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L'eucaristia non fu istituita durante l'ultima cena ma inventata da Paolo.

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2013 07:07
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17/07/2012 23:18
 
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Ma qualcuno potrebbe obiettare che nei Vangeli Sinottici (non però in quello di Giovanni) l’eucaristia venne istituita da Gesù durante l’ultima cena. È un’autentica falsificazione, dimostrata dal fatto che questi tre Vangeli sono molto posteriori alla prima Lettera ai Corinzi nella quale Paolo dichiara di aver ricevuto l'istituzione dell’eucaristia direttamente dal Signore, durante una sua visione celeste (una delle tante allucinazioni di tipo epilettico cui andava soggetto).
“Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me» (1 Corinzi 11, 23-29).


Parole identiche a quelle che troviamo nei Sinottici, scritti molto tempo dopo, copiando Paolo. Quindi l’eucaristia è una pura invenzione di questo millantato apostolo, che non conobbe personalmente Gesù e non partecipò all’ultima cena, e fu più volte denunciato dai veri apostoli come “uomo di menzogna”. Come spiegare, infatti, che il quarto evangelista, che secondo la tradizione era un apostolo e quindi presente all’ultima cena, ignori totalmente l’istituzione dell’eucaristia, pur dedicando a quell'evento una maggiore attenzione, rispetto ai Sinottici, e rivelando particolari importanti, ignoti agli altri, come la lavanda dei piedi?


E come spiegare che gli Apostoli non conoscevano una comunione eucaristica ma si limitavano, dopo le loro preghiere nel Tempio, a consumare un misero pasto, con «gaiezza», senza sacerdoti e senza alcun apparato cultuale e nemmeno sacramentale (Atti, 2, 46; 6, 1 sg.)? Negli Atti non si parla affatto di vino e di calici, ma solo di pane (Atti, 2,42-46) consumato con acqua. Infatti a dirigere la comunità della primitiva Chiesa di Gerusalemme era Giacomo, fratello di Gesù, che avendo fatto voto di nazireato non poteva bere vino, né usare forbici e rasoi. Tutta la teologia critica non trova alcun collegamento fra il pasto della comunità cristiana primitiva e il successivo atto cultuale dell’eucaristia, introdotto da Paolo, per cui il sacramento cristiano dell’eucaristia è una totale sua invenzione.


La mistica transustanziazione (il cambiamento cioè del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore), divenuta dogma nel 1215, in occasione del IV Concilio Laterano, per quanto puramente simbolica, non solo era del tutto estranea alle concezione ebraiche del tempo, ma addirittura ritenuta empia e blasfema. Prova lapalissiana che derivava dai riti misterici praticati dai gentili.


Le due più antiche manifestazioni cultuali cristiane, il battesimo e la comunione, non derivano, quindi, da Cristo o dagli apostoli, ma furono create da Paolo e dalle comunità ellenistiche in strettissima relazione coi sacramenti corrispondenti delle religioni misteriche dell’Ellenismo. Anche nel caso dell'eucarestia siamo nell'orbita dell'assurdo: un po' di farina impastata con acqua condita con una formuletta magica e voilà, il tutto si trasforma nella carne e nel sangue di un dio. Potenza della magia!



Pubblicato da leo zen
impegno-laico.blogspot.it/2012/07/leucaristia-non-fu-istituita-dura...



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19/07/2012 08:37
 
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Ciao, saluti da Gatteo a Mare.

Un articoletto pessimo sotto ogni punto di vista. Se giocassimo al documento più attendibile perchè più vecchio, Giovanni aveva molto più credito di Paolo e scrisse per ultimo. Egli riporta parzialmente il racconto della S. Cena, ma non dice nulla su una sua presunta "invenzione" della stessa da parte di Paolo.

Inoltre, ogni evangelista riporta il racconto della Cena con dei particolari differenti e almeno Matteo ne fu testimone oculare (come Giovanni, del resto). Considerato il numero di Manoscritti dei Vangeli canonici, è puro delirio fare delle affermazioni del genere.

Un consiglio all'autore del pezzo: mangia leggero, eviterai di avere certi incubi!

Saluto tutti.
[SM=x789060]



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19/07/2012 10:10
 
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Re:
Agabo, 19/07/2012 08.37:



Ciao, saluti da Gatteo a Mare.

Un articoletto pessimo sotto ogni punto di vista. Se giocassimo al documento più attendibile perchè più vecchio, Giovanni aveva molto più credito di Paolo e scrisse per ultimo. Egli riporta parzialmente il racconto della S. Cena, ma non dice nulla su una sua presunta "invenzione" della stessa da parte di Paolo.

Inoltre, ogni evangelista riporta il racconto della Cena con dei particolari differenti e almeno Matteo ne fu testimone oculare (come Giovanni, del resto). Considerato il numero di Manoscritti dei Vangeli canonici, è puro delirio fare delle affermazioni del genere.

Un consiglio all'autore del pezzo: mangia leggero, eviterai di avere certi incubi!

Saluto tutti.
[SM=x789060]




Agabo, Agabo, ma tu ancora credi che gli evangelisti siano gli autori dei vangeli? [SM=x789048]

Complimenti per la foto. [SM=g27811]

[SM=g2937009]



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19/07/2012 12:14
 
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Aspettando l'ora del pranzo dedico pochi minuti per risponderti, Kelly.

Io credo che i Vangeli siano dei documenti storici, anche quelli cosiddetti apocrifi. Ma, il punto non è quello che io credo e che tutti gli STUDIOSI SERI credono assieme a me. Il punto è la logicità di un'affermazione: o si sa di quello che si parla, oppure si fa a gara a chi le spara più grosse.

Lo scritto di cui sopra fa acqua da tutte le parti; pure, se uno volesse sostenere qualcosa del genere, dovrebbe portare degli argomenti solidi, per non dire scientifici o storici, degli studi, insomma.

Vi sono degli ex credenti che hanno abbandonato il Cristianesimo ma non si sono mai sognato di mettere in dubbio l'autenticità dei Vangeli (Barth Hermann, p.e.), com'è possibile che un pincopalla qualsiasi, magari sofferente di ulceri gastriche scriva corbellerie del genere? Ma che poi gli si dia anche retta ...

Ciao, vado a fare pranzo, la cucina qui è davvero buona e il vino lo stesso. Ci rimetterà un po' la mia linea, ma si può fare ...
[SM=x1414707]
[Modificato da Agabo 19/07/2012 12:15]



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19/07/2012 12:42
 
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Re:
Agabo, 19/07/2012 12.14:

Aspettando l'ora del pranzo dedico pochi minuti per risponderti, Kelly.

Io credo che i Vangeli siano dei documenti storici, anche quelli cosiddetti apocrifi. Ma, il punto non è quello che io credo e che tutti gli STUDIOSI SERI credono assieme a me. Il punto è la logicità di un'affermazione: o si sa di quello che si parla, oppure si fa a gara a chi le spara più grosse.

Lo scritto di cui sopra fa acqua da tutte le parti; pure, se uno volesse sostenere qualcosa del genere, dovrebbe portare degli argomenti solidi, per non dire scientifici o storici, degli studi, insomma.

Vi sono degli ex credenti che hanno abbandonato il Cristianesimo ma non si sono mai sognato di mettere in dubbio l'autenticità dei Vangeli (Barth Hermann, p.e.), com'è possibile che un pincopalla qualsiasi, magari sofferente di ulceri gastriche scriva corbellerie del genere? Ma che poi gli si dia anche retta ...

Ciao, vado a fare pranzo, la cucina qui è davvero buona e il vino lo stesso. Ci rimetterà un po' la mia linea, ma si può fare ...
[SM=x1414707]



Le argomentazioni dell'autore del post mi sembrano più che logiche. Ma qui, quello che si sta mettendo in dubbio non è la storicità, ma l'attendibilità dei Vangeli, dal momento che per ovvi motivi non possono essere stati scritti dagli apostoli. Primo, la datazione: tenendo conto di tutte le varie ipotesi, possiamo dire dal 40 al 170 dopo Cristo. Ammesso che siano stati gli apostoli veri di Gesù, e dubito che siano vissuti tanto a lungo, perchè aspettare tanti anni prima di scriverli? E' molto più logico che siano stati altri a scriverli, in seguito, e poi la Chiesa li abbia attribuiti agli apostoli per dare loro credibilità, come si usava fare spesso anche per opere di altro genere, attribuirle a persone famose affinchè avessero più credito e diffusione.

Oltretutto è cosa risaputa che le lettere Paoline siano antecedenti ai Vangeli. Il sospetto di scopiazzatura è più che legittimo.

Che poi ai credenti è molto difficile far digerire certe cose vabbè...

Buon pranzo e buon bagno. [SM=x789048] [SM=g1658565]






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19/07/2012 19:17
 
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Non ho la documentazione necessaria appresso, ma solo le lettere di Paolo ai Tessalonicesi "potrebbero" aver preceduto i Vangeli.

Tra i manoscritti del Mar morto è stato rinvenuto un frammento di papiro che gli studiosi hanno attribuito al Vangelo di Marco (al momento non posso dirti la sigla del papiro, lo farò al mio ritorno a casa), Questo prova che il vangelo di Marco circolava ben prima del 70 a.C.

Dei Vangeli canonici, almeno due sono degli apostoli, gli altri sono attribuiti a discepoli di apostoli diretti e contemporanei. Sarebbe befferdo, per esempio, che proprio Luca, compagno di viaggi missionari di Paolo e autore del Vangelo omonimo e degli Atti avesse scritto cose differenti dai fatti: erano contemporanei di Paolo, si conoscevano benissimo e spesso collaboravano alle medesime missioni ... era impossibile giocare dei tiri manici l'un l'altro senza far scoppiare uno scandalo: Paolo, una volta, rimproverò aspramente l'apostolo Pietro e questo episodio fu riferito anche ufficialmente al Concilio di Gerusalemme: niente poteva sfuggire senza creare dei seri problemi.



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19/07/2012 20:00
 
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Re:
Agabo, 19/07/2012 19.17:

Non ho la documentazione necessaria appresso, ma solo le lettere di Paolo ai Tessalonicesi "potrebbero" aver preceduto i Vangeli.

Tra i manoscritti del Mar morto è stato rinvenuto un frammento di papiro che gli studiosi hanno attribuito al Vangelo di Marco (al momento non posso dirti la sigla del papiro, lo farò al mio ritorno a casa), Questo prova che il vangelo di Marco circolava ben prima del 70 a.C.

.



i manoscritti... i manoscritti ritrovati casualmente. Che pagliacciata!!... E la Sindone? Tutti avevavo una sindone ma guarda casa l'unica ritrovata è stata quella di Cristo.

Ma possibile che i credenti siano così inebetiti da credere l'incredibile?

Io credo che i politici italiani si siano letti il Vangelo e si siano detti: se la gente può credere a queste cose non sarà difficile metterglielo in culo. Come dar loro torto? Emilio Fede aveva torto quando dava del deficiente a Brosio. Brosio come giornalista era si un incapace ma aveva capito che i credenti possono rendere bene sfruttando la loro stupidità e se n'è andato a vedere la Madonna e ha fatto la grana coi libri sull' ebrea che andava con l'amante e faceva credere al cornuto che il Gabriele lo aveva mandato Dio in persona a inseminarla.

Lo so, sono andato ot. Ma la religione non è forse ot rispetto alla logica?


[Modificato da Blumare369 19/07/2012 20:04]



______________________________________________________

Generalità: Giordano Bruno

Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
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19/07/2012 20:12
 
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Re: Re:
Blumare369, 19/07/2012 20.00:



i manoscritti... i manoscritti ritrovati casualmente. Che pagliacciata!!... E la Sindone? Tutti avevavo una sindone ma guarda casa l'unica ritrovata è stata quella di Cristo.

Ma possibile che i credenti siano così inebetiti da credere l'incredibile?

Io credo che i politici italiani si siano letti il Vangelo e si siano detti: se la gente può credere a queste cose non sarà difficile metterglielo in culo. Come dar loro torto? Emilio Fede aveva torto quando dava del deficiente a Brosio. Brosio come giornalista era si un incapace ma aveva capito che i credenti possono rendere bene sfruttando la loro stupidità e se n'è andato a vedere la Madonna e ha fatto la grana coi libri sull' ebrea che andava con l'amante e faceva credere al cornuto che il Gabriele lo aveva mandato Dio in persona a inseminarla.

Lo so, sono andato ot. Ma la religione non è forse ot rispetto alla logica?





Non ho più niente da aggiungere [SM=g2535979]

Hai detto tutto tu, forse un pò rudemente, ma rende l'idea. Il fatto è che partiamo da presupposti sbagliati, molti "studiosi" adattano le prove allo scopo che vogliono raggiungere. E questo succede in tutti i campi. Per questo come atea non credo a nulla che non sia evidentemente provabile, figuriamoci se posso dare credito a frammenti di papiro e a datazioni aleatorie. Per non parlare dei deliri mistici di Paolo.

Con tutta la comprensione possibile per chi ci crede, ma mi sembrano delle assurde arrampicate sugli specchi. Dopo 2000 anni per giunta. E non siamo certi di come siano andati avvenimenti di appena 200 anni fa, figuriamoci 2000...




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19/07/2012 22:59
 
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Anch'io potrei essere "rude" e, volendo anche volgare, ma a chi e a che cosa servirebbe?
Non servirebbe a nessuno, nemmeno agli atei perchè non sono questi gli argomenti che confermerebbero le loro idee.

Non serve nemmeno pasticciare dalla Sindone a Brosio, passando per Emilio Fede ... non sono QUESTI gli argomenti che possono soddisfare un cervello che sia veramente pensante. E, d'altra parte, non vedo l'attinenza tra la documentazione scientifica e le apparizioni mariane che Paolo Brosio sostiene.

Io ho invece citato lo studioso ateo (che fino a qualche tempo fa era cristiano), Bart Ehrmann:


«Gesù è esistito?»: Bart Ehrman contro l'ipotesi di un Gesù mitologico.
Bart Ehrman ha recentemente mandato alle stampe il suo ultimo libro di divulgazione, Did Jesus Exist? The Historical Argument for Jesus of Nazareth (HarperOne), in cui difende la storicità di Gesù di Nazaret contro l'ipotesi di un Gesù mitologico:
Un gran numero di atei, umanisti e complottisti stanno sollevando una delle domande più pressanti nella storia della religione: «Gesù è mai esistito? Fu inventato dal nulla per scopi nefasti da coloro che intendono controllare le masse? Oppure Gesù fu una figura oscura — tanto lontana da qualunque prova storica — che non ha alcuna somiglianza con la persona descritta nella Bibbia?

In Did Jesus Exist? lo storico e biblista Bart Ehrman affronta questi quesiti, difende vigorosamente la storicità di Gesù, e fornisce un ritratto inoppugnabile dell'uomo di Nazareth. Il Gesù che scoprirete qui potrebbe non essere il Gesù che speravate di incontrare — ma egli esistette, che ci piaccia o no.
In un articolo sull'Huffington Post, Ehrman chiarisce l'obiettivo di questo suo libro, colpire i cosiddetti «miticisti», coloro che ritengono che Gesù non sia stato un essere umano in carne ed ossa, ma una figura mitologica, costruita a partire da altri miti. Parlando di coloro che sostengono che Gesù non è mai esistito dice infatti:
Questa è l'asserzione sostenuta da un gruppo piccolo ma in crescita di scrittori (pubblicati), blogger e fissati internettiani che si fanno chiamare miticisti.Questo gruppo insolitamente vociferante di oppositori sostengono che Gesù sia un mito inventato per fini nefasti (o altruistici) dai primi cristiani, che modellarono il proprio salvatore sulla falsariga di semidei pagani che, si afferma, nacquero anche loro da una vergine il 25 dicembre, compirono anche loro miracoli, morirono anche loro per il perdono dei peccati e che furono infine risuscitati dai morti.

Come sottolinea Ehrman, quasi nessuno dei sostenitori del mito di Gesù sono accademici in campi pertinenti allo studio del Gesù storico, né chi sostiene una tale posizione potrebbe mai esserlo:
Pochi di questi miticisti sono realmente studiosi esperti in storia antica, religione, studi biblici o qualunque campo affine, men che meno nelle lingue antiche che generalmente si ritiene siano importanti per coloro che vogliono dire qualcosa con un minimo di autorevolezza riguardo un maestro ebreo che (si presume) visse nella Palestina del primo secolo. Ci sono un paio di eccezioni: delle centinaia — migliaia? — di miticisti, due (per quanto ne so) hanno realmente un dottorato di ricerca in campi di studio rilevanti. Ma anche prendendo questi in considerazione, non c'è un solo miticista che insegni Nuovo Testamento o Cristianesimo delle origini o anche solo Classici in un'istituzione accreditata di studi superiori nel mondo occidentale. E non c'è da meravigliarsi. Questi punti di vista sono così estremi e così poco convincenti per il 99,99 percento dei veri esperti che chiunque li sostenga può ottenere un lavoro di insegnante in un dipartimento di studi religiosi affermato con la stessa probabilità che un creazionista dei sei giorni possa entrare in un serio dipartimento di biologia.
Ehrman spiega che le nostre fonti storiche su Gesù sono esclusivamente quelle prodotte dai cristiani stessi, dunque ovviamente non imparziali sulla sua esistenza; l'assenza di fonti indipendenti, come ad esempio testimonianze di autori romani od ebrei contemporanei, non è un problema:
È vero che Gesù non è menzionato in alcuna delle fonti romane della sua epoca. Questo dovrebbe a malapena contare contro la sua esistenza, però, poiché le stesse fonti menzionano poche persone della sua epoca e della sua provenienza. Neppure il famoso storico ebreo Giuseppe, o in maniera più notevole, la più potente e importante figura dei suoi giorni, Ponzio Pilato.

È anche vero che le nostre migliori fonti su Gesù, i primi vangeli, sono zeppi di problemi. Furono scritte decenni dopo la vita di Gesù da autori di parti che sono in contrasto tra di loro su tutta la linea. Ma gli storici non possono scartare le fonti solo perché sono di parte.

La questione non è se le fonti siano imparziali, ma se fonti imparziali possano essere utilizzate per fornire informazioni storicamente affidabili, una volta che la pula di parte sia separata dal nucleo storico. E gli storici hanno sviluppato metodi per fare proprio questo.


FONTE: uticense.blogspot.it/2012/03/gesu-e-esistito-bart-ehrman-con...



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"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
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19/07/2012 23:46
 
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Re:
Agabo, 19/07/2012 22.59:

Anch'io potrei essere "rude" e, volendo anche volgare, ma a chi e a che cosa servirebbe?
Non servirebbe a nessuno, nemmeno agli atei perchè non sono questi gli argomenti che confermerebbero le loro idee.

Non serve nemmeno pasticciare dalla Sindone a Brosio, passando per Emilio Fede ... non sono QUESTI gli argomenti che possono soddisfare un cervello che sia veramente pensante. E, d'altra parte, non vedo l'attinenza tra la documentazione scientifica e le apparizioni mariane che Paolo Brosio sostiene.

Io ho invece citato lo studioso ateo (che fino a qualche tempo fa era cristiano), Bart Ehrmann:


«Gesù è esistito?»: Bart Ehrman contro l'ipotesi di un Gesù mitologico.
Bart Ehrman ha recentemente mandato alle stampe il suo ultimo libro di divulgazione, Did Jesus Exist? The Historical Argument for Jesus of Nazareth (HarperOne), in cui difende la storicità di Gesù di Nazaret contro l'ipotesi di un Gesù mitologico:
Un gran numero di atei, umanisti e complottisti stanno sollevando una delle domande più pressanti nella storia della religione: «Gesù è mai esistito? Fu inventato dal nulla per scopi nefasti da coloro che intendono controllare le masse? Oppure Gesù fu una figura oscura — tanto lontana da qualunque prova storica — che non ha alcuna somiglianza con la persona descritta nella Bibbia?

In Did Jesus Exist? lo storico e biblista Bart Ehrman affronta questi quesiti, difende vigorosamente la storicità di Gesù, e fornisce un ritratto inoppugnabile dell'uomo di Nazareth. Il Gesù che scoprirete qui potrebbe non essere il Gesù che speravate di incontrare — ma egli esistette, che ci piaccia o no.
In un articolo sull'Huffington Post, Ehrman chiarisce l'obiettivo di questo suo libro, colpire i cosiddetti «miticisti», coloro che ritengono che Gesù non sia stato un essere umano in carne ed ossa, ma una figura mitologica, costruita a partire da altri miti. Parlando di coloro che sostengono che Gesù non è mai esistito dice infatti:
Questa è l'asserzione sostenuta da un gruppo piccolo ma in crescita di scrittori (pubblicati), blogger e fissati internettiani che si fanno chiamare miticisti.Questo gruppo insolitamente vociferante di oppositori sostengono che Gesù sia un mito inventato per fini nefasti (o altruistici) dai primi cristiani, che modellarono il proprio salvatore sulla falsariga di semidei pagani che, si afferma, nacquero anche loro da una vergine il 25 dicembre, compirono anche loro miracoli, morirono anche loro per il perdono dei peccati e che furono infine risuscitati dai morti.

Come sottolinea Ehrman, quasi nessuno dei sostenitori del mito di Gesù sono accademici in campi pertinenti allo studio del Gesù storico, né chi sostiene una tale posizione potrebbe mai esserlo:
Pochi di questi miticisti sono realmente studiosi esperti in storia antica, religione, studi biblici o qualunque campo affine, men che meno nelle lingue antiche che generalmente si ritiene siano importanti per coloro che vogliono dire qualcosa con un minimo di autorevolezza riguardo un maestro ebreo che (si presume) visse nella Palestina del primo secolo. Ci sono un paio di eccezioni: delle centinaia — migliaia? — di miticisti, due (per quanto ne so) hanno realmente un dottorato di ricerca in campi di studio rilevanti. Ma anche prendendo questi in considerazione, non c'è un solo miticista che insegni Nuovo Testamento o Cristianesimo delle origini o anche solo Classici in un'istituzione accreditata di studi superiori nel mondo occidentale. E non c'è da meravigliarsi. Questi punti di vista sono così estremi e così poco convincenti per il 99,99 percento dei veri esperti che chiunque li sostenga può ottenere un lavoro di insegnante in un dipartimento di studi religiosi affermato con la stessa probabilità che un creazionista dei sei giorni possa entrare in un serio dipartimento di biologia.
Ehrman spiega che le nostre fonti storiche su Gesù sono esclusivamente quelle prodotte dai cristiani stessi, dunque ovviamente non imparziali sulla sua esistenza; l'assenza di fonti indipendenti, come ad esempio testimonianze di autori romani od ebrei contemporanei, non è un problema:
È vero che Gesù non è menzionato in alcuna delle fonti romane della sua epoca. Questo dovrebbe a malapena contare contro la sua esistenza, però, poiché le stesse fonti menzionano poche persone della sua epoca e della sua provenienza. Neppure il famoso storico ebreo Giuseppe, o in maniera più notevole, la più potente e importante figura dei suoi giorni, Ponzio Pilato.

È anche vero che le nostre migliori fonti su Gesù, i primi vangeli, sono zeppi di problemi. Furono scritte decenni dopo la vita di Gesù da autori di parti che sono in contrasto tra di loro su tutta la linea. Ma gli storici non possono scartare le fonti solo perché sono di parte.

La questione non è se le fonti siano imparziali, ma se fonti imparziali possano essere utilizzate per fornire informazioni storicamente affidabili, una volta che la pula di parte sia separata dal nucleo storico. E gli storici hanno sviluppato metodi per fare proprio questo.


FONTE: uticense.blogspot.it/2012/03/gesu-e-esistito-bart-ehrman-con...




Agabo, non barare [SM=x789054]
Che c'entra tutta sta roba sulla storicità di Gesù, con l'invenzione dell'Eucarestia da parte di Paolo? Stai mica cercando di sviare dal punto del discorso? Tu non rispondi alle mie osservazioni e non le puoi smentire, perciò meni il can per l'aia con altre questioni che al momento non c'entrano.

Hai letto che cosa dice il tuo ateo?

È anche vero che le nostre migliori fonti su Gesù, i primi vangeli, sono zeppi di problemi. Furono scritte decenni dopo la vita di Gesù da autori di parti che sono in contrasto tra di loro su tutta la linea. Ma gli storici non possono scartare le fonti solo perché sono di parte.

Adesso, se tu vuoi fissare l'attenzione sulle parole: Ma gli storici non possono scartare le fonti e ricamare solo su quelle, possiamo dirne di tutti i colori, ma restano solo fantasie, perchè i Vangeli Furono scritti decenni dopo la vita di Gesù da autori di parti che sono in contrasto tra di loro su tutta la linea

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