esponendo l'organizzazione di insieme della scrittura egizia in segni fonetici e ideografici: i segni fonetici sono i venticinque segni che indicano una consonante (il primo vero alfabeto della storia dell'umanità), a cui si aggiungono i segni per i gruppi di due o tre consonanti; i segni ideografici invece designano direttamente l'oggetto o sono determinativi per distinguere parole formate dalle stesse consonanti ma di diverso significato. In questo periodo ottenne il patrocinio del re per dirigersi in Italia al fine di esaminare varie collezioni museali come quelle di Torino, Livorno, Firenze, Napoli e Roma (dove visitò la Biblioteca Apostolica Vaticana).

Dopo il suo ritorno dagli studi all'estero, nel 1826 fu nominato direttore della sezione egiziana del Museo del Louvre e si occupò della classificazione degli oggetti riportati in Francia dalla spedizione di Napoleone in Egitto.

Tra il 1828 e il 1830 coronò il suo sogno partecipando a una missione scientifica franco-italiana in Egitto, insieme a Ippolito Rosellini, da dove riportò un'enorme messe di note, traduzioni, testi e altro materiale. Al ritorno venne eletto membro dell'Accademia delle iscrizioni e delle belle lettere e ottenne la cattedra di Antichità egiziane al Collegio di Francia (Collège de France).

Morì a Parigi il 4 marzo del 1832, a soli 41 anni, in seguito a un ictus e fu seppellito nel Cimitero di Père-Lachaise.

In onore di Champollion è stato assegnato il suo nome a un cratere sulla superficie della Luna e ad alcune scuole a Grenoble, Figeac, Digione, Lattes e Albi. Il 19 dicembre 1986 è stato inaugurato a Figeac il Museo Champollion che, oltre alla vita e alle opere dell'egittologo, permette di ripercorrere la storia della scrittura."

Ne concludo almeno un paio di cosette:

1. Che l'archeologia come la conosciamo oggi è di gran lunga differente da quella dei tempi di Thomas Young & C. Non è possibile fare una comparazione seria tra gli studiosi dei tempi napoleonici e i nostri.

2. Che Jean-François Champollion era tutt'altro che un "inesperto" paragonabile (forse a qualcuno piacerebbe farlo!) ai complottisti internettiani che non conoscono nemmeno una delle lingue moderne, figuriamoci quelle antiche che Champollion conosceva bene.

E' avvalorata pertanto la dichiarazione di Bart Ehrman che vi sono troppi "esperti" (che si credono tali) internettiani che si avventurano in terreni che non conoscono per scrivere corbellerie.



[Modificato da Agabo 09/08/2012 15:27]



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